Tre vasi di fiori, uno per gradino, segnavano la scala che portava all’ingresso.
Lasciato alle spalle il cancello, magicamente era stato avvolto da un silenzio irreale.
L’atrio ampio e luminoso, il pavimento di piastrelle chiare, le pareti, verniciate lucide nella parte bassa, con un corrimano per tutta la lunghezza.
Nella guardiola a vetri si intuiva una chioma grigia, la donna sollevò il capo e guardò lo sconosciuto attraverso gli occhiali.
Un nome, una telefonata e un educato “Si accomodi, arriva subito”.
Il silenzio riempiva ogni spazio, un lindo castello disabitato, dove ogni cosa era impregnata di un odore impersonale di pulito.
La suora comparve in fondo al corridoio, di lei si vedeva solo il viso pieno di due occhi azzurrissimi e un piccolo ciuffo di capelli che sfuggiva alla stretta della cuffia.
Si incamminarono lungo l’infinito corridoio vuoto, qua e là, sulle pareti, delle stampe di panorami agresti, qualche sedia, delle porte ad intervalli regolari a rompere la monotonia del percorso.
Il rumore dei passi rimbombava come in una grotta, rimbalzava intorno come in una cattedrale senza altari.
Età? Patologie? Esami recenti? Turbe mentali? Abitudini? Tic? Ultima visita? Allergie?
Una sequenza ritmata di domande, che si intrecciava con il “toc” “toc” delle scarpe sulle piastrelle del pavimento.
La suora dagli occhi azzurri era tranquilla ed apparentemente dolce ma la sua voce trasudava di una professionalità fredda, imbarazzante.
Girarono a destra, un nuovo lungo corridoio e, circa a metà, una sagoma piccola un po’ ricurva.
Avvicinandosi si delineò meglio: i capelli candidi, un naso minuto un po’ ricurvo, gli occhi persi nel vuoto, le mani giunte come in preghiera.
“Ciao Angiolina, tutto bene? Hai visto che bel sole oggi? Mi raccomando, in gamba!”
“Buongiorno madre” rispose Angiolina ma i suoi occhi, con inaspettata vivacità, squadrarono l’”estraneo”.
“Questo è il soggiorno”
Si affaccio discreto e timoroso: tavolini quadrati disposti in bell’ordine, in un angolo una donna con delle grosse caviglie che lavorava a maglia, più vicino all’ingresso, su una poltrona, un uomo calvo che scrutava fisso il panorama al di là della finestra, altre quattro donne giocavano a carte alzando di tanto in tanto la voce, all’altro capo della sala un’altra donna, con una vestaglia a fiori, snocciolava il rosario, qualcuno leggeva, qualcuno brontolava sommessamente.
Mentre si ritraeva provò una strana sensazione, la percezione di un’attesa inerme, di un tempo innaturale, di una bolla fuori dal mondo, senza legami, senza speranze, piena di vuoto.
“Questa è la sala da pranzo”
Altri tavoli ordinati, ognuno con una tovaglia a fiori coperta da una plastica trasparente.
“Qui viene servita la colazione, il pranzo e la cena. Il the invece lo portiamo in soggiorno. Naturalmente, per chi non cammina, portiamo i pasti in camera”.
Per ogni metro in più di corridoio sentiva aumentare la fatica, le gambe volevano rallentare o forse correre altrove.
“E’ proprio fortunato, abbiamo disponibilità, adesso le faccio vedere la camera”.
Un letto al centro, un armadio di legno chiaro, uno scrittoio, una poltrona e la televisione appesa alla parete. Di fronte la finestra che si apriva su un piccolo balconcino.
Entrò: uno, due, tre, quattro, cinque. Cinque passi, era alla finestra. Si girò.
Uno, due, tre, quattro, cinque. Altri cinque passi, era alla parete.
Dieci passi, tutto il mondo in dieci passi.
Uscì dalla stanza senza dire una parola.
Sentiva in bocca uno strano sapore, si rese conto che erano lacrime che, per pudore, anziché sgorgare dagli occhi si erano gettate in fondo alla gola.
Fecero il percorso a ritroso, raccolse una busta con dei moduli, saluto e si rigettò nei suoni e nel rumore della vita.
Quando varcò la soglia della camera riempita dalla voce della televisione, vide sbucare dallo schienale della poltrona i suoi capelli bianchi.
Li sfiorò lievemente sussurrando un “Ciao” delicato, poi entrò in cucina: “Irina, ascolta, ho pensato, se puoi, forse sarebbe meglio che tu restassi ancora con noi”.  
   

Tutti i racconti

6
7
61

La Rapina

06 May 2024

I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Patapump: oppss un buco in fronte...proprio non ci voleva 😎
    ammazza è proprio [...]

