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Quando il campanello della porta di casa trillò, Maria corse ad aprire. Giorgio si presentò imponente, nella divisa del 7^ artiglieria, la medaglia puntata sul petto e la manica del braccio destro a penzoloni. Maria spalancò gli occhi e sentì il fiato mancare. Agosto 1939. La prima volta che Giorgio la vide lei era impegnata dietro al bancone della tabaccheria che vendeva sigarette e sigari. Lui entrò per acquistare i soliti toscani. Lei lo guardò, senza interesse apparente, con gli occhi grigi e malinconici. Un viso di Madonna e Giorgio si innamorò all’istante. Si era trasferito da qualche mese a Firenze, per lui il salto da contadino della Padana a cittadino del mondo era uno stravolgimento totale. Non aveva ancora molti amici, qualcuno in fabbrica forse ma, il suo carattere brusco e scontroso, non facilitava le relazioni. Tutti i giorni passava in tabaccheria, fumando più del dovuto e Maria iniziò a conoscerlo e anche a sorridere. La loro prima uscita fu al cinematografo all’aperto, la portò a vedere Il mago di Oz con Judy Garland. Due ore seduti accanto. Quando la guardava, dal suo metro e 88, il viso burbero si trasformava in bonario e Maria sorrideva abbassando gli occhi. 1940. La guerra arrivò sulle ali del nazionalismo. Giorgio partì. 20 anni appena. Lasciò la sua Maria, non prima di essersi dichiarato e aver conosciuto i suoi genitori. Maria visse la partenza del fidanzatino con l’incoscienza dei 17 anni: pianse per qualche giorno e passò ad altro. Durante i lunghi anni della guerra Maria ebbe occasione di conoscere qualche altro ragazzo e, ormai dimenticato Giorgio e le prime lettere ricevute dal fronte, si innamorò di Ruggiero, il figlio del panettiere morto sotto ai bombardamenti del Lungarno. 1945. Fine della guerra. Maria e Ruggiero erano in strada a fare festa con tutti i fiorentini che avevano trovato intorno a loro. Verso sera Maria tornò a casa. Giorgio era tornato. Grande invalido di guerra. Era tornato a riprendersi ciò che pensava fosse suo di diritto: Maria! Lei lo guardò, tra la sorpresa e l’indifferenza, non provava più nulla, era innamorata di un’altra persona e lo disse. Lo disse a lui, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle. Tutti sapevano. “Non sia mai detto che tu debba rifiutare un uomo che ha donato il braccio alla Patria.” Sentenziò suo padre. Fu così che Maria si vide costretta a sposare un uomo che non amava più o, forse, non aveva mai amato. Più volte scappò dalla casa coniugale per tornare dalla famiglia ma, ogni volta, sua madre la riaccompagnava al mittente, scusandosi per il contrattempo. Furono botte, schiaffi, pugni. Giorgio sviluppò una tecnica particolare con il braccio sinistro rimasto e riusciva a stampare sul bel viso della moglie lividi che lo decoravano per diverse settimane. Tutti sapevano, tutti tacevano. Nacquero due figli: un maschio e una femmina. Neppure davanti a loro Giorgio si fermava. Giù botte sul viso di Maria e sui fianchi e sulle cosce e sulle braccia. Lei scappava. Loro la riportavano indietro. Quando Giorgio morì il loro matrimonio era arrivato al 60^ anniversario. Maria aveva imparato a difendersi con le bugie, con le sottomissioni, con qualche breve fuga, con tanta sopportazione e coraggio. I suoi figli non si sposarono mai.
Piccola stella, 27 April 2024
DOVE SONO
Tempo di lettura: 30 secondi
Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Piccola stella, 19 April 2024
CERCANDO
Tempo di lettura: 30 secondi
Furtiva tengo a bada un'anima persa su nuvole di passaggio. Abissi profondi sondati da occhi curiosi. Parole appaiono esigenti, spunti di bellezza.
