-      Qualcuno ha fatto l’appello?  Bagheera, hai visto se ci sono tutti?

Il responsabile del raduno si stava sbracciando davanti al bus gran turismo fermo al lato della piazza. Erano le sette di mattina e c’era una gran confusione. Decine di ragazzi nelle loro divise da scout si aggiravano smaniosi nello spiazzo in attesa di salire a bordo e partire per la desiderata gita al mare. Dopo tanti raduni in campagna e in montagna, questa era la prima volta che s'incontravano per andare al mare. I capi di ogni drappello cercavano di raggruppare i propri ragazzi e farli stare fermi, prima di partire dovevano essere sicuri che ci fossero tutti quelli che avevano aderito al viaggio. Dopo vari tentativi alla fine davanti al bus c’erano quattro plotoni formati da dieci elementi ciascuno. Due di lupetti e due di coccinelle, il responsabile li passò in rassegna e prima di farli salire a bordo volle dire qualche ultima parola.

-      Ragazzi è arrivato il momento, io sono Mauro il responsabile di questo viaggio.  Stiamo per partire per questa gita al mare, andremo verso la parte più meridionale dell’Abruzzo, dove troveremo i trabocchi. Saranno loro i protagonisti del nostro raduno al mare, certamente qualcuno di voi li conosce già, mentre altri ne hanno sentito parlare, ma non li hanno mai visti da vicino, oggi conosceremo meglio la loro storia. Ora senza fare chiasso e in ordine salite a bordo, così partiamo subito. La giornata promette bene e sono sicuro che vi divertirete molto.

Dopo pochi minuti, appena saliti tutti, il moderno automezzo si mise in moto. I ragazzi stufi dell'attesa e ansiosi di partire si rilassarono e cominciarono a canticchiare qualche canzoncina. Non erano nemmeno usciti dalla città che già cantavano a squarciagola.

Il tragitto verso la meta non fu lungo, poco più di un’ora di cammino e l’autobus si fermò in una piazzola predisposta per il parcheggio dei mezzi pesanti

Ci volle un po’ prima di riuscire a ricomporre i vari gruppi, una volta ultimate le operazioni, si misero in marcia lungo un sentiero sterrato che dalla zona di parcheggio conduceva al mare. Mentre scendevano verso la riva rocciosa della costa teatina, videro sul mare una costruzione che somigliava a un enorme ragno dalle molte zampe proteso sull’acqua. Era un intreccio di travi, pali, funi e tiranti, un vero capolavoro d’ingegno, non si sapeva come facesse quella costruzione a reggersi in piedi, sembrava in procinto di schiantarsi al suolo al primo alito di vento, invece era lì al suo posto già da molti anni, aveva affrontato molte tempeste, violenti temporali e raffiche di venti micidiali ed era ancora lì.

I ragazzi arrivarono alla fine del sentiero proprio nelle vicinanze di quello che poteva considerarsi un pezzo da museo. Rimasero incantati dalla tecnica adoperata per costruirlo e farlo restare in piedi.  Si riunirono sulla strada in attesa del capogruppo che non tardò a unirsi a loro.

-      Bene ragazzi! Allora, ci sono tutti? Come potete vedere ci troviamo di fronte a uno dei tanti trabocchi che ci sono in questa zona. Ditemi se non lo trovate affascinante nella sua semplicità. Pensate che, la loro creazione, si pensa che possa risalire all’ottavo secolo d.C.  Una storia molto antica e posso aggiungere che i loro inventori non sono state le genti di mare come si potrebbe pensare, ma furono agricoltori e pastori che spinti dalla necessità di variare e incrementare la loro alimentazione, crearono queste strutture. Originariamente furono usati i legni che erano portati dal mare sugli scogli e da allora ancora oggi, spesso sono costruiti e riparati solo con materiale di riciclo. Ora andiamo proprio sopra la struttura e chiederemo al responsabile se ci fa vedere come si esegue una ”pescata”. I ragazzi entusiasti si affrettarono a seguire il loro capo che si era già avviato sulla tremolante passerella per arrivare alla torretta centrale dove c’erano gli argani per sollevare la rete.

-      Buongiorno – esordì il capo scout tendendo la mano a un signore anziano dal viso cotto dal sole e pieno di rughe. - le chiediamo scusa se piombiamo sul vostro trabucco con questo esercito di ragazzi, ma come vede, sono scout e molti di loro anche se li conoscono, non sono mai saliti sopra uno di questi.

-      Benvenuti ragazzi, - rispose sorridendo cordialmente il vecchio, - non vi preoccupate, a noi fa piacere che le nuove generazioni conoscano bene questi monumenti, perché oggi è questo che sono diventati, dei veri e propri monumenti.

-      Venuto meno lo scopo, della loro presenza, questi ultimi esemplari sono rimasti come la testimonianza di un’epoca passata. Immagino che il vostro accompagnatore vi abbia già detto molto, io posso solo aggiungere che tutto quello che vedete è stato costruito dai miei antenati, appartiene alla mia famiglia da molte generazioni e oggi i miei figli già sono al lavoro per restaurarlo. Avete visto che molte parti del legno sono più nuove di altre, sono quelle sostituite da poco. Questa struttura ha la necessità di essere continuamente riparata, non avete idea dei danni che le mareggiate possono procurare, specialmente d’inverno con i violenti marosi che si abbattono su questa costa. Ora basta parlare però, è ora di prepararci per una battuta di pesca. Venite con me, vi faccio vedere tutte le manovre che bisogna compiere.

Il vecchio pescatore raggiunse il punto, dove c’era un intreccio di funi robuste che confluivano verso un lungo palo proteso verso il mare. Spostò con forza la parte terminale del palo per mettere in asse la rete che adesso si trovava fuori la torretta a piombo sull’acqua. Fece avvicinare i ragazzi che osservavano con interesse e curiosità quell'immensa rete quadrata tenuta su dalle funi.

