I centri commerciali sono come stazioni spaziali su pianeti inesplorati.
Fulgide e mistiche oasi per società collassate su agi in avaria.
Ma dovevo pur fermarmi a pisciare da qualche parte... e fermarsi in autostrada non sembrava una buona idea, soprattutto quando si è inseguiti da occhi maniacali su retrovisori di spericolati autisti che hanno indugiato troppo su film come "duel".
Svolto a destra.
Il centro commerciale attira carne umana come l'irresistibile puzza di Mc Donald’s in un giorno di ferrea dieta a perdere...
E sono già in mezzo al serpentone metallico che infrange il sole su specchietti avidi da poterci tirare coca fino allo sfinimento.
Macchine di sbandati che cercano parcheggio come eroinomani l'ultima dose.
Poi, inaspettato, un miraggio, l'insegna che cercavo, io anima sperduta in una inferno dantesco di segni e segnali condannati all'immobilità permanente, il cesso ora era più importante della fame nel mondo, forse in fondo l'uomo rimane un essere meschino, pronto a svendersi in ogni momento...

...apro gli occhi al presente, dopo l’ennesima notte viziata e andata.
Sveglia con la voglia di niente, se non di appagare il sintomo di fame.
Arrivo al frigo… vuoto! Cazzo!
La mente corre veloce verso l’immagine nauseabonda di mandrie stressate nei sabati commerciali.
Addento maniacale un pezzo di pane stantio e mi reco al bagno.
Mi siedo sulla tazza del cesso ghiacciata e ricado in catalessi sensoriale.
Riaffondo nei sogni insipidi di un sonno forzato.
Il corpo mano a mano si rilassa…
Con gli occhi socchiusi cerco il profondo spazio tra i muscoli delle gambe irrigiditi dalla posizione.
L’eccitazione comincia a scaldare le vene, il sangue pompa sempre più forte, mentre il respiro ansima. Continuo a toccarmi, come in trance; lentamente accompagno il movimento con il bacino
fino ad accelerare freneticamente. Fino a cadere in un torpore surreale.
Orgasmi rubati alla solitudine. Ma sono appagata.
Lavo il piacere dalla mia pelle madida.
Mi vesto senza badare a cosa metto e mi avvio a quel dannato supermercato...

..."Eccomi in pole position per la fila al cesso. pare che i centri commerciali stimolino la vescica di automi castrati in sembianze di pseudo mariti con lista della spesa trascritta da nervose dita mogliesche, che mentre mandano il maritino a fare la spesuccia si fottono il primo che passa a casa loro."

Perduto in questo paradiso di lattice e ovatta, tra sghignazzi di bimbi smarriti come me e mamme che li rincorrono ticchettando per terra con improbabili e mignotteschi tacchi a spillo.

quindi il cesso, il cesso che ho davanti, luminescente come un insegna paracula. il cesso per vomitare tutta questa robaccia scaduta e accumulatasi in archetipi junghiani di massa di reclame e inondare di piscio questa umanità dinamicamente morta e sepolta in comparti di latta, come scatole per sardine.

La vedo, freme tra gli scaffali, sa di esser notata eppur la sua timidezza farebbe pensare il contrario. Me la assaporo con la vescica stimolata in coda.
Lei, un cesso.
Un binomio prioritario, la mia legge del momento...

...in macchina, rituali stereotipati.
Telefonino a portata di mano, sigaretta accesa, stereo inserito.
L’ora è quella in cui ci si ritrova imbottigliati in mezzo ad una coda di idioti senza nessuna meta se non la demenzialità.
Insulse e patetiche ombre meccaniche su motori roboanti.
Arrivo.
Dentro aspettano centinaia di scaffali invitanti; ordine studiato a tavolino da scienziati di marketing di bassa lega.
Prodotti sponsorizzati avanti, altezza braccio telecomandato.
In basso, sottomarche sconosciute.
Il tutto avvolto da musica per famiglie.
E dipendenti frustrati che sbuffano al primo apostrofo clientelare.
Dopo aver preso tutto l’inutile da quei scaffali in cui sono esposti cibi pronti già conditi, (quelli che potrebbero essere segnalati come: CIBI PER INCAPACI CULINARI), mi dirigo alla cassa.
Sono fuori.
Alzo gli occhi, incuriosita dall’ombra di un individuo che mi sfiora impercettibilmente.
Sembra disperso. Procede dritto, ignorandomi.
Scruto indifferente la sua camminata decisa, ma lenta.
Quasi stesse studiando ogni mattonella calpestata.
Si sta dirigendo verso il bagno.
Rapita da un’irrefrenabile e inconsueta curiosità, lo seguo.
Unica porta, unico cesso.
Gli sono a un passo.
Sento l’irrigidirsi dei suoi muscoli.
Sniffo e assaggio odore di pelle, di capelli appena lavati.
Calda e accogliente, desidero che i suoi occhi si poggino bramosi selle curve generose.
Le mani esplorino ogni minima parte del corpo per compiacerne le voglie più subdole...

