<<Aahh!! Che male oddio mi sono fatta malissimo il culo! Cacchio scusa tanto, t’ho fatto male? Stavo scrivendo un messaggio e non guardavo dove andavo. Sicuro che stai bene?>>

Aveva un dolore acuto al torace ma fece cenno di sì con la testa.

<<Ah va bene, meno male. Scusa eh! Mia madre me lo dice sempre che prima o poi ammazzo qualcuno.>>

Lui sorrise.
<<Non parli molto eh?>>

Prima che lui potesse risponderle lei lo interruppe. E meno male perché lui era come paralizzato.

<<Oh cazzo ma quello è il tuo cellulare?>>

Fece qualche passo dietro di lui e tornò con lo smartphone, il vetro dello schermo era rotto in molti punti e si erano formate mille ramificazioni.

<<Porca miseria, scusami...>> glielo ridiede mortificata.
Che faccine carine che fa però, pensò lui.

<<Senti, davvero mi dispiace troppo.>>

Lui rimise il cellulare in tasca senza guardarla. Poi lei cambiò d’improvviso espressione, da mortificata si illuminò.

<<Senti, ho un’idea, c’è un mio amico che lavora in un negozio di elettronica e aggiusta anche gli schermi rotti degli smartphone. Gliene arrivano in quantità industriale. Se vuoi ci andiamo, non è lontano. A meno che non stai partendo ovviamente. A proposito parti o arrivi?>>

In quel momento la voce dell’uomo-robot annunciò di nuovo il suo treno e lui seppe immediatamente cosa rispondere.
<<Arrivo.>>

<<Fico, allora che dici ci arriviamo un attimo?>>

Lui annuì.

<<Perfetto, io sono Simona comunque, tu?>>

Io non sono Simona, avrebbe voluto dire. Per fare una battuta, per rompere il ghiaccio. Ma tutto quello che il suo corpo gli permise di dire fu un quasi balbettante <<Matteo>>.
Per i venti minuti successivi che passarono prima di arrivare dall’amico di Simona, Matteo l’ascoltò parlare. Simona parlava tanto, di tutto. Sembrava un fiume in piena. Parlò delle prove che aveva appena fatto, suonava il basso in una band messa su con delle amiche dell’università. Studiava per diventare veterinaria, non perché amasse particolarmente gli animali ma perché odiava chi li maltrattava e non sopportava vederli morire. Una visione interessante. Poi finì per parlare di un litigio avuto con un'amica per una questione di ragazzi successa tempo prima e non si risparmiò di raccontare questa questione lontana. Insomma era logorroica. Ma quando parlava o sorrideva le venivano le fossette e aveva una risata contagiosa e faceva delle facce a volte esagerate ma simpaticissime. Matteo pendeva dalle sue labbra.

Arrivati davanti al negozio, Simona si fece dare lo smartphone e disse <<Aspettami qui>>.

La vide entrare e mentre parlava con disinvoltura con l’amico, Matteo pensò a quante probabilità c’erano di incontrare una persona così a centocinquanta chilometri di distanza da casa. Non aver preso quel treno era stata la scelta migliore che avesse mai fatto. E doveva ringraziare anche la sua fobia sociale. Simona uscì con un’aria da vincitore.

<<Yes! Allora te lo fa subito, il che vuol dire che grazie alle mie conoscenze sei passato in cima alla lista, ne aveva da fare tipo cinquanta. Ci vorranno un paio d’ore. Ti fa pensare quanto spesso e a quante persone capiti che si rompa lo schermo, siamo un paese di distratti!>>

Un’altra risata, un’altra fossetta.

<<Comunque senti, la riparazione te l’ho già pagata io, mi sembra il minimo. Però siccome ora devo andare tu potresti farti perdonare la mia caduta e il dolore al mio povero fondoschiena offrendomi una birra stasera. Che ne dici?>>

La testa di Matteo stava già annuendo per conto suo.

<<Perfetto! Ce l’hai un foglio e una penna? Ti scrivo il mio numero così quando hai il cell di nuovo funzionante mi watsappi.>>

Matteo sfilò subito dal suo zaino una penna e un foglio e li passò a Simona, la quale però prima di scrivere si fermò.

<<Aspetta, questo ha l’aria di essere un certificato importante sei sicuro che possa scriverci sopra?>>

Matteo non le diede nemmeno il tempo di leggere cosa fosse in realtà quel certificato di “fobia sociale” e la sua bocca sputò fuori un <<Scrivi dietro>>.

<<Ok.>>

Simona scrisse il suo numero, mise la penna in tasca.
<<Questa te la restituisco stasera, eh! Ciao.>>

E così dicendo andò via. Matteo rimase in piedi davanti alla porta del negozio leggendo il numero di una ragazza conosciuta per caso scritto dietro alla sua diagnosi di “disturbo di ansia sociale”. Internamente gli scappò un bel “vaffanculo ansia sociale”. Non gli sembrava vero.

