La giornata non era iniziata nel modo migliore.
Un cielo di piombo prometteva pioggia, aveva la macchina in officina e, soprattutto, il contratto era rimasto a casa.
La riunione era prevista per le undici e quel contratto era indispensabile, a casa nessuno rispondeva, né sul fisso né sul cellulare, unica soluzione affrontare le sette fermate di metrò che lo separavano dal prezioso documento sperando di farcela.
Un soffio d’aria anticipò l’arrivo del treno, salì a testa bassa e non poté evitare di notare le lunghe gambe accavallate avvolte da sottili calze velate.
Un po’ per le spinte, un po’ perché attratto da quell’immagine, si affiancò, in piedi, alle due ragazze che, sedute, parlavano sommessamente tra loro.
“Ma ci pensi, ma come ci sarà rimasta? Io sarei morta, poi la mamma…”
“La mamma, la mamma, ma che testa c’hai? Perché il papà andava bene?”
“Figurati, il papà…… Lei dice che il padre pensa solo al lavoro, domenica inclusa”
CORDUSIO, guardò meccanicamente l’orologio, le nove, ce la poteva fare. Poi l’attenzione tornò al discorso delle due ragazze, avranno avuto al massimo vent’anni.
“Oh, ma li ha proprio beccati in pieno, cioè, non proprio mentre…..”
“Ma t’immagini che colpo anche per loro, beccati sul fatto proprio dalla “bambina”, ma lui com’era?”
“E certo, si è fatta dare la foto, ma se ha pianto per un’ora nascosta sulle scale”
CAIROLI, fermata veloce, meno male. Forse era una loro compagna di scuola, oramai era catturato dalla storia.
“Ma sono stati proprio ingenui, neanche dei ragazzini si fanno beccare così”
“Aveva dimenticato un libro di ragioneria e siccome la prof se non porti il libro rompe, tac…. torna a casa a prenderlo, tanto alla prima ora aveva ginnastica. Aveva ancora le chiavi dalla sera prima, apre e BINGO….poi le solite scuse, agitazione, lei acchiappa il libro e scappa, ovvio niente scuola, è stata tutto il giorno al parchetto”
CADORNA, la bolgia fa irruzione sul treno e lui viene ulteriormente schiacciato contro i sedili, sente la pressione della folla sulla schiena, ma non distoglie l’attenzione.
“Certo che Carlotta è proprio sfigata, è stata mollata, ha problemi a scuola e adesso anche questa sorpresa”
“Si, si e la “matura” che si avvicina. Ma come cacchio puoi pensare a studiare con tutti ‘sti casini. Pensa che bello, arrivi a casa, ciao mamma, ciao papà, tutti sorridenti……e lei ha nel cervello la bella scenetta”
CONCILIAZIONE, Carlotta, ragioneria, la “matura”. Senti improvvisamente chiudersi lo stomaco. No era una cretinata, ma cosa stava pensando, ma quante Carlotte fanno ragioneria e sono all’ultimo anno? E poi sembrava normale, non gli sembrava diversa dal solito, si erano incrociati venerdì sera, poi sabato e domenica l’aveva vista solo a pranzo e, proprio a pranzo, domenica, Carlotta aveva litigato con Giulia, lui aveva fatto da paciere ma tra mamma e figlia…. Ma non poteva essere, perché poi? Perché pensare che quel racconto potesse riguardarlo così da vicino? “Beccati in pieno”, aveva detto proprio così. Ma in pieno di che? Un bacio, Un abbraccio? O mentre…. No, no, non esiste, non può essere, figuriamoci.
“Ma adesso che cosa ha pensato di fare? Glielo dice? Non si terrà mica tutto in pancia? Io me ne andrei subito da casa e ‘affanculo tutte le loro storie….”
“Ma come sei eroica, come fai presto tu. Lo dice a chi? Al padre? Così vanno a finire sui giornali. O fa il predicozzo a lei?”