Dovettero aspettare il tempo che la rete smettesse di oscillare, quand si fermò del tutto, il pescatore mosse una leva che mise in funzione l’argano. Videro la rete calare lentamente verso l’acqua e immergersi fino a scomparire sotto il livello delle onde.

-      Bene ragazzi, adesso la rete è stata calata, ora dobbiamo aspettare un po’, i pesci si sono spaventati e sono scappati, adesso si devono rassicurare e tornare sul posto, allora noi li prenderemo, se ne catturiamo molti, possiamo anche pensare di mangiarli, siete tutti invitati a pranzo, incrociate le dita per la buona riuscita della pesca. Nell’attesa della tirata, siete liberi, chiedete al vostro capo cosa c’è in programma.

 

Tutti i racconti

0
0
2

DOVE SONO

e ci sono in pieno

27 April 2024

Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
3

Lettere

27 April 2024

Lettere Quella mattina non lanciò il giornale Semplicemente bussò Un gesto ed un rumore che non mi capitava di vedere e sentire da molto tempo Infilandomi la camicia da notte usci sotto la veranda Mi accorsi subito del suo sguardo eloquente e carico di incredulità Come volesse dirmi mille [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
2

Quando la cronaca deve fare a tutti i costi “sensazione”

27 April 2024

La storia riporta indietro nel tempo, alla fine degli anni Sessanta. Un donna entra in lacrime nel pronto soccorso di un ospedale torinese. Ha le braccia graffiate e i polsi chiazzati di blu, conseguenza di una stretta di mani nervose. Ai medici confida: «Mio cognato ha tentato di violentarmi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
3
16

Diavola a San Valentino

Ispirato alla coppia di regnanti di Omicron Persei 8 in Futurama - Seguito delle prec. parodie sull’inferno

26 April 2024

Attenzione: Questo racconto di tali mondi è fiabesco e i suoi personaggi antropomorfizzati. Nella fattispecie viene immaginato un mondo ultraterreno dove i suoi abitati possono procreare a prescindere dal proprio genere di appartenenza. Buona lettura. Incipit: C’è una coppia di diavolesse dell’inferno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: "Tecnicamente" essendo angeli, benchè caduti, i diavoli dovrebbero [...]

  • stapelia: Di tutta la storia, in particolare, non mi convince il rovesciamento, cioè [...]

0
6
17

Gli occhiali (2 di 2)

26 April 2024

«Con queste fai prima» disse buttandomi le chiavi. «Ti ho visto» aggiunse a mo’ di spiegazione mentre le impugnavo. Non dubitai neppure per un secondo che dicesse la verità, poi aprii il cassetto. Gli occhiali a raggi X erano là dentro e non erano neppure identici a quelli che indossava. Si capiva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • An Old Luca: La mia curiosità di ieri è stata travolta dalla piega del racconto [...]

  • Walter Fest: Sei Rubrus e sei fatto così, nella prima parte pensavo ai famosi occhiali [...]

0
2
8

Vi racconto Ludwig van Beethoven quarta parte e ultima parte

Il Titano della Musica quarta parte

26 April 2024

Nell’antitesi dualistica di B. gioia e dolori, gli elementi dell’antitesi stessa, sono talmente equilibrati da costituire un'altra notevole caratteristica del suo genio. La grazia, la forza. Il sorriso; la danza; il pianto; non appaiono mai isolati, ma si richiamano a vicenda, si intrecciano e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • stapelia: Molto solenne questa dimostrazione di stima. Traspare dal testo la musica e [...]

  • Gennarino: Stapelia geazie infinie. Mi hai commosso. Un caro saluto daòòa [...]

3
6
22

Gli occhiali (1 di 2)

25 April 2024

Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • An Old Luca: Rubrus hai ragone.
    Un cugino o l'amico di un amico...😁

  • Adribel: Aspetto la seconda parte ma mi viene un po' l'ansia a pensare che nei [...]

1
3
16

Vi racconto Ludwig Van Beethoven terza parte

Il Titano della Musica

25 April 2024

Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • stapelia: Per niente noioso, è un inno in parole. La conoscenza serve? Certamente. [...]

  • Gennarino: stapelia grazie di cuore.

1
4
19

II° edizione Sarò padre

lettera al figlio che verrà

25 April 2024

Ciao piccolo mio, siamo tornati adesso dall’ospedale dove ci hanno detto che il sesso del nascituro è maschile. Tu non puoi saperlo che padre avrai e che madre, mentre noi già sappiamo molto di te. Sarai un maschietto, che al momento gode ottima salute e che, da come si muove, sembra voler uscire [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Patapump: le aspettative erano davvero molte
    preso spunto da lettera ad un bambino, [...]

  • stapelia: Parlerò della stesura. Il contenuto è lontano dai miei gusti.Impeccabile [...]

28
32
156

La madre di Sara

24 April 2024

Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Patapump: a me piace l inserimento dei girasoli
    che conoscendo un po Scili ha voluto [...]

  • Rubrus: Non sono un fanatico del taglio breve, ma, in questo caso specifico e benchè [...]

1
2
10

Vi racconto Ludwig Van Beethoven seconda parte

Il Titano della musica

24 April 2024

Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Antonellina: Che bella Gennarino! La tua descrizione della figura di Beethoven è [...]

  • stapelia: Hai ritratto una figura non facile! Sul musicista si è detto e analizzato [...]

1
1
7

haiku

24 April 2024

quel picco bianco di mite maggio spicca - resta la neve Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Sempre pennellate! Riuscito anche questo! La neve si sente, con gli occhi!

Torna su