In quel momento un signore sulla cinquantina gli toccò la spalla.

<<Scusa, dovrei passare.>>

Cretino, sei davanti alla porta del negozio. Pensò Matteo. Il signore continuò

<<Scusa dovrei passare, ho il posto vicino al tuo, vedi? >>

In quell’istante Matteo capì. Non gli sembrava vero perché non lo era.

Guardò il signore che voleva andare al suo posto e si accorse di essere seduto nella carrozza 7 posto 22/c. Stava fissando una ragazza dai capelli rossi, gli occhiali neri e le lentiggini che era sulla banchina appena fuori dal suo finestrino. Parlava al cellulare. Come era bella. Allora Matteo si alzò, fece sedere il signore al suo posto. Poi prese dal suo zaino nero della Seven il certificato, lo girò, e sul lato bianco scrisse di Simona, la sua nuova amica logorroica della quale si era innamorato. Mise le cuffiette e pensò che aveva un’ora e mezza di viaggio per poter scrivere dell’appuntamento per una birra che avrebbero avuto di lì a poco.

Tutti i racconti

1
0
11

vino al tramonto

08 May 2024

Si pazienta obbedendo ai colori agli istinti, alle voglie si pazienta non sempre aspettando, aspettandoti qualcosa afferrando le mani promettendo cambierà; si pazienta perché è giusto così, senza pensare all’ultima volta che ti sei sentito felice, non ricordando senza sperare o anzi sperando [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
1
9

L'uomo nel parco

08 May 2024

Ho sempre cercato di fare le cose come si deve, di comportarmi per bene, ma ho sempre saputo che avrei fallito chissà quante volte. Sono una persona normale. Uno di quelli cui capitano le cose che capitano a tutti: gioie, disgrazie. Anche di fallire. Quando mi sono trovato senza lavoro e senza [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • stapelia: Come al solito ben scritto! Anche il finale..... Siccome non mi va di anticipare, [...]

1
3
18

Vacanze in America

Route 66 2di 2

08 May 2024

Penso sia necessario qualcosa di ancora più forte, per curiosità ordino del Mescal, stranamente lo hanno, ne prendo una bottiglia intera e mi ci attacco, un sorso e un boccone, così riesco a mandar giù tutto il piatto. In fondo alla bottiglia vedo il verme che attende di essere masticato, non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Lo Scrittore: Lo scrittore x rubus- stapelia
    Perbaccolina, un commento davvero esaustivo [...]

  • stapelia: Prego figurati! Va molto bene cimentarsi in tutti generi ma, e qui illustro [...]

0
1
6

Sedoka 5

08 May 2024

ondeggia forte quel rosso papavero nel campo di tritico diversa vita nel croscio naturale infonde forza pura Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: laura, sei propro brava!E non hai necessità di conferme.....Tritico [...]

1
3
30

Vacanze in America

Route 66 1di 2

07 May 2024

Quest’anno ho deciso di trascorrere l’estate negli USA. Voglio provare l’ebrezza di correre lungo la strada più famosa al mondo, quella che ha fatto la storia, che ha inventato il mito dell’America, la Route 66, 3755 chilometri da Chicago a Santa Monica in California attraverso 8 stati, la mia [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • stapelia: Ho affrontato due volte il testo e, pur avendolo capito e seguito sin da subito, [...]

  • Rubrus: Anche in questo caso mi tocca dire che aspetto la seconda parte.

2
2
15

Agua teñida

07 May 2024

Agua teñida Agua teñida en mi sangre. Vamos, pasión por ti. Negro Fluido Mi caballo me tira al suelo No me levanto del polvo Enfermo de amor De tus besos De tus muslos De tus senos Y tu mi amigo recordar Es agua teñida Si te entra Él querrá quedarse allí Acqua tinta nel mio sangue. Accende, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Acqua tinta? Non giurerò sulla traduzione ma è intriso di sensualità. [...]

  • Patapump: e che pensi sul lavoro della musicalità della lingua
    la trovo piu [...]

1
3
9

Senryu

07 May 2024

la monachella sul cavolo s'adagia - prossimo pranzo Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

6
9
74

La Rapina

06 May 2024

I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
3
12

Haiku

06 May 2024

hanami passa - come bei coriandoli cadono fiori Laura Lapietra©

Tempo di lettura: 30 secondi

1
6
15

Vi racconto "La mia Nascita" e come è nata la relativa poesia umoristica

Dai racconti di mia madre.

06 May 2024

Quando venni al mondo, primo di tre figli, partorito in casa al Parco Cis 299, pesavo un chilo e ottocento grammi. Ero scheletrico. Mia mamma piangeva e si disperava per questa situazione. Non bastava ciò, per disperarla, ma si aggiungeva anche il pessimismo del medico curante il quale non dava [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
6
25

IL COWBOY GIGANTE

06 May 2024

IL COW-BOY GIGANTE Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
2
13

Haiku

05 May 2024

olive verdi - in quel vecchio frantoio l'oro di terra Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su