...Ci studiamo come due pugili pronti ad altri combattimenti, frenesia da usa e getta.
Si accoda dietro me, sento il suo odore, il sangue mi pompa nella testa, irradiandosi fino al basso ventre, una radioterapia selvaggia, mi indurisce la fronte e il cazzo, dietro di noi nessuno, la fila finisce qui…
…Ce la spasseremo dentro quel cesso pubblicamente e oscenamente esposto al via vai di simmenthal sub-umana.
Mi spinge dentro
da dietro
concitata solleva la gonna, toglie via rapidamente le mutandine di non so che colore,
perché punto dritto al suo sesso sporgente di peli e mucillagine:
la affondo rapidamente e inesorabilmente, forse ho gli occhi chiusi e osservo nello specchio, il mio viso stravolto dall’eccitazione, unendo umori e fatiche come pane quotidiano inzuppato nel sacro calice di vino.
Guardo noncurante dietro me. Nessuno.
Sorrido divertita. Lo spingo con energia dentro il cesso vuoto.
Frenesia di godere.
Direttamente proporzionale alla sete di disinibizione.
Sbatto la porta, mentre lui sbatte al muro me.
Alzo la gonna.
Spingo la testa in basso. Giù, con forza, all’altezza del pube.
Quasi a volerla inglobare, per poi espellerla come sangue livido.
Lingua umida e insinuante.
Mescolanza di saliva e peli, odori e sudori.
Movimenti meccanici di corpi eccitati.
Avanti e indietro. Spinge.
A infrangere vili e ridicole barriere.
Fisso persa il muro imbrattato da scritte vandaliche,
di giovani puttanieri e segaioli alle prime armi.
Apice di orgasmi.
L’odore acre del piscio entra fastidioso nelle narici.
Senso di nausea.
Mi rivesto, pulendo con carta - igienica - vetrata sperma fuori uso...

...Giocosamente seri ci ricomponiamo, sporchi di seminescenze
oltraggiata come acne giovanile si allontana...

Non una parola da dire. Non un gesto superfluo da compiere.

Si allontanano allora come due estranei, soltanto lo scintillio di una nuovissima fede attorcigliata come filo spinato al dito li rende socialmente riconoscibili, burocraticamente inscindibili. Due perfetti sposi, una perfetta luna di miele…

Tutti i racconti

1
0
7

Haiku

05 May 2024

olive verdi - in quel vecchio frantoio l'oro di terra Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
9

Il sorriso di Alex

Prequel non vincolante ai racconti sui "Sorrisi"

05 May 2024

(Soundtrack suggerita, senza vincoli perché la libertà è sacra e carburante per racconti come questo: “Rebel rebel” by David Bowie) 17 giugno. Mi avevano detto essere un periodo perfetto per venire in Germania, così sai cosa, caro diario? Ho caricato tutti i miei risparmi - poca roba, credimi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
1
10

Letture da metropolitana

05 May 2024

Ci sta un posto qui vicino dove l’afa non dà noia perché il canto del ruscello puoi raccogliere e tenere dentro Ci sta un posto poco noto dove il buio si sopporta perché suona il violoncello una piccola ragazza bruna Ci sta un posto molto strano dove piangere fa bene perché sgorgano risate [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
4
28

il libraio

04 May 2024

La stanza era immersa nel buio. Un lieve chiarore illuminava la scrivania dove un uomo era chino su un grande libro aperto, intento a decifrare i complicati geroglifici che componevano il testo. L’aria era viziata e c’era un odore intenso e sgradevole di fumo stantio. Sul tavolo un posacenere era [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: Patapump = eppure diventerà famoso seguendo lo svolgere della storia. [...]

