La osservi dal buio del vicolo, come una fiera osserva la preda. Situazione classica, notte senza stelle, in giro quasi nessuno, se non la piccola Lucy che attraversa il parco per poi finire dritta nella tua direzione. Vent'anni, fisico minuto e il fascino adolescenziale che tanto ti stuzzica. Ti senti bene, la testa ha finito di ronzare, le voci per il momento sono sparite e aspetti con ansia il momento di scattare. Ti chiami Johnny, un nome comune, come comune è la tua vita fatta di nulla. Un lavoro da fattorino per una ditta di spedizioni, sei ore al giorno a correre per le strade di questa grande metropoli. Ma è proprio la tua occupazione che ti ha permesso di conoscere altre Lucy prima di adesso, quattro angeli che tu hai spedito al Creatore, perchè là devono stare, su una nuvola, ad illuminare il cielo con la loro bellezza. Lucy lavora in un ufficio di progettazione, fa l'impiegata, e un po' ti somiglia, con quei capelli biondo cenere, gli occhioni sempre sperduti in cerca di chissà cosa. Potresti innamorartene, se non fosse che tu non credi all'amore. Zio Jack te l'aveva detto sin da piccolo che il sentimento è una fregatura, e te lo ripeteva quando ti portava in camera sua a fare quei giochetti che ora cerchi di dimenticare. Zio Jack, i suoi baffi alla messicana e la canotta bianca indossata anche d'inverno. Lo ricordi bene, mentre ora senti il tichettio dei tacchi sull'asfalto e inizi a stringere più forte nella mano il coltello da combattimento dei marines. Lo vorresti ringraziare per il regalo, ma sai che non servirebbe, dopo che gli hai aperto un sorriso colorato sotto la gola, proprio con quello. E' stato il primo, una liberazione, la molla che ha fatto scattare in te la voglia di far conoscere ad altri quanto è bello sorridere. Milly, tua cugina, la figlia di zio Jack, era entrata in camera e vi aveva visti: lui con i pantaloni abbassati e tu, un sedicenne dal viso sconvolto e con in mano un coltello gocciolante. Milly, così carina nel suo completo da studentessa, gli occhi sbarrati e i capelli biondi che le cadevano sul petto. Ti eri girato verso di lei e l'avevi fatta sorridere, proprio come zio Jack...
La piccola Lucy indugia, il trillo del cellulare ferma la sua corsa verso la felicità. Rompere l'incantesimo significa dare spazio alle voci, che scalpitano per uscire ed invaderti. Sono frasi, suoni, voci di donna, delle tue vittime che chiedono vendetta, ti pregano di non farlo, di risparmiare Lucy. Scrolli la testa, mentre la commozione rischia di prendere il sopravvento. cedere ora significa togliere quel momento di felicità che attendi da tanto. Far sorridere Lucy è lo scopo che ti spinge a farlo, solo gioia...
La senti parlare, ride, pronuncia un nome di uomo. Il suo ragazzo? La gelosia ti accieca, quando realizzi che lei non è sola come te. Scene di sesso, spezzoni di film porno, con i quali ti stordisci insieme a bottiglie di alcool, vengono a galla e le protagoniste hanno tutte il volto di Lucy. Se incazzato, senti che la purezza non appartiene al suo corpo e per la prima volta ti sei sbagliato a scegliere la preda. Trenta secondi e riaggancia, mentre in te l'odio verso di lei si fa furente. Non la lascerai sorridere, dovrai punirla in modo brutale, farle capire che quello che ha fatto è peccato mortale.
Lucy sogna, si vede già nelle braccia di Tom, quando tu le compari davanti, a viso scoperto. Ti riconosce, sorride e questo ti rende ancora più arrabbiato, poi scorge il coltello e arretra. Le corri incontro, l'afferri per i capelli e la trascini nel vicolo, tappandole la bocca. La luce di un lampione illumina il suo viso da ragazza e nei suoi occhi noti il terrore cieco. E' quello che vuoi, la carica giusta per iniziare ad affondare la lama nei tessuti, uno, due, dieci, venti volte, finchè la senti cedere e la vita l'abbandona. Ma questa volta non sei pago dell'opera, lei ti ha mentito e quindi devi punirla ancora di più. Inizi a tagliuzzarle lembi di pelle, le scavi gli occhi, tagli di netto naso e orecchie, poi procedi con il resto del corpo, spogliandola, ma cercando di non guardare quei punti che sai potrebbero eccitarti. Continui per dieci minuti, con foga, facendo scempio del suo corpo, rimanendo in ginocchio nella pozza di sangue che rapidamente copre l'intorno. Sudi e istintivamente inizi a piangere, prima poco, poi diventi un fiume in piena. Pulisci il coltello sulla sua gonna e lo metti in tasca. Osservi quello che una volta era il corpo fresco di una giovane donna e che ora sembra il retro di un mattatoio. Piangi, ti disperi e le lacrime si attaccano ovunque, poi ti alzi e barcollando fuggi via nella notte. La troveranno il giorno dopo, come presto troveranno te, per colpa di un sentimento che sino ad allora avevi sempre represso, ma che quella sera si era sciolto in lacrime e dna...

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Fievole luce

Pensieri in prosa

29 April 2024

Me ne sto in penombra. Ci sto per via di come sono. Perché devo, posso e voglio stare qui. Da questa posizione riesco a vedere sia gli altri che hanno scelto di vivere riscaldati dalla luce del sole, sia quelli che hanno scelto di vivere al fresco e all’ombra della grotta. I miei genitori [...]

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29 April 2024

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29 April 2024

Maria era nata ed era perfetta. Sicuramente i nove mesi di gravidanza sono un periodo speciale per ogni donna e io non feci certo eccezione. Li vissi tutti con intensità e consapevolezza. E ci misi anche del mio. *** Sono sempre stata ossessionata dal controllo, dicono i superficiali che [...]

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29 April 2024

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La casa colonica

28 April 2024

Una casa distrutta, lasciata in balia del trascorrere del tempo. Una casa fantasma senza fantasmi. Una casa che una volta aveva un focolare domestico. Evocazione e suggestione, ecco cosa provo. Io, soldato, mi ritrovo col tipico camuffamento militare per un addestramento ai Colli San Rizzo, imboscato [...]

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Cha-cha-cha

28 April 2024

Cha-cha-cha Ho cincischiato cercando delle cicerchie in un campo di ceci di un certo Cesare ma,essendo un po' cecato dopo un check-up in un centro per le cefalee di Cefalù,ho inciampato in un ceppo di cirmolo che mi ha procurato una contusione alla cervicale e un cospicuo colpo al coccige.Così [...]

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27 April 2024

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Quando la cronaca deve fare a tutti i costi “sensazione”

27 April 2024

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26 April 2024

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Gli occhiali (2 di 2)

26 April 2024

«Con queste fai prima» disse buttandomi le chiavi. «Ti ho visto» aggiunse a mo’ di spiegazione mentre le impugnavo. Non dubitai neppure per un secondo che dicesse la verità, poi aprii il cassetto. Gli occhiali a raggi X erano là dentro e non erano neppure identici a quelli che indossava. Si capiva [...]

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