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"L’orto dei Giusti è ciò che le persone dovrebbero calpestare almeno una volta. Una Porziuncola, un piccolo terreno recintato, incastonato come un diamante nero di terra resa fertile dall’estro e dalle appartenenze degli uomini. Adorno di invasi colmi di terra grassa, coltivata perché potesse esprimere il miracolo di semplici doni ortofrutticoli elargiti in cambio dalla natura amica e compiacente. Simbiosi di muta riconoscenza, nutrimento per anime affini, desiderose di condividere la quiete di quello spazio familiare sottratto alle ciniche leggi cementizie.
I bambini intanto aiutano con il loro chiasso scomposto, articolando i gesti delle piccole mani svincolate, per quel po’, da ogni alienante invasione tecnologica. Giocano tra balle di fieno, vecchi pallet resi sedute e qualche calcio sgangherato a un immancabile pallone. Si sporcano felicemente, come dovrebbero fare i bimbi a quell’età.
In quel luogo si riaccoglie, si condivide, si fanno progetti, si sperimenta qualche semina fuori stagione, imparando a riavvicinare il peso del corpo alla terra; sempre troppo eretto, eccessivamente distratto dal meccanismo “vitae”. Si possono fare anche promesse d’amore sotto quell’arco di assi di legno per colture rampicanti. Illuminato tutto intorno da palline, vagamente natalizie, di luce bianca. Un segno, anch’esso, di buoni intenti, di purezza aggiunta.
Appena fuori dal recinto c’è un piccolo contenitore, una sorta di armadietto vetrato con all’interno libri vari che possono essere presi per la lettura e riportati, magari aggiungendone altri come reciproca donazione.
Questo meraviglioso microcosmo attende l’animo degli uomini nella sua forma più arrendevole, pacifica e senza mira di inutili protagonismi. Io ci sono stato ed è questo il segno di ciò che volevo condividere attraverso l’impronta delle mie parole, dedicate alla forza degli uomini Giusti e all’incanto della loro meravigliosa luce interiore."
Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
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Nell'officina del cuore ho percorso sentieri incerti e tortuosi, scalato picchi annevati di sangue, disceso valli assetate di tempeste d'amore. Ho visto grande bellezza in un lago di lacrime, [...]
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Utente Anonimo
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Gennarino:Patapump Grazie sempre per i tuoi commenti. Sicuramente dedicherò una [...]
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stapelia:C'è della ricerca di significato in ogni termine, sei molto elaborata [...]
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Ciao. Sono il tempo Vivi immerso in me. Come l'aria che respiri. Eppure pensi che io non esista. Io corro veloce oppure rallento, mi piego, mi curvo riesco perfino a fermarmi e tornare indietro oppure mi proietto in avanti. Hai provato a ingabbiarmi, ma non riesci a conoscermi davvero. Scorro [...]
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PRFF:Stapelia cara, le mie erano solo due righe senza troppe pretese e, qualche [...]
Patapump:beh...ciao tempo che facessi tanto lo si era capito ora occhio...che [...]
E che tu uomo e tu donna siate una cosa sola, indissolubile, inossidabile, impermeabile ad ogni tentazione e debolezza che possa mettere a repentaglio la vostra reciproca felicità. Siate integri oltre ogni altro confronto, siate unici, siate umili, siate accoglienti, siate compassionevoli! Il [...]
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Antonellina:Che poi è il progetto originale di Dio, che noi abbiamo spesso mancato [...]
stapelia:Quanto è scritto è corretto ma il contenuto è poco umano. [...]
Ricordo di ieri, no, di ieri l’altro, forse il sogno di qualcuno o forse il mio, chissà. In una notte di smarrimento, era vestito di tutto punto: giacca, cravatta blu e sneakers bianche. Vagava per le strade di una città che pareva Roma. Le luci del crepuscolo rianimavano i crocicchi, e antichi [...]
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