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Maledetto treno, più si avvicinava a quella stazione e più mi rendevo conto di essere una traditrice. L'unico uomo che avevo mai amato, fin da quando la mia giovane età me lo imponeva, era diventato per me un ricordo da cancellare, eliminare inesorabilmente. Per lui non provavo più quello che forse quindici anni prima mi aveva portato a lasciare la mia famiglia, la mia casa; tutto quello che per una ragazzina di venti anni è vita, aria.
Scendo, mi aspetto di vedere il mio amante da un momento all'altro; cerco una maglietta arancione; ricordo solo quelle parole. Ed eccolo lì, di fronte a me, nel caldo di una stazione gremita di persone che vanno e vengono. Mi saluta, un bacio sulla guancia e lo seguo come se non ci fosse mai stato nessun altro nella mia vita. Uno scambio di sguardi intimi e erotici ci tiene compagnia durante l'attesa della metro che ci porterà al suo quartiere. Baci rubati nel collo, emozioni che fatico a reprimere; parole superflue, dette per alleggerire il momento, troppo intimo per entrambi.
Sono lì a casa sua, nuda; era questo il mio scopo, capire se veramente fossi in grado di fare una cosa simile. Aimè, mi resi conto che quella doccia, quei momenti, furono fatali. Fecero scaturire nella mia mente tutta una serie di dubbi che non tenni in considerazione fino a quando non mi addormentai tra le sue braccia, stanca dalla lotta fisica e sensuale che si svolse tra noi.
Un insieme di emozioni, rubate l'uno all'altro, una carnalità troppo seria per non essere considerata. Mi stavo innamorando, senza avere la più pallida idea di come avrei affrontato chi quella sensualità l'aveva tenuta per se. Mentre rientravo, sullo stesso treno, speravo di non essere scoperta in una simile azione. Bologna mi riaccoglie, tace, è complice di quello che sarà. Quando lo rivedo, spero solo che non abbia capito; i miei occhi parlano troppo per essere quelli di sempre, ma lui non vede; mi bacia e ritorniamo a una realtà ormai persa, compromessa; finita.
Non lo amo più.
Piccola stella, 27 April 2024
DOVE SONO
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Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
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LAVORI IN CORSO
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Utente Anonimo
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Viaggetto avventuroso Venendo dalla Valtellina con una vecchia Volvo verde valeriana con vetrofanie di Versace e Valentino, in un autogrill del varesotto incontrai una vetrinista di nome Wanda che avevo conosciuto su un volo Venezia-Varadero venti mesi prima. Per festeggiare ci scolammo una bottiglia [...]
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Lawrence Dryvalley:Do per certo che il suddetto viaggetto sia stato percorso con un'autovettura [...]
stapelia:Difficile commentare usando le solite parole! Hai esternato di giocarci con [...]
Atra In atra quiete silente, di represso animo, dove velate parole si smarriscono nelle ombre delle omertà dei sentimenti, che come despoti si erigono, recludendo l'anima nel bigio limbo di aleatorietà. Il cuore, come danzante funesto, smuove con timore falsi passi sul selciato del sospetto, mentre [...]
Oggi, Piazza Duomo è semideserta, riesco a scorgere in lontananza una ragazza con un cane al guinzaglio, un gruppo di turisti asiatici e un anziano signore che tiene la mano al nipotino. Meglio così, adoro i posti tranquilli. A dispetto delle previsioni meteo che indicavano un clima fresco e ventoso, [...]
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Si accomoda sul divano. Si copre le gambe con una coperta. E in un attimo è di nuovo bambina. -Come va la pittura? le chiedo. Ci mette un po’ a rispondere. -Ogni giorno mi sveglio con la voglia di dipingere qualcosa di diverso e poi… Si interrompe. -Poi? -Poi dipingo sempre lo stesso quadro. [...]
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Magnus, il pastore tedesco della famiglia Moretti, da tempo assai malconcio, si avviò all'interno della cuccia. Un profondo senso di stanchezza lo colse, fino a che si assopì. Quel sonno fu dolcissimo e breve. Al risveglio, si accorse con stupore di non avere più addosso l'odiato collare. Alzò [...]
E alla fine tornarono i sogni dopo un inverno di notti insonni c'era odore d'erba tagliata fiori scampati all'umana follia e boccioli di storia ad asciugare le nostre amate vie e le voci come di donne lontane rassicuranti e brevi e la luce.
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Walter Fest:Si ma se non ti fai vedere e non rispondi alla gentilezza dei commenti la tua [...]
Rosnik:Chiedo venia ma sono stato altrove... grazie a tutti degli apprezzamenti, amo [...]
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Rubrus:Non metto affatto in dubbio che vadano ricordate, ma se entri in modalità [...]
Ci sono luoghi fermi nel tempo. Piazze assolate. Caffè dolci e profumati. Fogli di giornale girati con cura. Voci di persone lontane, sullo sfondo. Da una finestra scivola musica e la testa diventa leggera. Basta così poco. Ma la vita è un giullare di corte a cui piace scherzare. Ti fa credere [...]
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La spettatrice:Vi ringrazio. Mi capita di perdermi nei finali perché mi perdo a divagare. [...]