Ok, è vero, la bella Principessa aveva baciato il Ranocchio trasformandolo in un incrocio fra Raul Bova e un tronista di Maria De Filippi, dopodiché iniziarono i preparativi per le nozze e durante quei giorni il neo Principe fu rivestito, lavato, massaggiato e profumato a dovere, cosicché la domenica delle nozze arrivò all’ altare in forma smagliante, con cappello impiumato, spadino e brillocco con sigillo all’indice.

Pronto lui, pronta la Principessa vergine, pronti i testimoni che se l’erano precedentemente fat…

Ops, segreto di stato, non dovevo dirlo…

Pronti Re e Regina follemente felici di aver finalmente sbolognato la figlia a un fesso.

Vero, vero, confermo, fin qui tutto vero. Ma il matrimonio non fu mai celebrato!

Forse perché il neo Principe aveva svagato che la fanciulla era vergine quanto la mammadei sette nani?

No.

Non fu mai celebrato perché alla rituale domanda dell’officiante SE QUALCUNO HA DA DIRE QUALCOSA PARLI ADESSO O TACCIA PER SEMPRE, si era levato un gracchiante grido di disperazione dal fondo del duomo.

Ebbene sì il Principe era in odor di bigamia.

La sua prima consorte, una ranocchia napoletana, saltellò fino all’ altare con cinque girini ‘ngoppa, frutto della ripetuta consumazione del loro matrimonio precedentemente celebrato in uno stagno dei dintorni.

La ranocchia piangeva e gridava :

–E nun te mett’ scuorno davanti alle creature! -,

i girini strillavano

- Papà papà papà-.

Scena invero straziante, culminata con l’ultimo salto della ranocchia in faccia al Principe che si ritrovò appassionatamente baciato con immediata inversione del risultato.

Tornò ranocchio e stavolta per sempre, perché l’opzione magia prevedeva un unico tentativo secco.

Sospirò triste e rassegnato, stringendo le spallucce ranocchiesche con un’ultima lacrimosa occhiata alla bionda fanciulla persa per sempre.

Disse:

–Addio zoccolona mia.- (sì che lo sapeva ma un regno val bene una troia) e girò le coscine verso il portone.

La ranocchia trionfante fece manichetto alla Principessa (o gesto dell’ombrello che dir si voglia) , poi lei, girini e consorte riacciuffato saltellarono verso l’uscita fra ali di cortigiani esterrefatti.

E vissero felici e contenti?...

Non molto

Solo contenti?

No

Vissero e basta?

Nemmeno….

Quella sera a palazzo i reali mangiarono coscine di rana fritte e polpette di girini.

Quel “manichetto” alla Principessa non era proprio andato giù

 

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