PAGANO, sentiva la testa girare e nella mente si svolgeva il film: chissà dov’erano? Sul letto? No, no, assolutamente impossibile. Forse in piedi vicino alla porta o in soggiorno sul divano. Aveva detto “…beccati non proprio mentre…”, mentre? Mentre? Poteva chiedere, in fondo Carlotta era oramai
adulta, si potevano affrontare certi discorsi. Doveva creare la situazione, trovare il momento giusto, andare sul discorso. Magari sarebbe stata proprio lei a sfogarsi, a parlare…….. Ma quando aveva parlato l’ultima volta con Carlotta?
WAGNER, aveva perso il filo della storia, vedeva il corpo di sua moglieaccarezzato da due mani estranee, la vedeva abbracciata, ansimante, con gli occhi persi. Ma perché? Non aveva mai avuto la sensazione che non fosse contenta, avevano tutto, si qualche problema con Carlotta ma tutte cose normali, le solite questioni che si hanno con i ragazzi. Lei gli diceva che era “troppo molle”, che non faceva il padre, che non faceva sentire la sua presenza. Ma da questo a……. no non poteva essere possibile, assolutamente. Ma quante Carlotte fanno ragioneria e sono all’ultimo anno?
“Si si la nostra amica è proprio sfigata, che storia, e poi con quel nome, Carlotta…”
“Carlotta, Carlotta, un nome da principessina….”
“E’ vero: principessina Carlotta………………”
Il cognome venne scandito lentamente, quasi ostentato, e poi ripetuto.
Come un’esplosione nel cuore, non era il suo cognome, non era il suo cognome! Lo sapeva, lo sapeva, non poteva essere vero, tutta quella storia non poteva riguardare lui, non riguardava la sua famiglia, tutto il suo mondo, tutta la sua vita. Quella storia, quella brutta storia non riguardava lui.
DE ANGELI, era arrivato, si sentiva leggero e non si rendeva conto di come aveva potuto pensare che quella storia così banale potesse riguardare sua moglie. La solita inguaribile gelosia. Si sentiva in colpa, in fondo era una vera mancanza di rispetto, era bastato origliare i discorsi di due ragazzine per entrare in un incubo senza senso. Certo che se quelle due avessero voluto fargli uno scherzo non sarebbe potuto riuscire meglio.
Ma ora basta, ora doveva pensare al lavoro, doveva recuperare quel maledetto contratto e tornare di volata in ufficio.
Salì le scale, il cielo si era un po’ rischiarato e si vedeva, oltre la piazza, il portone di casa. Magari domenica sarebbe uscito con Carlotta, due passi, un aperitivo, così, per stare un po’ insieme……
Quando Riccardo sentì il suono del campanello sbiancò in volto.
“Calma” disse Giulia, “sarà il postino”. Scivolò dall’abbraccio e andò verso l’ingresso…….
“Via, via, via devi andare, devi andare…!”
Riccardo, oramai terreo e con il cuore a mille, prese al volo la giacca, uscì e cercò riparo lungo le scale.
Trenta secondi, un minuto e Giulia aprì la porta.
“Andrea ma che ci fai a casa a quest’ora? Se arrivavi dieci minuti prima mi trovavi sotto la doccia..”
“Infatti, ho telefonato e non rispondeva nessuno”
“Ehi Andrea ma che intenzioni hai? Senti la primavera in un giorno d’autunno?”
“No guarda non è proprio giornata, alle undici ho la riunione e ho dimenticato a casa quel contratto del cazz… ah, eccolo, meno male. Giulia, scappo, se corro ce la faccio. Altre sette fermate di metrò. Già a venire qui ho fatto un viaggio da incubo, veramente da incubo”.
Andrea uscì e Giulia chiuse la porta con un lieve sospiro di sollievo.    
 

