Ogni mattina, quando la mia mano si chiude sulla maniglia umida e fredda della saracinesca, mi chiedo come sia finito qui. Poi lo strappo deciso, il colpo di reni, e mentre con entrambe le mani la sollevo del tutto, ricordo che è stata tutta colpa dello zio Augusto.
Questo negozietto è stato tutta la sua vita, non sopportava di vederlo abbandonato, né in mano ad estranei. Così mi ha talmente pregato e supplicato che ho finito per promettergli che me ne sarei occupato io.
Ti darà di che vivere, non preoccuparti, mi aveva assicurato lo zio, felice.
Vero, mi dà da vivere, ma me lo impedisce anche… Tutti i giorni qui, dalle sei di mattina alle nove di sera, con soltanto una breve pausa per il pranzo. E dopo cena sono troppo stanco per uscire con gli amici o per trovarmi una ragazza. Io, che avevo sognato di fare il giornalista, il corrispondente dall’estero, per vedere un po’ di mondo.
Il negozio di alimentari di zio Augusto (fatico ancora a pensarlo mio) si trova all’angolo tra Via Verdi e Via Mascagni. E’ piccolo e stretto, a stento può contenere cinque persone, ma è sempre affollato perché la qualità dei prodotti che offro è alta e vi si possono trovare alcune prelibatezze insolite. Inoltre si trova in
un punto strategico, vicino al tribunale e all’università, in un antico quartiere della città. Il che assicura una clientela di vecchi residenti da una parte e di studenti e professionisti dall’altra.
Con i vecchi residenti, che si ricordano di mio zio, ho un rapporto quasi affettivo. Spesso indugiano più del dovuto, e mi raccontano di com’era il quartiere un tempo, mi chiedono se ho la ragazza, e quando mi sposo. Si parla del tempo, e del governo, e di questo mondo che va sempre peggio, e dei figli, che abitano lontano, e dei nipoti, che non si fanno mai vedere. Soprattutto con le signore di una certa età scherzo volentieri, e mi lascio talvolta andare a qualche battuta un po’ audace, che loro apprezzano molto, accogliendola con schiette risate. Con gli studenti e i professionisti, invece, il discorso è più formale. Gli  studenti di solito vengono a cercare, all’ultimo minuto, solo prodotti semplici, come pane e latte, che hanno dimenticato di comprare al supermercato, dove fanno abitualmente la spesa. Non hanno soldi da spendere nelle specialità che offro. I professionisti, invece, dal portafoglio meglio fornito, si lasciano spesso tentare da un mio consiglio e assaggiano volentieri le novità che espongo. Di solito comprano porzioni singole, e si concedono volentieri il lusso di qualche leccornia per addolcire il gusto di una cena solitaria.
Io ho sempre creduto nel potere consolatorio del buon cibo e del buon vino. E vedendo lo sguardo sempre più spento e triste dei miei clienti mi è balzata in testa l’idea di proporre loro un pâté di mia invenzione che potesse dare loro gioia attraverso il titillamento delle papille gustative e olfattive.
Così la sera a casa, e soprattutto la domenica, mi sono dato a sperimentare varie ricette di mia invenzione, togliendo e aggiungendo aromi, cercando un equilibrio tra sapori e profumi.
E finalmente, dopo tante prove, una sera di primavera ho raggiunto il mio scopo. Quando ho assaggiato un cucchiaino del mio pâté un insieme di profumi intensi e delicati insieme si è irradiato nella bocca e nel naso, portando con sé una sinfonia di sentori. Il cuore mi si è riempito di felicità e la mia anima ha esultato. Sono andato a letto così entusiasta che non riuscivo a prendere sonno…
L’indomani mattina ho sistemato la terrina con il pâté al centro del bancone con l’etichetta: “pâté della felicità”, e l’ho rimirato con amore e fiducia, aspettando con trepidazione le reazioni dei clienti.
Nessuno si è azzardato a comprarlo.
Tutti hanno lanciato un’occhiata curiosa alla terrina, esposta così in vista non poteva passare inosservata, ma nessuno ha commentato. Sono rimasto deluso.
Soltanto una ragazza, una studentessa credo, entrata nel negozio con un’amica, ha mostrato interesse. Ha guardato la terrina, poi mi ha rivolto uno sguardo tra il curioso e il divertito. Io le ho ricambiato lo sguardo e le ho chiesto se voleva assaggiare il pâté di mia invenzione, ma l’amica si è interposta e non l’ha fatta neanche rispondere. Ha pagato il pane e lo yogurt che aveva comprato e tirandosi dietro la ragazza è uscita in tutta fretta. Si sono fermate fuori dalla porta e ho visto che parlavano in modo concitato ma non sono riuscito a capire di che cosa perché una signora mi ha chiesto del prosciutto, di quello buono, e tagliato fine.
Insomma, alla fine della giornata il pâté era ancora tutto lì. L’ho assaggiato per verificare che fosse ancora buono e di nuovo una sensazione di gioia mi ha invaso. Sì, decisamente il pâté era ottimo.
Anche il giorno dopo il pâté faceva bella mostra di sé al centro del bancone e gli sguardi dei clienti sono cambiati, da curiosi sono diventati diffidenti. A nulla sono valsi i miei sforzi per proporlo ai clienti più affezionati. Tutti hanno trovato scuse per non assaggiarlo. Alla fine del secondo giorno ero molto sfiduciato.
Il terzo giorno è tornata la ragazza, senza l’amica. E timidamente mi ha chiesto di provare il mio pâté. Ne sono stato molto felice e ho notato che era proprio carina. Ho preso un pezzo di pane e vi ho spalmato sopra una bella porzione di pâté, porgendoglielo con un inchino. Lei ha sorriso e mi ha ringraziato con un cenno del capo, in maniera cerimoniosamente scherzosa, ma prima che potesse addentare il pane sono entrati due carabinieri e mi hanno confiscato il pâté, tutto, anche quello in mano alla ragazza.
Io e lei ci siamo guardati stupiti.
Ho chiesto spiegazioni. Mi hanno risposto che ci sono leggi sulle norme igieniche e che io non potevo mettere in vendita un prodotto di mia produzione che non fosse prima testato e controllato. Hanno detto che avrebbero analizzato il prodotto e che poi mi avrebbero fatto sapere.
Io e la ragazza ci siamo fissati in silenzio. Poi ho preso il coraggio a due mani e le ho chiesto se voleva venire a cena a casa mia, una sera, che avrei preparato il pâté solo per lei.
Lei ha abbassato lo sguardo, è arrossita, poi ha sorriso e ha detto di sì.
Adesso dorme sul letto al mio fianco.
Non so se è per il pâté, ma sono molto, molto felice.