Piccola stella, 30 April 2024
LAVORI IN CORSO
Tempo di lettura: 30 secondi
La saliva che lenisce le piaghe macina cemento per le pietre della mia cattedrale.
Lawrence Dryvalley, 06 May 2024
La Rapina
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I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
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Il vecchio Oreste era un mangiapreti, uno di quelli di una volta, col fazzoletto rosso al collo e il cappello alla “diotifulmini”. Certe vecchie del paese, che parevano uscire di casa solo per le processioni, al vederlo passare si facevano il segno della croce. Nonostante tutto ciò era invecchiato, [...]
Chi mi ha ridotto così? Col naso tumefatto, gli occhi e il labbro gonfi e un orecchio che pare una fragola incollata alla testa? La mia nuova vicina, la mia nuova vicina di casa zoccola puttana. L’ho incontrata all’imbocco del viottolo di casa mia e l’ho vista che buttava la sua spazzatura nel [...]
ali di luce si spiegano al cospetto del sol iride di scienza, agli occhi del cercator dell'essenza.. mentre attraversa il mar della vita.. colmo di tesori nutrimento per l'anima del cuor….
Si pazienta obbedendo ai colori agli istinti, alle voglie si pazienta non sempre aspettando, aspettandoti qualcosa afferrando le mani promettendo cambierà; si pazienta perché è giusto così, senza pensare all’ultima volta che ti sei sentito felice, non ricordando senza sperare o anzi sperando [...]
Tempo di lettura: 2 minuti
stapelia:Il ben trovato si può dare? Inutile, ho un debole per queste scritture, [...]
Ho sempre cercato di fare le cose come si deve, di comportarmi per bene, ma ho sempre saputo che avrei fallito chissà quante volte. Sono una persona normale. Uno di quelli cui capitano le cose che capitano a tutti: gioie, disgrazie. Anche di fallire. Quando mi sono trovato senza lavoro e senza [...]
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Patapump:Stap, le panchine ritornano! Rubrus penso sia un buon scritto Penso [...]
Adribel:Un finale che lascia irrigiditi, complimenti.
Penso sia necessario qualcosa di ancora più forte, per curiosità ordino del Mescal, stranamente lo hanno, ne prendo una bottiglia intera e mi ci attacco, un sorso e un boccone, così riesco a mandar giù tutto il piatto. In fondo alla bottiglia vedo il verme che attende di essere masticato, non [...]
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Adribel:Mi è piaciuto moltissimo, un viaggio che per molti rimane un sogno.
L’esilioDiRumba:Tra la prima parte e la seconda mi sembrava di trovarmi con il protagonista. [...]
Quest’anno ho deciso di trascorrere l’estate negli USA. Voglio provare l’ebrezza di correre lungo la strada più famosa al mondo, quella che ha fatto la storia, che ha inventato il mito dell’America, la Route 66, 3755 chilometri da Chicago a Santa Monica in California attraverso 8 stati, la mia [...]
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Rubrus:Anche in questo caso mi tocca dire che aspetto la seconda parte.
Adribel:Che bello questo viaggio, ho seguito molti documentari e li ho visti mentre [...]
Agua teñida Agua teñida en mi sangre. Vamos, pasión por ti. Negro Fluido Mi caballo me tira al suelo No me levanto del polvo Enfermo de amor De tus besos De tus muslos De tus senos Y tu mi amigo recordar Es agua teñida Si te entra Él querrá quedarse allí Acqua tinta nel mio sangue. Accende, [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
stapelia:Acqua tinta? Non giurerò sulla traduzione ma è intriso di sensualità. [...]
Patapump:e che pensi sul lavoro della musicalità della lingua la trovo piu [...]
I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
Rubrus:Aspetto le altre due parti della triologa, dunque,
Lawrence Dryvalley:Caro Rubrus, ci vorrà un po'... Ho in scaletta altro prima. Comunque [...]