Il genio, ognuno di noi lo immagina nelle svariate forme, il più delle volte si idealizza in un sessantenne dai capelli scompigliati, Einstein per intenderci. Una persona fuori dalla media, che con le sue capacità riesce ad affrontare egregiamente problemi fino ad allora irrisolti.
Invece il genio moderno è tutt’altro, una sorta di dio convintosi delle sue abilità e competenze acquisite tramite esperienza altrui.
Geni di tale portata hanno la forza di eclissare qualsiasi aurea, a me capitò qualche secondo dopo che decisi di espormi come supereroe, oscurando una stella nascente.
Mentre io e la bellissima donna di mia moglie facevamo compere, muovendoci nei corridoi di un centro commerciale, mi guardava sorridendo. Mi accorsi d’un tratto che il suo sguardo era leggermente andato oltre assumendo un espressione di preoccupazione. Mentre mi voltavo per capire cosa avesse visto mi urlò:
“Va a salvare la signora ti prego.”
Guardai nella giusta direzione e vidi una signora, la quale, in un primo istante, mi sembrò si stesse esibendo in una verticale a testa in giù scendendo le scale. Rendendomi conto un istante dopo che stava capitolando al suolo, trovai che fosse il momento giusto per esporre la calzamaglia che indossavo sotto i pantaloni, per poter fare il mio ingresso da vero superman. Il tempo necessario a mettermi comodo in quella nuova veste e mi catapultai alla base delle scale, con la signora, ormai ai miei piedi, che non poteva far altro che aggrapparsi alla mia calzamaglia. Infastidito da ciò me la scrollai di dosso e le dissi di non muoversi fino all’arrivo dei soccorsi. Così mi soffermai a guardarla era una giovane ottantenne con un graffio sul mento e una spalla visibilmente lussata, la quale chiese più volte di essere tirata su, glielo negai con determinazione
“STIA” pausa effetto “FERMA”.
Avevo l’approvazione di tutti i presenti che si erano precipitati a vedere e filmare. Gente compiaciuta che mi guardava con ammirazione dicendomi:
“..ma come ci sei riuscito?..”
“..un supereroe senza mascherina! Che figo..”
“..io avrei preso il telefono per filmare! Proprio come ho fatto..”
“..WOW.. solo a stargli vicino mi sento protetta..”
Così nell’attesa dei soccorsi ero pronto a prendermi una ventina di minuti di elogi, applausi e magari qualche selfie, ma ahimè l’avvicinarsi di un aura la cui essenza si percepiva ma non si riusciva a localizzare in un punto preciso scosse tutti, tanto che ci si guardava in giro spaesati. Finché non si udì una voce soave ma autoritaria pronunciare:
“LASCIATEMI PASSARE, MIA MADRE E’ UN INFERMIERA SPECIALIZZATA IN PRIMO SOCCORSO!!”
Quelle parole mi schiacciarono più e più volte come fossi uno scarafaggio duro a morire, provai vergogna nel vedere le facce, di chi qualche secondo prima era pronto ad adularmi, guardarmi con sdegno. Cercai di salvare il salvabile dicendo:
“Sa, mio zio è un avvocato..”
Così andai via ma nessuno se ne accorse.