Tutti i racconti

1
2
9

LA STORIA DI MAMMUT - 3/3

19 May 2024

Aveva liberato mammut con le mie chiavi e ora voleva uscire dall’istituto insieme a lui, scagliando frecce contro chiunque li volesse ostacolare. «Cosa fai Alberto? Ti farai ammazzare!», gridai. Un agente della sicurezza fece fuoco sul mammut, colpendolo alla zampa posteriore. Alberto incoccò [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • stapelia: Ho atteso l'ultima parte prima di commentare. La storia è arrapante [...]

  • Piccola stella: Una storia vera incredibe. Grazie per l'averla condivisa con noi su LetturadaMetropolitana. [...]

0
0
12

Pollame in volo

Poema ispirato al documentario “Food for profit” - andato in onda anche domenica 05/05 su rai 3

19 May 2024

Siete nate al chiuso nessuno vi vedrà? Eppure deporrete uova per umani dopodiché ve ne andrete continuando a essere state invisibili. I galli invece non sono mai nati. Voglio pensare un giorno volerete via almeno le penne ce le avete sempre avute. Anche se adesso vogliono privarvene [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
1
16

PROFILI

19 May 2024

PROFILI Senti un po’ cosa m’è capitato: l’altro giorno mi trovavo da un vecchio amico che vive in campagna. Ha una tenuta agricola, una fattoria. Son stato da lui tutta la sera e, prima di andare via, gentilmente mi ha voluto fare un regalo: ha tirato fuori dal congelatore una metà maialetto, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
5
22

L' ammore

18 May 2024

L' amore solo l'ammore Solo l'ammore scritto così con due m È un dolce tormento Un 'inquietudine placata Una scintilla mai spenta Un incontro tra due storie Due anime si cercano da sempre e quando si ritrovano il cuore batte veloce Puoi fare finta di non ascoltare Ma l'ammore sta lì L'ammore è [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Adribel: Anche io sono un po' scettica, comunque è un bel componimento.

