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Quando la farfalla cosmica arriva in un nuovo sistema si posa sul pianeta più lontano.
Sgranchisce le zampe intorpidite dal lungo viaggio e dal freddo dello spazio, allarga le ali, ampie vele con cui naviga sui venti cosmici e con cui manovra nei grandi spazi.
Salta da un pianeta all’altro, attirata dalla luce della stella al centro del sistema planetario. Osserva e studia i pianeti su cui si posa, facendoli ruotare tra le zampe sempre più forti ora che il calore ne scioglie i movimenti. Li tasta con attenzione, cerca sapori e odori dimenticati nei millenni del viaggio. Quando finalmente trova un pianeta gassoso sprofonda, ma con un battito vigoroso della ali si solleva verso la tappa successiva. Le ali si restrigono avvicinandosi alla stella. Le correnti sono violente lì, sugli ultimi pianeti bruciati e piccoli come biglie, troppo curvi e frenetici per supportare la farfalla cosmica. Li usa appena come punto d’appoggio per raggiungere la superficie incandescente della stella. Qui, librata, sospesa sulla corona, espande la sua spirotromba. Penetra gli strati incandescenti, trova varchi nelle turbolenze, raggiunge il nucleo della stella, dove si libera l’energia che muove il cosmo. Succhia, beve, si gonfia. Crepe nere si aprono nella fotosfera, fessure sull’interno instabile e in subbuglio. Solo allora la farfalla cosmica ritira la sua spirotromba e spiega le ali per allontanarsi dal suo pasto.
Non si ferma, non fa tappe, torna al gigante gassoso che ha assaggiato nel suo avvicinamento. Qui galleggia, le ali si ripiegano per proteggersi dall’atmosfera densa e tempestosa, si fanno spesse e carnose e diventano pinne con cui destreggiarsi nella discesa. Sprofonda fino al cuore del pianeta e depone il suo uovo dove la pressione è massima, dove il calore lo cullerà. Lo avvolge col suo corpo ricco delle sostanze succhiate alla stella. La vita l’abbandona. Quando la farfalla cosmica sarà decomposta il gigante gassoso, raggiunta una massa critica, si accenderà come una nuova stella, una piccola stella dall’energia appena sufficiente a nutrire l’uovo, a farlo schiudere e sbocciare in una nuova farfalla cosmica. Lascerà il sistema binario per il suo viaggio, alla ricerca di un nuovo sistema solare, di una nuova stella, di una nuova generazione.
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Utente Anonimo
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Ci sta un posto qui vicino dove l’afa non dà noia perché il canto del ruscello puoi raccogliere e tenere dentro Ci sta un posto poco noto dove il buio si sopporta perché suona il violoncello una piccola ragazza bruna Ci sta un posto molto strano dove piangere fa bene perché sgorgano risate [...]
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stapelia:Piccola stella avere da te lettura e commento lo è. Più che altro, [...]
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Lo Scrittore:Stapelia = quando comincio a scrivere parto sempre da un luogo, un punto descritto [...]
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