“Non è necessario che ti comporti così, sai?”

 

Alice, Rachele, Chiara e Silvia alzano lo sguardo. 

 

“Possiamo affrontarla in maniera matura.”

“Sto solo contando i miei passi.”

“Dai, smettila.”

“Non so cosa altro fare.”

“Potresti provare a crescere.”

“Ah.”

“E ammettere che stavi cercando di ignorarmi.”

“Non ti conosco.”

“Marta, a che gioco stai giocando?”

“Mi conosci?”

“Questa conversazione è surreale.”

“Mi dispiace, stamattina ero di fronte ad un cassonetto dei rifiuti e non so altro.”

“Non ho intenzione di ascoltare un’altra -”

“Forse è morto mio padre.”

“Tuo padre è morto più di dieci anni fa.”

“Ho una famiglia?”

“Non mi piace essere trattato come un cretino.”

“Non ricordo niente, sto cercando di -”

“Vaffanculo.”

“Puoi dirmi almeno dove abito?”

 

Nel silenzio che si posa come un fiore sull’acqua, Silvia cede il posto a Marta. Potrebbero riprendere il percorso ma andare a questo punto non è molto diverso dal restare. E quindi restano.

Ferme di fronte ad un nuovo cassonetto dell’immondizia. Sempre ferme, ancora ferme. 

Passa il vecchio. Vede Alice. 

 

“Allora è un’abitudine.”

“Come?”

“Dico, deve proprio piacerle questo scorcio di città.”

“Ora mi chiamo Marta.”

“E’ un bel passo in avanti.”

“Il mio nome potrebbe cambiare da un momento dall’altro.”

“Da cosa dipende?”

“Da chi incontro.”

“Stia attenta a non incrociare lo sguardo di nessuno allora e vada a nascondersi.”

“Con lei non succede.”

“Sarà perché io non so chi sia e non la chiamo in nessun modo.”

“E’ quasi un sollievo. 

“DAFNE!”

 

Ancora qualcuno che si sbraccia, questa volta da un chiosco di gelati. Ancora qualcuno che guarda Alice Rachele Chiara Marta Silvia negli occhi con la sicurezza ardita di chi ti conosce alla perfezione.

 

“Dafne! Come stai?”

“Oggi sono persa.”

“La gamba come va?”

“Qualcosa non andava?”

“Hai avuto un brutto incidente l’altro ieri.”

“Si spiega tutto allora!”

“Lei è il nonno?”

“No. Sono uno sconosciuto.”

“Cosa mi è successo l’altro ieri?”

“Sei stata investita mentre attraversavi la strada.”

“Mi sono fatta molto male?”

“Beh si, ti sei rotta una gamba.”

“La mia gamba sta benissimo.”

“Lo vedo.”

“Com’è possibile?”

“Dafne, se non avevi voglia di venire a lavoro potevi dirlo. Sono sempre stato molto disponibile.”

“Lavoro qui?”

“Ti rendi conto della gravità della balla che ti sei inventata?”

“Lei è proprio sicuro che io sia Dafne? Oggi mi hanno chiamata in molti modi.” 

“Ero preoccupato! Tutti noi eravamo preoccupati! Anna! Vieni qui! Guarda un po' chi c’è? Avevo addirittura pensato di passare da casa tua con una vaschetta di gelato ieri sera!”

“Lei sa dove abito?”

“Per fortuna che non l’ho fatto! Bella figura!”

“Ah! Dafne! Cosa ti è successo?”

“Mi dispiace, non so cosa dire. Stamattina questo signore mi ha trovata di fronte -”

“Non è da te questo tipo di comportamento.”

“Sei sempre stata così -”

“Potete dirmi per favore dove abito, se lo sapete?”

“Se hai bisogno di parlare -”

“Mi sembra che siamo sempre stati accoglienti nei tuoi confronti e pronti al dialogo.”

“La ragazza ha perso la memoria! E’ da stamattina che vaga senza sapere chi è e senza trovare la sua dimora.”

“Mi scusi, lei è il nonno di Dafne?”

“Sono uno sconosciuto.”

“Sei licenziata.”

“Sapete dirmi almeno dove abito?”

“Sono davvero deluso.”

“Cara, non lo sappiamo. Una via che ricordava un fiume, ecco, via Tevere – via Tronto…”

 

Di nuovo, il vecchio ed Alice, che ha perso il conto dei suoi nomi e delle persone che è stata per questo breve arco di giornata, si ritrovano a camminare uno di fianco all’altra.

 

“Se vuole che la accompagni a cercare casa, le dico fin da subito che non ho mai sentito nessuna via Tevere.”

“Non importa.”

“Cosa pensa di fare allora?”

“Poco fa ho ricordato perché stamattina ero fronte a quel cassonetto.”

“Ha ricordato anche qual è il suo nome?”

“Si.”

“Come si chiama?”

“Non è importante.”

“Cosa faceva di fronte al cassonetto?”

“Ho buttato una storia. La mia.”

“Sono cose che capitano, glielo avevo detto. A volte succede che uno si perde, ma poi si ritrova.”

“Questa volta sono persa, e va bene così.”

“Come dovrei chiamarla ora?”

“Non mi chiami.”


