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Quella mattina non lanciò il giornale Semplicemente bussò Un gesto ed un rumore che non mi capitava di vedere e sentire da molto tempo Infilandomi la camicia da notte usci sotto la veranda Mi accorsi subito del suo sguardo eloquente e carico di incredulità Come volesse dirmi mille cose insieme Tacque Intimidito allungò la mano, porgendomi un pacco di lettere tenute insieme da una corda sottile di canapa A prima vista sembravano cento Rimasi impietrita Mille domande iniziarono a girare nella mia testa , mentre l’agitazione saliva pian piano Perché quelle lettere Perché quel giorno Perché tutti insieme Chi le mandava Avevo la domanda sotto gli occhi ma la negavo Spalancai la porta d’ingresso e come un automa mi diressi in cucina I bambini erano a scuola Non potevo condividere quel momento Con una piccola forbice tagliai la corda E come un castello di carte scivolarono sul tavolo Ognuno alla sua maniera Solitarie , una sull’altra , faccia in giù Come ognuna di loro volesse raccontare qualcosa di diverso dalle altre Ne voltai una Mittente : Sgt. Daniel Morris Base Usa di Taiwan – Forza Aerea v Divisione Aereo Trasportati Partito un anno prima e di cui si erano perse le tracce Il cuore mi balzò alla gola Daniel Mio marito Di lui si erano perse le tracce durante il volo AC 544 Quei numeri mi erano rimasti ben impressi nella memoria, il giorno che si presentarono due ufficiali a notificarmi la sparizione Avevo la bocca secca E l’angoscia di non averlo più potuto abbracciare stava abbandonando il posto ad una fievole speranza Una speranza che mi davano tutte quel mucchio di lettere Come un collage di momenti della sua vita lontano da me Di scoprire tutti i suoi momenti, i suoi respiri, di sentirne le dita che avevano toccato quella carta Di averlo per pochi attimi li con me Appoggiato alla porta , come faceva spesso bevendo una birra E guardandomi con quegli sguardi che pochi sanno dare, mi diceva ciao cucciola Iniziai a divorare quegli scritti Mi parlava di tramonti che andavano sparendo a tuffo nel mare, con i loro raggi come spade nel cielo Mercatini dove vendevano abitini a fiori che avrebbe voluto vedermi indossare Di viste mozzafiato dal suo aereo su risaie e colline verdi lussureggianti La mia foto vicina all’altimetro , che indicava come il suo amore potesse salire al cielo A volte triste A volte allegro Pensava sempre ai bambini e il desiderio di potersi rotolare con loro nel giardino, sparando con una pistola da cowboy o facendosi tagliare i capelli dalla parrucchiera in erba Quando tornarono i bambini avevo letto metà di quel tavolo Un tavolo che aveva ospitato lui per un giorno Lessi loro una ,dove avessero potuto capire che al dolore della sua mancanza, poteva esserci il pensiero per i propri figli Parlava di tartarughe marine che aveva visto una volta sulla spiaggia, in un giorno di libera uscita Erano in vendita da un giovane pescatore senza scrupoli Ferite dagli ami per poterle catturare Lui ne comprò due E facendosi aiutare dal un amico, si avvicinò al mare Le fece rinvenire, accarezzandole sul dorso E lentamente scivolare nell’acqua Erano per lui idealmente i suoi bambini Erano un messaggio di natura, amore e libertà Come se sapesse che li a breve avrebbero dovuto nuotare forte con le loro pinne Che stavano crescendo e che il loro papà aveva fiducia in loro I bambini alla fine della lettura si avvicinarono abbracciandomi Senza dire una parola raccolsero tutte quelle lettere comparse cosi’ all’improvviso Le accomodarono in una cassettina di legno che una volta ospitava il whisky del loro papà Mi presero la mano e mi portarono nel giardino Sulla quercia era inciso “per il nostro papà” e un disegno Un sole con pochi raggi e il suo aereo Un viso da bambino all’interno che alzava la mano in segno di saluto Era il mio Daniel Non mi ero mai accorta di quel disegno Ma ebbi chiaro tutto in quel momento Il loro papà non li aveva mai lasciati Il mio Daniel mi sorrideva ancora dal suo luccicante aereo
Piccola stella, 27 April 2024
DOVE SONO
Tempo di lettura: 30 secondi
Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Piccola stella, 19 April 2024
CERCANDO
Tempo di lettura: 30 secondi
Furtiva tengo a bada un'anima persa su nuvole di passaggio. Abissi profondi sondati da occhi curiosi. Parole appaiono esigenti, spunti di bellezza.
