L’amore. Tra le braccia un cuore che batte per me è la massima felicità umana. Non esagero perché l’uomo nasce come essere sociale e l’amore è il sentimento che completa la sua umanità e la rende divina. L’effusione di carezze è atto che favorisce il dialogo d’amore, che è a sua volta vibrazione di corpi e fremito di cellule, che si cercano e si ricercano per scambiarsi i sogni e ricercare la luna. I baci come timidi ingressi nella spelonca dell‘anima altrui, dove ci si ritrova nelle pareti della storia e si diventa ruscello che, sgorgando,  porta l’emozione della comune “corrispondenza d’amorosi sensi”. Le mani come palme del trionfo ed i capelli come piumino dell’intelligenza che si nutre del sentimento. Ed il corpo trova rigenerazione quando ci si ama nelle notti d’inverno, carichi di passione e di progetti umani e nelle giornate d’estate fra la calura ed il refrigerio dei condizionatori. Il corpo si completa in ogni concavità, che è funzionale all’emozione sublime. E si porta a compimento quel progetto d’amore che è cartiglio di Dio, offerto ad ognuno di noi per fare la sua volontà.

L’odio. Cadute tutte le speranze, deluso dalle performance degli altri, abbruttito dal rimuginamento che è goccia che a ritmo buca anche il marmo più protetto, ci si ritrova a guardare fotografie e a piangere mentre disintegri quello che credevi momento eterno. Gli album diventano oggetti di auto-tortura, che incellophano i nostri ricordi ma non sempre riescono a mummificare le emozioni ad essi soffuse. Ci si sente lontani da quel Dio che è misericordioso. E i paesaggi , le luminosità vissuti si trasformano in spelonche di ragni e caverne di dolore. Si sbriciolano le carte, le lettere, le fotografie ma gli uncini del cuore continuano a lacerare per far sgorgare odio su odio per chi non ci ha difeso, ci ha traditi, ci ha delusi. Navighiamo come su  zattere del naufragio e speriamo di capovolgerci per essere sommersi dal mare delle nostre delusioni. Abbiamo perso la fede.

Ma spesso dimentichiamo di essere infinito e ci arrovelliamo nel percorrere strade che a volte ci portano nel baratro e non sempre ci fanno riemergere facilmente.E ci ritroviamo a trattenere l’odio per le  nostre sconfitte e a voler dare amore, sempre amore,  senza però ricadere nelle brutte esperienze del passato. E’ una scommessa con noi stessi .Riprendere dopo aver subito traumi d’amore e aver fatto sgorgare il fiume dell’odio e del risentimento. Ma il tempo riesce a prosciugare tutto e a far scorrere a poco a poco i rigagnoli dell’amore che poi diventano fiume torrente e mare. Perché questa è la nostra vocazione, la vocazione di ogni uomo e donna che calcano questa nostra madre terra.

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Diavola a San Valentino

Ispirato alla coppia di regnanti di Omicron Persei 8 in Futurama - Seguito delle prec. parodie sull’inferno

26 April 2024

Attenzione: Questo racconto di tali mondi è fiabesco e i suoi personaggi antropomorfizzati. Nella fattispecie viene immaginato un mondo ultraterreno dove i suoi abitati possono procreare a prescindere dal proprio genere di appartenenza. Buona lettura. Incipit: C’è una coppia di diavolesse dell’inferno [...]

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Gli occhiali (2 di 2)

26 April 2024

«Con queste fai prima» disse buttandomi le chiavi. «Ti ho visto» aggiunse a mo’ di spiegazione mentre le impugnavo. Non dubitai neppure per un secondo che dicesse la verità, poi aprii il cassetto. Gli occhiali a raggi X erano là dentro e non erano neppure identici a quelli che indossava. Si capiva [...]

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Vi racconto Ludwig van Beethoven quarta parte e ultima parte

Il Titano della Musica quarta parte

26 April 2024

Nell’antitesi dualistica di B. gioia e dolori, gli elementi dell’antitesi stessa, sono talmente equilibrati da costituire un'altra notevole caratteristica del suo genio. La grazia, la forza. Il sorriso; la danza; il pianto; non appaiono mai isolati, ma si richiamano a vicenda, si intrecciano e [...]

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Gli occhiali (1 di 2)

25 April 2024

Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]

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  • An Old Luca: Rubrus hai ragone.
    Un cugino o l'amico di un amico...😁

  • Adribel: Aspetto la seconda parte ma mi viene un po' l'ansia a pensare che nei [...]

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven terza parte

Il Titano della Musica

25 April 2024

Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]

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II° edizione Sarò padre

lettera al figlio che verrà

25 April 2024

Ciao piccolo mio, siamo tornati adesso dall’ospedale dove ci hanno detto che il sesso del nascituro è maschile. Tu non puoi saperlo che padre avrai e che madre, mentre noi già sappiamo molto di te. Sarai un maschietto, che al momento gode ottima salute e che, da come si muove, sembra voler uscire [...]

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La madre di Sara

24 April 2024

Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven seconda parte

Il Titano della musica

24 April 2024

Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]

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haiku

24 April 2024

quel picco bianco di mite maggio spicca - resta la neve Laura Lapietra ©

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven prima parte

Il Titano della musica

23 April 2024

Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]

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    in [...]

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Tu quoque

23 April 2024

“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]

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  • Adribel: Eh, l'azione dell'uomo è deleteria per la Natura. I bonsai poi, [...]

  • stapelia: Grazie Adribel. Tutti devono esprimere la propria opinione. Non hai necessità [...]

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Il narratore

22 April 2024

Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]

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  • NomadLantern: Ho letteralmente adorato questo racconto. Senza esitazione, senza esagerazione [...]

  • Rubrus: Grazie, Solitamente però i miei racconti hanno un registro diverso.

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