Dal giorno in cui scomparve, dopo molti anni, pian piano se ne era persa la memoria. Si sapeva soltanto che una mattina Lui si alzò dal letto e, come tutte le mattine, si lavò e si vesti accuratamente, poi guardò Lei e con tono di voce tranquillo disse, Ho smarrito la mia strada, vado a cercarla e non voglio compagni di viaggio.

Lui uscì, mentre Lei lo guardava con occhi immobili, inondati della solita ironia aspra e inconcludente. Nessuno lo rivide più e di lui se ne perse il ricordo.

Fu nel corso di un viaggio turistico nella lontana città di *** che Lei rivide Lui, dopo tanti anni. Era in un grande recinto a vetri, seduto in mezzo a palloncini colorati, a fiori e alberi di gommapiuma, e tanti bambini. Raccontava favole, mentre le madri, affannate, facevano la spesa nel grosso centro commerciale di quella città.

Lei rimase a guardarlo per un lungo tempo mentre Lui, che si era accorto di Lei, ogni tanto gli sorrideva e continuava a raccontare le favole ai bambini che lo ascoltavano con grande attenzione.

Che uomo strano quello lì, disse una signora venuta a prendere il suo bambino. Lo sai che racconta sempre delle storie diverse? Le inventa lì per lì, mai le stesse, disse un’altra. Nessuno sa da dove venga, chi sia. Vive solo, ma in tanti lo vanno a trovare per farsi raccontare le favole.

Lei continuava a guardarlo e, a un certo punto, Lui le sorrise e gli fece cenno di andare, Sto percorrendo la mia strada, gli sussurrò.

 

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