Crescono alberi piantati per ricordare. Li vedi crescere, anno per anno, farsi sempre più belli, ricchi di foglie, carichi di frutto, dalle chiome corrette dal curatolo. E nei giorni, che s'appropinquano velocemente, in quei mesi funesti del tempo passato li vedi agghindati per ospitare autorità militari e civili, che fanno discorsi encomiabili, parole, non sempre però suffragate da risultati positivi, ma ricche d'impegno civile e professionale.

Nella  notte precedente al memoriale del giorno crudele, l'albero Paolo pare nervoso, come se non gli bastasse il ricordo in un giorno solo. Accanto, l'albero Giovanni lo conforta perché sa che il loro nome ha portato a una rivoluzione nelle coscienze di un tempo intorpidite dalla paura della prepotenza di alcuni gruppi umani. L'albero Pino ricorda che era andato via per mano assassina proprio nel giorno del suo compleanno e che non era riuscito a completare la sua missione di levare i ragazzi dalla strada dando loro la speranza che altri avrebbero voluto cancellare, o di costruire un asilo, dove i bambini potessero cominciare a comprendere il valore della cultura. L'albero Rocco e quello Piersanti, tutti alberi diversi ma uguali,  sono lì e crescono, parlando fra di loro e raccontando le loro storie di sconfitta che furono in realtà vittorie perché capaci di accendere nei cuori delle nuove generazioni la voglia di riscatto di una terra che profuma non solo di zagara di mandarini, aranci e limoni, ma anche del dolce profumo della libertà e della giustizia.

E in quel giardino i nonni portano i loro nipoti e raccontano la Palermo di un tempo, che grazie al sacrificio di uomini che hanno amato la propria terra e sono rimasti a difenderla dai soprusi e dalle strategie criminose, diventa ogni giorno sempre più bella e sorride come 3 P, mentre il criminale spegneva la sua vita, consapevole che dopo di lui altri, uno, dieci, cento, mille, un milione sono stati pronti a continuare la resistenza allo strapotere che distrugge e non crea nulla di buono se non morte dolore e tragedia.

Il nipotino  sorride al nonno e sentendo le storie di questi alberi uomini sorride e giura che da grande anche lui difenderà la propria terra come si difende la propria madre dai pericoli del tempo. E corre a giocare con la sua palla sotto l'ombra di quegli alberi del memoriale.

 

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