Tutti i racconti

5
5
43

La Rapina

06 May 2024

I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
2
9

Haiku

06 May 2024

hanami passa - come bei coriandoli cadono fiori Laura Lapietra©

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Lo Scrittore: cadono fiori.... così come gli haiku, sono petali di fiori che cadono [...]

  • stapelia: Hai scelto di mostrare un'immagine difficile da rendere.La pioggia di fiori [...]

1
4
9

Vi racconto "La mia Nascita" e come è nata la relativa poesia umoristica

Dai racconti di mia madre.

06 May 2024

Quando venni al mondo, primo di tre figli, partorito in casa al Parco Cis 299, pesavo un chilo e ottocento grammi. Ero scheletrico. Mia mamma piangeva e si disperava per questa situazione. Non bastava ciò, per disperarla, ma si aggiungeva anche il pessimismo del medico curante il quale non dava [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • stapelia: Meno male che, anche qui, ti sopportiamo! Ti auguro una lunga vita e, come [...]

  • Gennarino: stapelia grazie! Questo tuo commento mi ha commosso. Un abbraccio.

2
3
17

IL COWBOY GIGANTE

06 May 2024

IL COW-BOY GIGANTE Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Mimì Colucci: Grazie per il commento, il racconto fa riferimetno allo stesso periodo di Kyzmiaz [...]

  • stapelia: Benvenuto il mio pseudonimo è Stapelia e commento tutti, o quasi, per [...]

3
2
12

Haiku

05 May 2024

olive verdi - in quel vecchio frantoio l'oro di terra Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
4
22

Il sorriso di Alex

Prequel non vincolante ai racconti sui "Sorrisi"

05 May 2024

(Soundtrack suggerita, senza vincoli perché la libertà è sacra e carburante per racconti come questo: “Rebel rebel” by David Bowie) 17 giugno. Mi avevano detto essere un periodo perfetto per venire in Germania, così sai cosa, caro diario? Ho caricato tutti i miei risparmi - poca roba, credimi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • An Old Luca: Un mio ex supercapo (ignorante e, si supponeva, raccomandato) in un'occasione [...]

  • Zio Rubone: Complimenti, Nomad. Anche ionoto nel tuo linguaggio una maggiore serenità. [...]

3
12
31

Letture da metropolitana

05 May 2024

Ci sta un posto qui vicino dove l’afa non dà noia perché il canto del ruscello puoi raccogliere e tenere dentro Ci sta un posto poco noto dove il buio si sopporta perché suona il violoncello una piccola ragazza bruna Ci sta un posto molto strano dove piangere fa bene perché sgorgano risate [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Grazie a tutti!

    Caro Giuseppe Scilipoti. Le tue parole colpiscono [...]

  • L’esilioDiRumba: Molto piacevole come lettura e ritmo a mio parere musicale. C'è [...]

3
5
30

il libraio

04 May 2024

La stanza era immersa nel buio. Un lieve chiarore illuminava la scrivania dove un uomo era chino su un grande libro aperto, intento a decifrare i complicati geroglifici che componevano il testo. L’aria era viziata e c’era un odore intenso e sgradevole di fumo stantio. Sul tavolo un posacenere era [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: Stapelia = quando comincio a scrivere parto sempre da un luogo, un punto descritto [...]

  • Rubrus: Ho letto sia l'osservazione di PT sia la tua riposta e condivido l'una [...]

2
3
18

Haiku

04 May 2024

vento d'autunno - su panchina di legno lieve fruscio Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
23

La pietra

04 May 2024

Anna gli disse che avrebbe fatto quello che le pareva: saltare nelle pozzanghere, scrivere poesie, mangiare dolci fino a crepare, dormire con i gatti e con gli uomini. Sandro rispose che non gliene fregava nulla, che, anzi, non capiva proprio perché glielo dicesse. Per lui poteva anche buttarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
4
18

In breve racconto la Napoli Monumentale

Storia e Cultura

03 May 2024

Napoli non è soltanto una grande metropoli. ma è un gigantesco Museo a cielo aperto per architettura, con i suoi immensi e storici palazzi che vanno da Vanvitelli a Sanfelice. Monumenti di immenso ed inestimabile valore. Le sue chiese, che custodiscono patrimoni unici al mondo: quadri di Caravaggio, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Patapump: sempre bravo
    spero che a presto ci proporrai qualcosa legato alla credenza [...]

  • Gennarino: Patapump Grazie sempre per i tuoi commenti. Sicuramente dedicherò una [...]

2
5
29

Dissimili Donne

03 May 2024

In una cornice di strambi balletti esistenziali, vivono due donne: una giovane, l'altra più matura, intrecciate in un arazzo di complessità e contrasti. La giovane, un effervescente compendio di audacia e orgogliosa impetuosità, s'incarna in un'esplosione di colori moderni, tratti avanguardisti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su