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Da poco Roma la ospitava. Più i giorni passavano e più si rendeva conto, di quanto forte la stringesse al suo ventre, di quanto, la sua stretta fosse così inesorabile da farle mancare l'aria ogni volta che, per qualche motivo, si allontanava da essa. Giovane, ingenua; osservava, cercando di captare ogni ricordo, storia, che quella città nei suoi lunghi anni di vita voleva svelarle. Ogni frasca, pietra, statua o monumento che sia, la lasciavano inerme per minuti interi, durante i quali, fittizie conversazioni avvenivano nei suoi pensieri, con quella “donna” ormai centenaria. Continuava a domandarsi se ne valesse la pena. Pochi soldi in tasca, mangiare scarso e il riposo sotto cumuli di stelle che sembravano caderle addosso, mentre attorno a lei, solo il fetore di povertà e degrado, rabbia e violenza di chi, non ha più nulla da perdere o che forse ha perso tutto. E la gente, quella perbene, che passa e se ne va, senza degnarla di uno sguardo. Camminava lei, camminava tanto, in cerca di qualcosa, qualcuno, che forse avrebbe potuto darle un occasione. Giorni vuoti, tutti uguali, persi. Aveva dimenticato il suono della sua voce; squillante fino a qualche anno prima, ormai si stava dissolvendo tra i tanti rumori che la circondavano e poca era la confidenza che lei dava a quelli nelle sue stesse condizioni, ormai assuefatti da droga e alcool. Avrebbe potuto imitarli, cercando di svanire, sciogliersi per poi rinascere forte, selvaggia, senza paura, priva di ogni inibizione. Forse, la “donna” centenaria la voleva così, un soldato pronto a ricordare a tutti quello che fu.
Piccola stella, 27 April 2024
DOVE SONO
Tempo di lettura: 30 secondi
Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Piccola stella, 30 April 2024
LAVORI IN CORSO
Tempo di lettura: 30 secondi
La saliva che lenisce le piaghe macina cemento per le pietre della mia cattedrale.
Lawrence Dryvalley, 06 May 2024
La Rapina
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I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. [...]
Lo Scrittore, 28 April 2024
Terra mia
Tempo di lettura: 1 minuto
Terra mia Oh! Terra, terra mia Madre pulcherrima generatrice di vita sei rimasta nascosta nelle pagine della memoria e non potrò mai dimenticare i tuoi profumi le tue albe che facevano brillare la [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
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Atra In atra quiete silente, di represso animo, dove velate parole si smarriscono nelle ombre delle omertà dei sentimenti, che come despoti si erigono, recludendo l'anima nel bigio limbo di aleatorietà. Il cuore, come danzante funesto, smuove con timore falsi passi sul selciato del sospetto, mentre [...]
Oggi, Piazza Duomo è semideserta, riesco a scorgere in lontananza una ragazza con un cane al guinzaglio, un gruppo di turisti asiatici e un anziano signore che tiene la mano al nipotino. Meglio così, adoro i posti tranquilli. A dispetto delle previsioni meteo che indicavano un clima fresco e ventoso, [...]
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Giuseppe Scilipoti:Ehilà Carlo, ti sei fiondato come un falco nel leggermi e commentarmi. [...]
Walter Fest:Spero che un giorno, quel giorno arrivi....
Si accomoda sul divano. Si copre le gambe con una coperta. E in un attimo è di nuovo bambina. -Come va la pittura? le chiedo. Ci mette un po’ a rispondere. -Ogni giorno mi sveglio con la voglia di dipingere qualcosa di diverso e poi… Si interrompe. -Poi? -Poi dipingo sempre lo stesso quadro. [...]
In una gelida sera invernale, sotto il manto di stelle che adornava il firmamento, Monica si ergeva davanti allo specchio del suo aposento. Si era fatta bella per Lucas, un ragazzo appena conosciuto, davvero molto carino ma un po' riservato, quel tanto che riusciva a incuriosire Monica, tanto [...]
Magnus, il pastore tedesco della famiglia Moretti, da tempo assai malconcio, si avviò all'interno della cuccia. Un profondo senso di stanchezza lo colse, fino a che si assopì. Quel sonno fu dolcissimo e breve. Al risveglio, si accorse con stupore di non avere più addosso l'odiato collare. Alzò [...]
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Walter Fest:Bravo Giuseppe, bella dimostrazione di come si possa parlare di morte senza [...]
E alla fine tornarono i sogni dopo un inverno di notti insonni c'era odore d'erba tagliata fiori scampati all'umana follia e boccioli di storia ad asciugare le nostre amate vie e le voci come di donne lontane rassicuranti e brevi e la luce.
Tempo di lettura: 30 secondi
An Old Luca:Immagini che mi toccano in questo periodo mondiale che mi respira addosso più [...]
Walter Fest:Si ma se non ti fai vedere e non rispondi alla gentilezza dei commenti la tua [...]
Parker sfondò la porta, irruppe nella stanza, afferrò un uomo e lo sollevò di peso. Gli altri poliziotti puntarono i fucili verso le sagome sedute a terra, indistinte nel chiarore sparso dalla TV, intimando loro di non muoversi e alzare le mani. Otto braccia tremanti si alzarono. Parker indicò [...]
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Rubrus:Avrete sentito parlare della moda (la parola cultura lasciamola ad altro, ok?) [...]
Lawrence Dryvalley:Rubrus, andando oltre il tuo testo - che non mi è dispiaciuto - e proseguendo [...]
Maria è seduta su una delle poche sedie, con la seduta di paglia intrecciata, ancora intere. Le altre che sono in cucina hanno perso quasi tutte il fondo di paglia intrecciata. Andrebbero rifatte, ma non c’è nessuna possibilità di poterlo fare. Fuori la guerra gestisce a suo piacimento le vite [...]
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Rubrus:Io sconsiglio di dare spiegazioni: quelle i ragazzi le sentono a scuola e sono [...]
Walter Fest:Rubrus massimo rispetto per la tua opinione ma penso che certe cose vadano [...]
Ci sono luoghi fermi nel tempo. Piazze assolate. Caffè dolci e profumati. Fogli di giornale girati con cura. Voci di persone lontane, sullo sfondo. Da una finestra scivola musica e la testa diventa leggera. Basta così poco. Ma la vita è un giullare di corte a cui piace scherzare. Ti fa credere [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
stapelia:La tua riflessione è scritta ed esplicitata molto bene. Non si tratta [...]
La spettatrice:Vi ringrazio. Mi capita di perdermi nei finali perché mi perdo a divagare. [...]
Il vecchio Oreste era un mangiapreti, uno di quelli di una volta, col fazzoletto rosso al collo e il cappello alla “diotifulmini”. Certe vecchie del paese, che parevano uscire di casa solo per le processioni, al vederlo passare si facevano il segno della croce. Nonostante tutto ciò era invecchiato, [...]
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L’esilioDiRumba:Parlando dello stesso discorso con degli amici circa un mese e mezzo fa ho [...]
Rubrus:Anche questo è un concetto tradizionale, riportato in mille modi diversi [...]
Chi mi ha ridotto così? Col naso tumefatto, gli occhi e il labbro gonfi e un orecchio che pare una fragola incollata alla testa? La mia nuova vicina, la mia nuova vicina di casa zoccola puttana. L’ho incontrata all’imbocco del viottolo di casa mia e l’ho vista che buttava la sua spazzatura nel [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
Rubrus:Piaciuto; solitamente non amo particolarmente i racconti "grezzi", [...]
stapelia:Il tutto, fa l'effetto che deve fare! Avrei evitato la ripetizione - andata [...]