A Bruno e a Sara.
Le mie porte scorrevoli verso il
vero
senso della vita. Almeno della mia.
Non ci pensi.
Ma sei fatta di vene e di sangue. E di muscoli.
Un cuore che batte forte e tutto entra in azione.
Poi qualcosa va storto. Decide di impazzire e tu non ne sai niente.
Piccoli segnali sgorgano dalla tua pelle. Tutto è collegato a qualcosa di più profondo e lo devi interpretare, segnalare… scoprire.
Ma devi farlo in tempo.
A volte non ne hai. Ma puoi giocartela lo stesso.
Il tempo è relativo, come la normalità.
La vita è un filo denso, scuro, rosso come il sangue.
Non posso arrendermi.
Anche se la vita mi ha chiesto il conto per i sorrisi, l’amore, il dolore, i pianti.
Trentotto battiti. Trentotto come una vita trascorsa senza arrendersi.
Soprattutto una domanda, ora, mi danza tra i pensieri: come sarà la mia vita dopo?
Perchè troverai un modo, una strada, una scusa per superare quel limite... per avere una via di fuga dalle avversità della vita.
Troverai la forza. E se non la trovi imparerai a correre. Più veloce andrai, più grande sarà la vittoria.
Non aver paura. Salta il dirupo. Affronta il nemico. Chiamalo per nome e sarà già sconfitto. Le migliori battaglie si vincono attaccando.
Io ho scelto.
Di vincere.