  • Lo Scrittore: Stapelia = quando comincio a scrivere parto sempre da un luogo, un punto descritto [...]

2
3
18

Haiku

04 May 2024

vento d'autunno - su panchina di legno lieve fruscio Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

1
3
22

La pietra

04 May 2024

Anna gli disse che avrebbe fatto quello che le pareva: saltare nelle pozzanghere, scrivere poesie, mangiare dolci fino a crepare, dormire con i gatti e con gli uomini. Sandro rispose che non gliene fregava nulla, che, anzi, non capiva proprio perché glielo dicesse. Per lui poteva anche buttarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
4
18

In breve racconto la Napoli Monumentale

Storia e Cultura

03 May 2024

Napoli non è soltanto una grande metropoli. ma è un gigantesco Museo a cielo aperto per architettura, con i suoi immensi e storici palazzi che vanno da Vanvitelli a Sanfelice. Monumenti di immenso ed inestimabile valore. Le sue chiese, che custodiscono patrimoni unici al mondo: quadri di Caravaggio, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Patapump: sempre bravo
    spero che a presto ci proporrai qualcosa legato alla credenza [...]

  • Gennarino: Patapump Grazie sempre per i tuoi commenti. Sicuramente dedicherò una [...]

2
4
27

Dissimili Donne

03 May 2024

In una cornice di strambi balletti esistenziali, vivono due donne: una giovane, l'altra più matura, intrecciate in un arazzo di complessità e contrasti. La giovane, un effervescente compendio di audacia e orgogliosa impetuosità, s'incarna in un'esplosione di colori moderni, tratti avanguardisti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Patapump: questo cambio di rotta nello scrivere
    mi piace molto
    e in tutta sincerità [...]

  • Laura Lapietra: Vi ringrazio tantissimo tutti per avere apprezzato, ho cambiato genere semplicemente [...]

1
3
26

Tempo

03 May 2024

Ciao. Sono il tempo Vivi immerso in me. Come l'aria che respiri. Eppure pensi che io non esista. Io corro veloce oppure rallento, mi piego, mi curvo riesco perfino a fermarmi e tornare indietro oppure mi proietto in avanti. Hai provato a ingabbiarmi, ma non riesci a conoscermi davvero. Scorro [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • PRFF: Stapelia cara,
    le mie erano solo due righe senza troppe pretese e, qualche [...]

  • Patapump: beh...ciao tempo
    che facessi tanto lo si era capito
    ora occhio...che [...]

2
2
30

Il tempio dell’amore

02 May 2024

E che tu uomo e tu donna siate una cosa sola, indissolubile, inossidabile, impermeabile ad ogni tentazione e debolezza che possa mettere a repentaglio la vostra reciproca felicità. Siate integri oltre ogni altro confronto, siate unici, siate umili, siate accoglienti, siate compassionevoli! Il [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Antonellina: Che poi è il progetto originale di Dio, che noi abbiamo spesso mancato [...]

  • stapelia: Quanto è scritto è corretto ma il contenuto è poco umano. [...]

2
2
23

Il fattore di ultima istanza

02 May 2024

Ricordo di ieri, no, di ieri l’altro, forse il sogno di qualcuno o forse il mio, chissà. In una notte di smarrimento, era vestito di tutto punto: giacca, cravatta blu e sneakers bianche. Vagava per le strade di una città che pareva Roma. Le luci del crepuscolo rianimavano i crocicchi, e antichi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Senza cellulare ci sentiamo smarriti, oggi come oggi. A me è capitato [...]

  • stapelia: Ancora, vien da dire.... Leggerei e ri-leggerei l testo più di una volta [...]

2
4
23

Alina

incipit da "Il sogno"

02 May 2024

La corriera con un fastidioso stridio di freni si ferma, siamo arrivati a destinazione. Una leggera nuvola di polvere si alza a seguito della frenata. L’orologio che porto al polso, il mio fidato Breil, segna le dieci del mattino. All’interno del bus ci sono solo quattro persone di cui una sono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lo Scrittore: stapelia = no non è un libro, solo un racconto un po' più [...]

  • stapelia: Grazie per la spiegazione. Mi ricorda molto La portalettere, romanzo basato [...]

Torna su