Il CIELO AL TRAMONTO
NARR 1:
“Il pittore, il pittore è scomparso, non c’è più.
Come faremo?
Lui non c'è più e noi non sappiamo cosa fare.
Il quadro s’ha da finire, è indispensabile!
Doveva essere un masterpiece, il suo ultimo masterpiece.
Ma lui se n’è andato, non so come, è scomparso, è scivolato via tra gli anfratti di un pensiero, ha trovato un pertugio e da lì se ne è fuggito.
Non voleva terminare il quadro, perché sarebbe stato l’ultimo e lui questo non lo voleva, perciò si è dileguato, come se niente fosse”.
NARR 2:
“Cerchiamo un sostituto, qualcuno bravo con le mani che possa completare il quadro!”.
NARR 1:
“Ma non si può!
Un capolavoro è un capolavoro e un pittore è un pittore!
Un capolavoro nasce nell’anima di chi lo intuisce e poi lo dipinge, è ispirazione, religione, poesia, metafisica.
Esso non può essere dipinto da nessun altro che il suo artista, perché non è un semplice fatto di tecnica.
Tutti possiamo essere bravi a disegnare, ma un pittore è un pittore!”.
NARR 2:
“E allora come facciamo?
Il mondo ha bisogno dell’arte, il mondo ha bisogno di questo quadro!
Senza l’arte, senza i quadri l’anima muore.
Non più pensieri belli, non più intuire l’infinito ma solo angustia, paura, terrore.
L'uomo senza l’arte è come un guscio vuoto.
E questo quadro poi doveva essere magnifico, un capolavoro, l'ultimo masterpiece del pittore.
Credo che il mondo piangerà senza di esso e sarà più buio!
Dobbiamo cercare il pittore, lo dobbiamo trovare!
Senza di lui, senza il suo quadro, un pezzettino di cielo si oscurerà e le stelle brilleranno un pò di meno.
Ogni pittore, ogni artista che dipinge un quadro, che lo intuisce dentro di sé, accende una stella nel cielo e alimenta la speranza, la fa crescere, la fa germogliare e senza la speranza la vita si spegne, le stelle muoiono, collassano al loro interno e poi si spengono.
Senza la speranza la vita si spegne e questo quadro era una delle nostre ultime opportunità per alimentare la speranza e salvare la terra.
Come faremo, senza il pittore, come faremo senza il suo quadro?”
NARR 1:
“Aspetta, ho un’idea!
Andiamo dal pittore, fingiamo di essere stanchi, mostriamoci sfiniti!
Forse lui si commuoverà, proverà compassione, cambierà idea e dipingerà il quadro”.
Fu così che i due narranti andarono dal pittore e gli mostrarono la loro paura, il loro vuoto.
Lui pianse, perché era un artista e intuiva, percepiva l’anima del mondo e coglieva i sussurri del cuore.
Lui era un artista e non rimase indifferente al loro dolore.
Fu così che il pittore dipinse il suo ultimo capolavoro e una nuova stella si accese nel cielo, tingendo di speranza il cielo al tramonto.