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Tutto ebbe inizio con lucide ombre, sollevate da altrettanti passanti. I saldi nelle vetrine, l'afa rigogliosa del mare, il notturno della sua luna. Un giorno insolito. Un giorno di tonfi al cuore e salite ardite. Era l'alba, di quelle che ti baciano in fronte e che accecano la vista. Si alzo' dal divano sul quale non ricordava di essersi addormentato, ma non ci fece caso piu' di tanto. Volse lo sguardo mezzo assonnato verso il terrazzo e vide qualcosa agitarsi sul tavolino: era un foglio di carta fermato dal posacenere del bar cui lo aveva rubato una sera di birra. Sembro' non capire cosa fosse realmente ed entro' in bagno. Rinfresco' i suoi sentieri. Torno' a guardare fuori, ma ancora una volta fece altro. Caffe'. Si sedette sul bordo della finestra che dava sul cortile. Accese la prima sigaretta della giornata e ne fu come disgustato, lui che amava fumare e che detestava smettere. Inizio' a mettere ordine nei condotti neuronali. Un flash lo immobilizzo'. Vide per un attimo un abito bianco, con risvolti d'azzurro e sottili linee che lo attraversavano. L'abito si muoveva su di un corpo non definito, non vedeva le scarpe, non leggeva i suoi occhi, non scrutava le mani, ma ne raccolse la pienezza. Si alzo' dal bordo della finestra e corse verso il divano, si mise a cercar qualcosa, era il segno che le idee erano nuovamente compatte. Prese in mano finalmente quel libro, ne lesse la dedica e, ricordandone il momento, inquadro' la figura che glielo diede. Dal nulla si ritrovo' proiettato nel mondo dei flash. Il clic di uno scatto, i fotogrammi di una pellicola, questi erano quei momenti. Riconobbe finalmente il viso, ne ricostrui' il corpo, ricordo' quel nome. Ando' piu' o meno cosi: da qualche anno frequentava tutti i giorni lo stesso posto, beveva il "solito", leggeva poco e s'incazzava spesso. Come da indole parlava con tutti, non tutti lo capivano. Un pomeriggio di neve, in quel posto, entro' Lei, che senza fare rumore, lo abbraccio' e lo invito' ad andare fuori. Senza batter ciglio accetto' e la segui'. Passarono anni, stagioni e 10 agosto senza stelle. Vissero l'uno accanto all'altro. Fin quando non arrivo' ieri sera. Lui e il suo libro sulla pancia, Lei che volle scriverci su. Un liquido rossastro nel vetro e l'immancabile sigaretta. Fecero del sesso, come non mai, mischiarono pelle e pensieri, dolori e passioni. Lei scomparve, lui si sveglio' senza un pezzo. Ando' piu' o meno in questo modo. Ma chi era? Quale nome portava? E la lettera sul tavolino del terrazzo? Usci' finalmente a prender quel foglio. Lascio' cadere il libro come se scottasse. "Mi chiamo Sola, ti conobbi che eri schiavo, ti ho lasciato che eri libero. Non rimanerne mai senza, cercala quando sta per finire: la solitudine". Forse fu normale anche per lui, quel giorno, sentirsi solo.
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
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Nell'officina del cuore ho percorso sentieri incerti e tortuosi, scalato picchi annevati di sangue, disceso valli assetate di tempeste d'amore. Ho visto grande bellezza in un lago di lacrime, [...]
La spettatrice, 18 April 2024
Guscio
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Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
Lawrence Dryvalley, 15 April 2024
Fiaba
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Secoli fa, nei recessi della Foresta Nera, fu evocato un aiuto demoniaco per osteggiare un’orda di famelici troll. Dämon li sterminò tutti, mettendo fine di fatto alla loro specie. Sopravvivono nel [...]
Rubrus, 11 April 2024
Il soverchio
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Creava violini. Non li fabbricava perché – diceva – la forma era già dentro gli alberi e bastava tirarla fuori dal legno. Smussando, limando, lisciando, piallando. Togliendo il soverchio, come altri [...]
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Utente Anonimo
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Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]
Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]
Ciao piccolo mio, siamo tornati adesso dall’ospedale dove ci hanno detto che il sesso del nascituro è maschile. Tu non puoi saperlo che padre avrai e che madre, mentre noi già sappiamo molto di te. Sarai un maschietto, che al momento gode ottima salute e che, da come si muove, sembra voler uscire [...]
Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]
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stapelia:Oggi sono particolarmente tagliente o è la mia, di sensibilità, [...]
Patapump:a me piace l inserimento dei girasoli che conoscendo un po Scili ha voluto [...]
Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]
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Antonellina:Che bella Gennarino! La tua descrizione della figura di Beethoven è [...]
stapelia:Hai ritratto una figura non facile! Sul musicista si è detto e analizzato [...]
Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]
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stapelia:C'è una seconda parte? La aspetto, allora.
Patapump:può essere utile Gennarino che segni cosi parte 1di3 1di2 in [...]
“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]
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Adribel:Eh, l'azione dell'uomo è deleteria per la Natura. I bonsai poi, [...]
stapelia:Grazie Adribel. Tutti devono esprimere la propria opinione. Non hai necessità [...]
Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]
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NomadLantern:Ho letteralmente adorato questo racconto. Senza esitazione, senza esagerazione [...]
Rubrus:Grazie, Solitamente però i miei racconti hanno un registro diverso.
UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]
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Zio Rubone:Ciao, Antonellina. Premetto che la storia mi è piaciuta, al netto delle [...]
Antonellina:Ciao Zio Rubone, conosco molto bene sia il film di Elia Kazan che l''opera [...]
Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]
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stapelia:Mi sono commossa questa volta ma, nel leggere, vedo la rassegnazione! Impotenza [...]
Patapump:caro Lorenzo qui hai toccato le corde giuste hai saputo raccontare [...]
«Sei ebrea?» Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza scarsamente arredata. Uno strano silenzio regnò incontrastato per alcuni istanti poi spezzato dai bombardamenti sempre più vicini. Horst Kleine, capitano [...]
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L’esilioDiRumba:Una bomba è esplosa nel racconto e una specie di bomba è il racconto [...]
Giuseppe Scilipoti:x Rubrus: vedo che sul tema "nazismo" sei molto ferrato. Non conoscevo [...]