  • Lawrence Dryvalley: Grazie Riccardo! Mi diverto un po' con tutti i generi; mi trovo a mio agio [...]

0
3
10

Haiku

06 May 2024

hanami passa - come bei coriandoli cadono fiori Laura Lapietra©

Tempo di lettura: 30 secondi

1
5
10

Vi racconto "La mia Nascita" e come è nata la relativa poesia umoristica

Dai racconti di mia madre.

06 May 2024

Quando venni al mondo, primo di tre figli, partorito in casa al Parco Cis 299, pesavo un chilo e ottocento grammi. Ero scheletrico. Mia mamma piangeva e si disperava per questa situazione. Non bastava ciò, per disperarla, ma si aggiungeva anche il pessimismo del medico curante il quale non dava [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Gennarino: stapelia grazie! Questo tuo commento mi ha commosso. Un abbraccio.

  • Patapump: si rimast piccirillo, ma si grande ✌

2
4
19

IL COWBOY GIGANTE

06 May 2024

IL COW-BOY GIGANTE Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • stapelia: Benvenuto il mio pseudonimo è Stapelia e commento tutti, o quasi, per [...]

  • Patapump: benvenuto e alle prossime letture 🙏

3
2
12

Haiku

05 May 2024

olive verdi - in quel vecchio frantoio l'oro di terra Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
4
22

Il sorriso di Alex

Prequel non vincolante ai racconti sui "Sorrisi"

05 May 2024

(Soundtrack suggerita, senza vincoli perché la libertà è sacra e carburante per racconti come questo: “Rebel rebel” by David Bowie) 17 giugno. Mi avevano detto essere un periodo perfetto per venire in Germania, così sai cosa, caro diario? Ho caricato tutti i miei risparmi - poca roba, credimi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • An Old Luca: Un mio ex supercapo (ignorante e, si supponeva, raccomandato) in un'occasione [...]

  • Zio Rubone: Complimenti, Nomad. Anche ionoto nel tuo linguaggio una maggiore serenità. [...]

3
12
31

Letture da metropolitana

05 May 2024

Ci sta un posto qui vicino dove l’afa non dà noia perché il canto del ruscello puoi raccogliere e tenere dentro Ci sta un posto poco noto dove il buio si sopporta perché suona il violoncello una piccola ragazza bruna Ci sta un posto molto strano dove piangere fa bene perché sgorgano risate [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Grazie a tutti!

    Caro Giuseppe Scilipoti. Le tue parole colpiscono [...]

  • L’esilioDiRumba: Molto piacevole come lettura e ritmo a mio parere musicale. C'è [...]

3
5
30

il libraio

04 May 2024

La stanza era immersa nel buio. Un lieve chiarore illuminava la scrivania dove un uomo era chino su un grande libro aperto, intento a decifrare i complicati geroglifici che componevano il testo. L’aria era viziata e c’era un odore intenso e sgradevole di fumo stantio. Sul tavolo un posacenere era [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: Stapelia = quando comincio a scrivere parto sempre da un luogo, un punto descritto [...]

  • Rubrus: Ho letto sia l'osservazione di PT sia la tua riposta e condivido l'una [...]

2
3
18

Haiku

04 May 2024

vento d'autunno - su panchina di legno lieve fruscio Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
23

La pietra

04 May 2024

Anna gli disse che avrebbe fatto quello che le pareva: saltare nelle pozzanghere, scrivere poesie, mangiare dolci fino a crepare, dormire con i gatti e con gli uomini. Sandro rispose che non gliene fregava nulla, che, anzi, non capiva proprio perché glielo dicesse. Per lui poteva anche buttarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
4
18

In breve racconto la Napoli Monumentale

Storia e Cultura

03 May 2024

Napoli non è soltanto una grande metropoli. ma è un gigantesco Museo a cielo aperto per architettura, con i suoi immensi e storici palazzi che vanno da Vanvitelli a Sanfelice. Monumenti di immenso ed inestimabile valore. Le sue chiese, che custodiscono patrimoni unici al mondo: quadri di Caravaggio, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Patapump: sempre bravo
    spero che a presto ci proporrai qualcosa legato alla credenza [...]

  • Gennarino: Patapump Grazie sempre per i tuoi commenti. Sicuramente dedicherò una [...]

2
5
29

Dissimili Donne

03 May 2024

In una cornice di strambi balletti esistenziali, vivono due donne: una giovane, l'altra più matura, intrecciate in un arazzo di complessità e contrasti. La giovane, un effervescente compendio di audacia e orgogliosa impetuosità, s'incarna in un'esplosione di colori moderni, tratti avanguardisti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su