 

Tutti i racconti

0
0
4

In breve racconto la Napoli Monumentale

Storia e Cultura

03 May 2024

Napoli non è soltanto una grande metropoli. ma è un gigantesco Museo a cielo aperto per architettura, con i suoi immensi e storici palazzi che vanno da Vanvitelli a Sanfelice. Monumenti di immenso ed inestimabile valore. Le sue chiese, che custodiscono patrimoni unici al mondo: quadri di Caravaggio, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
5

Dissimili Donne

03 May 2024

In una cornice di strambi balletti esistenziali, vivono due donne: una giovane, l'altra più matura, intrecciate in un arazzo di complessità e contrasti. La giovane, un effervescente compendio di audacia e orgogliosa impetuosità, s'incarna in un'esplosione di colori moderni, tratti avanguardisti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
5

Tempo

03 May 2024

Ciao. Sono il tempo Vivi immerso in me. Come l'aria che respiri. Eppure pensi che io non esista. Io corro veloce oppure rallento, mi piego, mi curvo riesco perfino a fermarmi e tornare indietro oppure mi proietto in avanti. Hai provato a ingabbiarmi, ma non riesci a conoscermi davvero. Scorro [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
25

Il tempio dell’amore

02 May 2024

E che tu uomo e tu donna siate una cosa sola, indissolubile, inossidabile, impermeabile ad ogni tentazione e debolezza che possa mettere a repentaglio la vostra reciproca felicità. Siate integri oltre ogni altro confronto, siate unici, siate umili, siate accoglienti, siate compassionevoli! Il [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Antonellina: Che poi è il progetto originale di Dio, che noi abbiamo spesso mancato [...]

  • stapelia: Quanto è scritto è corretto ma il contenuto è poco umano. [...]

2
2
22

Il fattore di ultima istanza

02 May 2024

Ricordo di ieri, no, di ieri l’altro, forse il sogno di qualcuno o forse il mio, chissà. In una notte di smarrimento, era vestito di tutto punto: giacca, cravatta blu e sneakers bianche. Vagava per le strade di una città che pareva Roma. Le luci del crepuscolo rianimavano i crocicchi, e antichi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Senza cellulare ci sentiamo smarriti, oggi come oggi. A me è capitato [...]

  • stapelia: Ancora, vien da dire.... Leggerei e ri-leggerei l testo più di una volta [...]

1
4
23

Alina

incipit da "Il sogno"

02 May 2024

La corriera con un fastidioso stridio di freni si ferma, siamo arrivati a destinazione. Una leggera nuvola di polvere si alza a seguito della frenata. L’orologio che porto al polso, il mio fidato Breil, segna le dieci del mattino. All’interno del bus ci sono solo quattro persone di cui una sono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lo Scrittore: stapelia = no non è un libro, solo un racconto un po' più [...]

  • stapelia: Grazie per la spiegazione. Mi ricorda molto La portalettere, romanzo basato [...]

3
10
38

Il soffio

01 May 2024

Nel paesaggio un soffio di vento si diresse verso la chioma di un albero. I rami vibrarono come presi da uno stordimento imprevisto. Recavano su di loro le gemme che annunciavano la primavera. Un soffio carico di speranza che proveniva da chissà dove e aveva già innalzato polveri e granelli di [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
7
31

Anche i libri hanno un anima e possono ribellarsi

fantasy

01 May 2024

Se vi dicessi che i libri hanno un'anima mi credereste? O meglio, più di un' anima. O meglio ancora tante anime e caratteri per quanto è il numero dei personaggi che racchiudono e vivono nel loro involucro, così come l'involucro del corpo umano racchiude l'anima dell'uomo che vive, e che possono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Adribel: E' per questo che coi libri non si è mai soli. Bella storia

  • Zio Rubone: Lo spunto della storia è carino, con i personaggi dei libri non letti [...]

1
8
24

MUSICANDO...LA VITA

01 May 2024

MUSICANDO...LA VITA C’era un grammofono nella stanza Era un ricordo di quando il tempo scorreva ancora lentamente E ogni attimo sembrava infinito Di quando il tempo era ancora dilatato… E tutto sembrava avere un senso Qualcuno lo fece suonare La musica si diffuse nella stanza [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
12
32

Buonanotte

30 April 2024

«Non puoi andare avanti così, sembra che stanotte tu abbia avuto un diverbio con Mike Tyson» disse Piero. Il naso di Arianna penzolava a una pericolosa distanza dalla tazza del latte; ancora un lieve cedimento del collo e vi sarebbe affondato. «È lo stress, sai, il superlavoro…». «Proprio per questo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Le parole ricercate usate in quanto tali conducono inevitabilmente all'effetto [...]

  • L’esilioDiRumba: @rubrus
    allora posso scrivere sul pugilato e altri sport da contatto più [...]

6
7
22

LAVORI IN CORSO

30 April 2024

La saliva che lenisce le piaghe macina cemento per le pietre della mia cattedrale.

Tempo di lettura: 30 secondi

3
5
12

Ti Attendo

30 April 2024

Ti attendo, o dolce speme, ti attendo disincantata nel fondo buio, tra le briciole delle reminiscenze, dove una volta, tinta di pace, eri gemma splendente ad agghindare i miei giorni in fiore, con gli olezzi dei tuoi sorrisi inarcati con clemenza per me. Ti attendo, non saprai mai quanto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su