Piccola stella, 30 April 2024
LAVORI IN CORSO
Tempo di lettura: 30 secondi
La saliva che lenisce le piaghe macina cemento per le pietre della mia cattedrale.
La spettatrice, 18 April 2024
Guscio
Tempo di lettura: 30 secondi
Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
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Utente Anonimo
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Quest’anno ho deciso di trascorrere l’estate negli USA. Voglio provare l’ebrezza di correre lungo la strada più famosa al mondo, quella che ha fatto la storia, che ha inventato il mito dell’America, la Route 66, 3755 chilometri da Chicago a Santa Monica in California attraverso 8 stati, la mia [...]
Tempo di lettura: 3 minuti
Lawrence Dryvalley:Sono curioso di leggere come terminerà il racconto... La prima parte [...]
Agua teñida Agua teñida en mi sangre. Vamos, pasión por ti. Negro Fluido Mi caballo me tira al suelo No me levanto del polvo Enfermo de amor De tus besos De tus muslos De tus senos Y tu mi amigo recordar Es agua teñida Si te entra Él querrá quedarse allí Acqua tinta nel mio sangue. Accende, [...]
I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
Patapump:oppss un buco in fronte...proprio non ci voleva 😎 ammazza è proprio [...]
Lawrence Dryvalley:Grazie Riccardo! Mi diverto un po' con tutti i generi; mi trovo a mio agio [...]
Quando venni al mondo, primo di tre figli, partorito in casa al Parco Cis 299, pesavo un chilo e ottocento grammi. Ero scheletrico. Mia mamma piangeva e si disperava per questa situazione. Non bastava ciò, per disperarla, ma si aggiungeva anche il pessimismo del medico curante il quale non dava [...]
IL COW-BOY GIGANTE Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il [...]
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Rubrus:I sogni e gli incubi assumono le forme più strane e quella del cowboy [...]
(Soundtrack suggerita, senza vincoli perché la libertà è sacra e carburante per racconti come questo: “Rebel rebel” by David Bowie) 17 giugno. Mi avevano detto essere un periodo perfetto per venire in Germania, così sai cosa, caro diario? Ho caricato tutti i miei risparmi - poca roba, credimi [...]
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An Old Luca:Un mio ex supercapo (ignorante e, si supponeva, raccomandato) in un'occasione [...]
Zio Rubone:Complimenti, Nomad. Anche ionoto nel tuo linguaggio una maggiore serenità. [...]
Ci sta un posto qui vicino dove l’afa non dà noia perché il canto del ruscello puoi raccogliere e tenere dentro Ci sta un posto poco noto dove il buio si sopporta perché suona il violoncello una piccola ragazza bruna Ci sta un posto molto strano dove piangere fa bene perché sgorgano risate [...]
La stanza era immersa nel buio. Un lieve chiarore illuminava la scrivania dove un uomo era chino su un grande libro aperto, intento a decifrare i complicati geroglifici che componevano il testo. L’aria era viziata e c’era un odore intenso e sgradevole di fumo stantio. Sul tavolo un posacenere era [...]
Tempo di lettura: 2 minuti
Lo Scrittore:Stapelia = quando comincio a scrivere parto sempre da un luogo, un punto descritto [...]
Rubrus:Ho letto sia l'osservazione di PT sia la tua riposta e condivido l'una [...]