Vivono tra le spine e i cardi spinosi dei campi incolti. Li riconosci perché vivono a grappoli e di tanto in tanto escono le loro corna per capitare la temperatura paesaggistica o per sfuggire al troppo calore. Infatti quando sono in acqua per essere bolliti escono fuori dal loro guscio, quasi a voler scappare dalla cottura, e se escono sono vivi e quindi buoni da mangiare. Perché basata che ce ne sia uno morto nel guscio per rovinare il gusto degli altri e quindi certe volte si è costretti a buttarli. Per non incorrere a tale inconveniente, una vota raccolto o acquistato dal fruttivendolo bisogna ben pulirli e lasciarli spurgare per un giorno con un po' di mollica. Man mano che escono le loro corna vengono raccolti in uno scolapasta, in attesa di una finale pulitura per poi essere precipitati nel pentolone con acqua bollente.

Una volta cotti vengono scolati e conditi con prezzemolo aglio e olio, "ccu l'agghiuzza, ogghiu e pitrusinu", o cucinati con il sugo. Il periodo migliore per mangiarli è i primi di luglio tanto che sono una delle pietanze più ricercate dai palermitani per la festa della loro Santuzza, nelle bancarelle del Foro Italico, dove si assiste all'arrivo del carro, nuovo ogni anno, e ai "giochi di fuoco"a mare. Il tutto nobilitato da fiumi di birra " agghiacciata", come agghiacciato deve essere il melone, "u muluni", sempre presente tra le bancarelle popolari, assieme al simenzaro,  che vende ogni tipo
 di semi e frutta secca, o allo sfinciunaru, contento di vendere il suo sfincionellu, al panellaro, venditore di pane e panelle, al turrunaru, venditore di torrone, che offre in diretta la realizzazione della sua specialità  con le nocciole o con il cimino. Poco lontano u purparu, cala il maiolino e u stigghiolaru fa fumu.

Il festino in onore della Santuzza Rosalia si trasforma in una grande mangiata popolare, fra l'allegria e il riconoscimento per essere stati liberati dalla peste qualche secolo fa.

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Diavola a San Valentino

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26 April 2024

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Gli occhiali (2 di 2)

26 April 2024

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Vi racconto Ludwig van Beethoven quarta parte e ultima parte

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26 April 2024

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Gli occhiali (1 di 2)

25 April 2024

Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven terza parte

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25 April 2024

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II° edizione Sarò padre

lettera al figlio che verrà

25 April 2024

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La madre di Sara

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haiku

24 April 2024

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23 April 2024

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23 April 2024

“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]

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Il narratore

22 April 2024

Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]

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  • Rubrus: Grazie, Solitamente però i miei racconti hanno un registro diverso.

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