o di lettura: 1,5 min. Genere: realistico Autore: MP
Tutti i giorni Luigi si alzava con il freddo nelle ossa, in testa pochi pensieri, gli ultimi, e nello stomaco l'avventura.
Le mattine milanesi erano sempre le stesse, di stagione in stagione, di anno in anno, freddissime.
Fredde nella temperatura e nello sguardo dei più.
Luigi non aveva niente, nessuno che lo abbracciasse quando calava la sera, nessun amico, nessun amore.
D'altra parte nessuna di queste cose gli era servita negli ultimi anni, da quando aveva smesso di essere qualcuno per iniziare ad essere qualcosa. Una di quelle piccole barche che in una sera di tempesta rompono l'ormeggio e si perdono al largo, nel mare, senza che nessuno abbia potuto fissarle per l'ultima volta, per poterle ricordare.
Del nostro Luigi tutti avrebbero detto che la sua vita era davvero dura, ma per lui questo non significava nulla, perché non si sentiva vivo, anzi, a malapena si sentiva.
I sorrisi erano merce preziosa e il freddo, quel freddo di cui ormai aveva vero terrore, lo consumava, e nemmeno lentamente.
Così, quando decise che sarebbe stato lui a dimenticare tutto, in cerca di qualcuno che volesse donargli uno sguardo, un sospiro, lì, sul binario numero cinque il mondo divenne caldo e un tepore fugace lo scosse.
Luigi vide da lontano il treno, avvolto com'era nel suo giaccone verde sgualcito e con in mano tre numeri del Corriere, e lo aspettò, piccolo piccolo in quella stazione così fuori misura e piena di gente rumorosa.
Ed eccola lì, proprio nell'attimo in cui la sua anima tornava a tastare, goffa, un po' di gioia, scese una lacrima. In quella lacrima che subito si perse nell'emozione c'era proprio Luigi, che si strinse nelle spalle e non fece ritorno.