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Ci fu un tempo che gli uomini persero la loro LIBERTÀ perché accecati dal loro egoismo. Ed essendo stati distratti da una corsa sempre più veloce verso il nulla, avevano dimenticato di essere fragili e mortali e diedero la possibilità a un virus regale, che portava mille corone, di attaccarli nei loro polmoni, proprio vicino al loro cuore.
A mano a mano che il virus falcidiava gli uomini, essi lottarono senza armi perché si erano dimenticati di costruirle. E si chiusero in casa per evitare che il contagio potesse diffondersi velocemente. Essi non avevano un vaccino, anche se avevano sempre creduto che la loro ricerca scientifica fosse all'avanguardia e che potesse trovare subito la soluzione.
Man mano che i giorni passavano e le persone fragili morivano o intasavano le rianimazioni, gli uomini parevano aver perso la SPERANZA. Alcuni si autoconfortavano cantando dai balconi "Noi ce la faremo" o "Abbracciamoci più forte" perché la vita sociale s'era annullata e non ci si poteva più abbracciare, baciare e uscire. Tutte le attività furono fermate e gli uomini finalmente si accorsero di quanto fossero fragili e come potessero essere colpiti da un momento all'altro.
Sembrava che l'economia e la politica avessero perso una guerra mai dichiarata e che lentamente sarebbero morte con tutti gli uomini. Ma la perseveranza a rispettare le regole, che un comitato scientifico costruiva e dettava, lavarsi le mani con l'amuchina e annullare ogni sorriso con la mascherina, fecero registrare dopo due mesi buoni risultati. La curva del contagio era scesa, le persone non si infettavano più, il virus sembrava aver perso la sua virulenza.
A poco a poco, rispettando le regole sociali del distanziamento e utilizzando maschere e prodotti disinfettanti si poté di nuovo uscire. C'era bisogno di una RINASCITA. Fu così che l'uomo scoprì la solidarietà, gli affetti, l'amicizia, la professionalità, l'altruismo attraverso i quali si risentirono vivi valori che avevano dimenticato, presi com'erano nel passato dall'arrivismo e dal proprio egoismo. E ritornarono a vivere, comprendendo che la nuova normalità consisteva non in chi fosse arrivato prima chissà dove o chi sarebbe riuscito a superare gli altri in chissà cosa, ma nella fraterna unione umana e nella consapevolezza a rispettare le regole di igiene e di pulizia, condizioni per non soccombere a virus più potenti e modificati, che la loro negligenza avrebbero potuto in futuro rigenerare.
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Utente Anonimo
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