Andare ad un funerale non è mai una cosa piacevole, specialmente quando “l’attore principale” è un tuo familiare, la tua età non è  più tanto verde e la salute comincia a fare le bizze. È  la classica occasione nella quale si ritrovano tutti insieme, parenti ed amici che nella vita quotidiana sono lontani dai nostri occhi e dalle nostre abitudini quotidiane. Arrivi mestamente sul sagrato della chiesa e inizi a guardarti intorno per cercare di incrociare magari lo sguardo di qualcuno dei tempi lontani. Saluti la lontana  zia che vedevi già vecchia da ragazzino e che  pensavi  fosse morta, osservi con scrupolosa attenzione  un signore dalla faccia familiare ma che fai fatica a dargli un nome, la barba bianca ed il bastone su cui si appoggia lo invecchiano molto più dei suoi anni, così come la sua mano tremolante che denota un Alzheimer notevolmente avanzato. Continui a girare per il sagrato parlando e salutando quel parente o quell’amico e ti rendi conto  che col passare del tempo  quel “tutti insieme” si assottiglia sempre più,  ad ogni occasione  del genere ti accorgi dell’assenza di qualcuno col quale magari avevi scambiato qualche parola nell’occasione precedente e che ora hai saputo essere venuto a mancare nei giorni passati. Vieni anche a sapere che quel signore con la barba bianca e l’Alzheimer è un tuo cugino che  da ragazzo accompagnavi nelle sue immersioni subacquee; torni allora indietro per osservarlo meglio e salutarlo.  Nel frattempo è arrivato il feretro e ti porti all’interno della Chiesa, rimani in disparte in  fondo alla navata,  osservando in religioso silenzio lo svolgersi della cerimonia funebre, fino a quando, terminata la stessa ed usciti dalla chiesa, ci si ritrova sul sagrato a salutare per l’ultima volta la salma che lentamente viene deposta nel carro per l’ultimo viaggio e che accompagni con lo sguardo fino alla prima curva. Ancora uno scambio di saluti con gli ultimi parenti rimasti e ti avvii mestamente verso casa,  pensando a quando sarà il prossimo incontro, se sarai tu a salutare uno ad uno i tuoi parenti... o se tutti insieme saranno loro a salutare te. Chissà!

 

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CERCANDO

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18 April 2024

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L'uomo nasce libero ma ovunque è in catene

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Poesia concettuale ispirata da “T con 0” di Italo Calvino e “Un infinito numero” di Sebastiano Vassalli

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Melodramma story Ho incontrato dal barbiere di Siviglia la Norma e sua sorella Tosca che si facevano belle per andare al compleanno di Otello organizzato a casa di una Italiana in Algeri di nome Aida. C'era anche una certa Madama Butterfly con suo marito, un rusticone affiliato alla Cavalleria [...]

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