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Sono nata nella provincia di Modena, un paese di poche anime e galline. Anni difficili, famiglie numerose, pochi soldi e tanta fame. Eravamo in dieci in casa. Papà lavorava i campi ma il fine settimana faceva il meccanico nell’officina di zio Ettore. Ereditai così la passione per biciclette e motori. Aiutavo papà nei campi, un lavoro duro per una ragazzina come me, magra, esile e con un po’ di asma, forse per l’umidità di quelle campagne e di quella casa dalle pareti ammuffite. Mamma mi era grata, un pezzo di pane e una zuppa di cipolle non ci mancavano mai. La mia prima bicicletta arrivò un giorno d’autunno. Papà l’aveva comprata dal medico del paese per pochi centesimi. Era malridotta, ma mi sembrava il regalo più bello che potessi ricevere. Così iniziai le mie scorribande per i viottoli di campagna, dove il vento trascinava l’odore delle porcilaie nelle narici e la polvere delle strade ti accecava gli occhi. Grosse voragini causate dai trattori mi costringevano a slalom, deviazioni impreviste, brusche frenate. Divenni brava. Un giorno, nella piazza del paese, trovai a terra un volantino, era la promozione di una gara ciclistica per dilettanti che si sarebbe svolta nel paese vicino. “Papà guarda, c’è una gara, posso andarci?” Si vinceva un maiale. Mio padre, attratto dalla possibilità della vincita acconsentì, e la domenica successiva mi portò alla partenza. Il giorno più bello della mia vita! Portai a casa il rosa maiale! Rivedo, a distanza di anni, le facce degli altri concorrenti, tutti maschi, che quando mi videro, non furono capaci di trattenere risolini e facce divertite. Ero l’unica donna a partecipare e lo rimasi per molti anni. Tuttavia, aver vinto quella gara mi fece sentire importante e non dimenticherò mai gli sguardi di sfottò che si erano trasformati in sbigottimento quando avevo tagliato il traguardo. Ero la prima. La prima di tutti loro. Non ero bella, ma non mi interessava, gli uomini si limitavano a sorrisetti di sfida e di superiorità ma non mi infastidivano.
Piccola stella, 27 April 2024
DOVE SONO
Tempo di lettura: 30 secondi
Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Piccola stella, 19 April 2024
CERCANDO
Tempo di lettura: 30 secondi
Furtiva tengo a bada un'anima persa su nuvole di passaggio. Abissi profondi sondati da occhi curiosi. Parole appaiono esigenti, spunti di bellezza.
Piccola stella, 30 April 2024
LAVORI IN CORSO
Tempo di lettura: 30 secondi
La saliva che lenisce le piaghe macina cemento per le pietre della mia cattedrale.
La spettatrice, 18 April 2024
Guscio
Tempo di lettura: 30 secondi
Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
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Utente Anonimo
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Si pazienta obbedendo ai colori agli istinti, alle voglie si pazienta non sempre aspettando, aspettandoti qualcosa afferrando le mani promettendo cambierà; si pazienta perché è giusto così, senza pensare all’ultima volta che ti sei sentito felice, non ricordando senza sperare o anzi sperando [...]
Ho sempre cercato di fare le cose come si deve, di comportarmi per bene, ma ho sempre saputo che avrei fallito chissà quante volte. Sono una persona normale. Uno di quelli cui capitano le cose che capitano a tutti: gioie, disgrazie. Anche di fallire. Quando mi sono trovato senza lavoro e senza [...]
Penso sia necessario qualcosa di ancora più forte, per curiosità ordino del Mescal, stranamente lo hanno, ne prendo una bottiglia intera e mi ci attacco, un sorso e un boccone, così riesco a mandar giù tutto il piatto. In fondo alla bottiglia vedo il verme che attende di essere masticato, non [...]
Quest’anno ho deciso di trascorrere l’estate negli USA. Voglio provare l’ebrezza di correre lungo la strada più famosa al mondo, quella che ha fatto la storia, che ha inventato il mito dell’America, la Route 66, 3755 chilometri da Chicago a Santa Monica in California attraverso 8 stati, la mia [...]
Tempo di lettura: 3 minuti
stapelia:Ho affrontato due volte il testo e, pur avendolo capito e seguito sin da subito, [...]
Rubrus:Anche in questo caso mi tocca dire che aspetto la seconda parte.
Agua teñida Agua teñida en mi sangre. Vamos, pasión por ti. Negro Fluido Mi caballo me tira al suelo No me levanto del polvo Enfermo de amor De tus besos De tus muslos De tus senos Y tu mi amigo recordar Es agua teñida Si te entra Él querrá quedarse allí Acqua tinta nel mio sangue. Accende, [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
stapelia:Acqua tinta? Non giurerò sulla traduzione ma è intriso di sensualità. [...]
Patapump:e che pensi sul lavoro della musicalità della lingua la trovo piu [...]
I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
Rubrus:Aspetto le altre due parti della triologa, dunque,
Lawrence Dryvalley:Caro Rubrus, ci vorrà un po'... Ho in scaletta altro prima. Comunque [...]
Quando venni al mondo, primo di tre figli, partorito in casa al Parco Cis 299, pesavo un chilo e ottocento grammi. Ero scheletrico. Mia mamma piangeva e si disperava per questa situazione. Non bastava ciò, per disperarla, ma si aggiungeva anche il pessimismo del medico curante il quale non dava [...]
IL COW-BOY GIGANTE Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il [...]
Tempo di lettura: 2 minuti
Rubrus:I sogni e gli incubi assumono le forme più strane e quella del cowboy [...]