  • stapelia: Non mi appartiene questo componimento anche se ben strutturato. Hai usato parole [...]

3
7
19

Quando sognavo da bambino

18 May 2024

Quando sognavo da bambino Quando sognavo da bambino era tutto cosi etereo Come viaggiare su nuvolette spinte dal vento Sentivo il profumo del dopobarba nelle narici, e il sapore del seno di chi mi amava Potevo andare ovunque con quella sensazione Era come mi tenessero la mano forte forte Come [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Patapump: Adribel aspettiamo qualcosa di tuo 🙏👌

  • stapelia: Sei sempre Patapump. Dolce e sensibile, nei testi. La tua cifra è riconoscibile. [...]

1
2
9

LA STORIA DI MAMMUT - 2/3

18 May 2024

Aspettammo oltre quattro ore, ma l’elefantessa non si decideva a partorire, poi all’improvviso la vedemmo muovere freneticamente la coda, e mentre con gli occhi esprimeva una grande sofferenza, un tratto piegò leggermente le zampe posteriori e, dopo un secondo travaglio , riuscì finalmente a osare [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Piccola stella: Sempre più interessante. Bravissimo a regalarci questa esperienza.

  • Zio Rubone: Lo spunto alla base del racconto è interessante. Mi riservo di dire [...]

1
1
7

Haiku

18 May 2024

soffia levante - su neri papaveri gruppi di stami Laura Lapietra©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
14

LA STORIA DI MAMMUT - 1/3

17 May 2024

Era una magnifica giornata di inizio settembre, il sole entrava dalla finestra della cucina in un largo fascio di luce obliqua, accendendo il pulviscolo dell’aria e anche il viso di mia moglie mentre guardava fuori dalle persiane appena socchiuse. «Il postino ha imbucato della posta, vado fuori [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
1
13

Essenza Di Vita

17 May 2024

Sotto il celato drappo dell'essere incostante ove il chronos urge e fluisce incessante, si dispiega una danza di affetti e aspirazioni, come vortici di penombre e chiarori da tessere in boccioli che sbocciano lenemente per divenire. E in questa complessa trama di intrecciati fati, si nasconde [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Piccola stella: Quale condensato flusso di vertà sulla condizione umana scorrono i tuoi [...]

3
6
23

L'ometto

Racconto ispirato al quadro di Böcklin "L'isola dei morti"

17 May 2024

Herr Staub, come ogni sera, stava aspettando l’ometto. La faccenda era cominciata due settimane prima. Quel tizio si era fatto vivo verso l’ora di chiusura e si era piazzato davanti alla vetrina, immobile, insensibile al freddo, al vento, ai passanti che lo spintonavano. Muto, rigido, quasi cadaverico. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: La maggior parte dei fatti riportati è stata accertata storicamente, [...]

  • Zio Rubone: Non sapevo dell'ossessione di Hitler per l'Isola dei morti, ma ho capito [...]

1
2
11

Sedoka 6

16 May 2024

Su calda sabbia vuote conchiglie bianche dopo l'alta marea dolce stupore del barbaglio nel mare tra pesci si confonde Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
8
22

Lupin III

Ciclo dei miei ricordi di infanzia

16 May 2024

Ormai entrato di diritto nell’immaginario collettivo e nella cultura pop moderna, Arsenio Lupin ha segnato più di una generazione con le sue avventure da ladro gentiluomo. Sorrisi gengivali. Gambe secche, bianco latte e con peli al naturale. Giacca rossa, ma che cambia colore a seconda delle [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

Torna su