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Amavo quello sport, avrei sacrificato qualsiasi cosa, pur di poter cavalcare la mia bici, che insieme a papà avevo rimesso in piedi in officina. “Alfonsina,” mi diceva, “non farti mai offendere da nessuno, sei brava, arriverai al giro d’Italia”. Dopo qualche anno però, i miei capirono che solo con le gare di bicicletta non si mangiava e mamma mi diede un ultimatum: o sposarsi o lavorare nei campi! Vidi papà dietro la tenda che mi guardava triste ma con lo sguardo che mi diceva: vedrai che ce la farai! Così sposai Luigi, un ragazzo conosciuto nell’officina, faceva il meccanico e fu un mio grande sostenitore. Come regalo di nozze, chiesi una bicicletta da corsa. Quando durante la guerra, mi iscrissi al giro di Lombardia, mi presero per matta. Ma nessun regolamento vietava la partecipazione alle donne! Conobbi un tale che si chiamava Girardengo, era forte. Capii subito che era un mito! Molti uomini si ritirarono, era stata una gara molto faticosa, arrivai quasi ultima, ma felice. Luigi, tempo dopo, fu ricoverato in manicomio. Non ne uscì più da quel posto, ci morì. A quei tempi c’era un giornale chiamato La Gazzetta dello Sport. Vi lessi che stava per partire il Giro d’Italia! Provai ad iscrivermi, non c’erano divieti! Ma gli uomini sono strani, pur di non ammettere che potevo essere più brava di loro, modificarono il mio nome sulla Gazzetta e risultai iscritta come Alfonsino…Corsi lo stesso, arrivai due ore dopo il vincitore e vinsi una collana e una nuova divisa. Le donne cominciarono a sentir parlare di me e a invidiarmi per il mio coraggio e la mia caparbietà. Nonostante l’ostracismo degli uomini che cercarono di impedire la mia partecipazione alle gare successive, riuscii a vincerne ben 36. Corsi fino al 1940 e poi aprii un negozio di biciclette. A quasi 70 anni, poco prima che il mio cuore si fermasse, ripetei a me stessa che avrei rifatto tutto. Nella stessa identica maniera. Il mio nome è Alfonsina. Alfonsina Strada
Piccola stella, 27 April 2024
DOVE SONO
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Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Piccola stella, 19 April 2024
CERCANDO
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Piccola stella, 30 April 2024
LAVORI IN CORSO
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La saliva che lenisce le piaghe macina cemento per le pietre della mia cattedrale.
La spettatrice, 18 April 2024
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Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
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Quest’anno ho deciso di trascorrere l’estate negli USA. Voglio provare l’ebrezza di correre lungo la strada più famosa al mondo, quella che ha fatto la storia, che ha inventato il mito dell’America, la Route 66, 3755 chilometri da Chicago a Santa Monica in California attraverso 8 stati, la mia [...]
Agua teñida Agua teñida en mi sangre. Vamos, pasión por ti. Negro Fluido Mi caballo me tira al suelo No me levanto del polvo Enfermo de amor De tus besos De tus muslos De tus senos Y tu mi amigo recordar Es agua teñida Si te entra Él querrá quedarse allí Acqua tinta nel mio sangue. Accende, [...]
I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]
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Patapump:oppss un buco in fronte...proprio non ci voleva 😎 ammazza è proprio [...]
Lawrence Dryvalley:Grazie Riccardo! Mi diverto un po' con tutti i generi; mi trovo a mio agio [...]
Quando venni al mondo, primo di tre figli, partorito in casa al Parco Cis 299, pesavo un chilo e ottocento grammi. Ero scheletrico. Mia mamma piangeva e si disperava per questa situazione. Non bastava ciò, per disperarla, ma si aggiungeva anche il pessimismo del medico curante il quale non dava [...]
IL COW-BOY GIGANTE Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il [...]
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stapelia:Benvenuto il mio pseudonimo è Stapelia e commento tutti, o quasi, per [...]
(Soundtrack suggerita, senza vincoli perché la libertà è sacra e carburante per racconti come questo: “Rebel rebel” by David Bowie) 17 giugno. Mi avevano detto essere un periodo perfetto per venire in Germania, così sai cosa, caro diario? Ho caricato tutti i miei risparmi - poca roba, credimi [...]
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An Old Luca:Un mio ex supercapo (ignorante e, si supponeva, raccomandato) in un'occasione [...]
Zio Rubone:Complimenti, Nomad. Anche ionoto nel tuo linguaggio una maggiore serenità. [...]
Ci sta un posto qui vicino dove l’afa non dà noia perché il canto del ruscello puoi raccogliere e tenere dentro Ci sta un posto poco noto dove il buio si sopporta perché suona il violoncello una piccola ragazza bruna Ci sta un posto molto strano dove piangere fa bene perché sgorgano risate [...]
La stanza era immersa nel buio. Un lieve chiarore illuminava la scrivania dove un uomo era chino su un grande libro aperto, intento a decifrare i complicati geroglifici che componevano il testo. L’aria era viziata e c’era un odore intenso e sgradevole di fumo stantio. Sul tavolo un posacenere era [...]
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Lo Scrittore:Stapelia = quando comincio a scrivere parto sempre da un luogo, un punto descritto [...]
Rubrus:Ho letto sia l'osservazione di PT sia la tua riposta e condivido l'una [...]