Carla si appresta a rincasare stancamente, dopo una dura giornata di lavoro. È sera inoltrata e il quartiere è poco illuminato, sul marciapiede nessun passante, in strada nessuna automobile. C'è uno strano silenzio, a parte il rumore secco dei suoi tacchi.

Carla decide di aumentare il passo. Non vede l'ora di tornare a casa e maledice il fatto di non avere la patente. Avverte un senso di inquietudine, come se avesse l’impressione di essere seguita da qualcuno, ragion per cui si guarda intorno con circospezione.

Improvvisamente sente un rumore assordante di bottiglie che si rompono provenire dai cassonetti. Un gatto nero, miagolando, corre spedito in direzione di un cartone abbandonato.

«Mio Dio, quel gattaccio mi ha fatto spaventare.», pensa tirando un sospiro di sollievo e mettendosi una mano sul petto. «Devo smetterla di essere così paranoica.»

Scorge il portone della sua abitazione, mancano una cinquantina di metri.

Ad attenderla a casa le due figlie: la diciannovenne Silvia che dorme con le cuffie nelle orecchie sopra il divano e Martina di 8 anni, ancora sveglia ad aspettare il ritorno della madre ingannando l’attesa giocando al Game Boy. Il padre nonché marito di Carla è assente, fa il rappresentante di ricambi auto e, trovandosi in un altra città, tornerà l'indomani mattina.

Sul marciapiede, il passo della donna si fa sempre più svelto, l'inquietudine si allinea a una palpabile sensazione di allerta e di timore, come di un pericolo imminente. Arriva finalmente all'agognato portone grigio e in maniera frenetica cerca le chiavi dentro la borsa. Purtroppo non fa in tempo, due forti braccia la spingono e la sbattano a un muro con violenza.

La paura di Carla si concretizza.

Dinanzi a lei un uomo caucasico dalla barba incolta con un berretto scuro in testa, dalla corporatura robusta e dall'alito pesante. Questo è tutto ciò che riesce a notare la donna peraltro assai terrorizzata.

«Adesso ci divertiamo un po’. Ti farò ricordare questa serata a vita!», le dice con aria torva e minacciosa.

Carla, inizia a strillare con tutto il fiato che ha in gola, ma lo sconosciuto le tappa la bocca con una mano e con un'altra si cimenta a palparla ovunque a ritmo frenetico, leccandole al contempo la faccia.

La vittima dell’imminente stupro si dimena con tutte le sue forze, ma essendo di costituzione esile i tentativi di fuggire o di divincolarsi appaiono vani.

Il tipaccio le strappa la camicetta lasciando la poveretta con i seni scoperti per poi spostare la mano destra all'inguine col chiaro intento di fare altrettanto con le mutandine da sotto la gonna. Carla con uno sforzo sovrumano dà un morso al polso del seviziatore, riuscendo inoltre a graffiargli la faccia. La furiosa reazione del bifolco non tarda a venire in quanto colpisce la sventurata con uno schiaffo al volto.

Dal balcone del secondo piano una porta-finestra viene aperta. È Martina.

«Mamma, mammaaaaaaa!!!», urla la bambina con un’espressione di dolore appoggiando le manine sulla ringhiera.

«Chiama aiuto!», implora la madre con disperazione mentre l'aguzzino continua imperterrito con violenta foga come se niente fosse.

La figlioletta rientra in casa e sveglia la sorella maggiore scuotendola per la spalla.

«Che succede?», le domanda Silvia destandosi di soprassalto e levandosi le cuffie.

«C'è un signore cattivo che sta facendo del male alla mamma sotto casa nostra!», risponde la bambina in lacrime.

Le due sorelle agiscono all'unisono d'istinto, i secondi risultano preziosi e anziché chiamare le forze dell'ordine, scendono frettolosamente le scale per tentare di fare qualcosa. La scena che si presenta a entrambe è particolarmente drammatica: la loro madre con la bocca sporca di sangue e i vestiti strappati, lui di spalle che prova a bloccarla in continuazione.

La "preda", nonostante sia ferita, non vuole arrendersi, difatti urla più volte la parola 'Aiuto!' cercando di dibattersi con le ultime forze rimaste, lo stupratore invece sta per abbassarsi la zip dei pantaloni. Viene ostacolato da Silvia che tenta di strattonarlo ma viene atterrata all'istante da una spinta vigorosa.

Martina, nonostante abbia soltanto otto anni, non ha paura e affronta “l'orco” prendendolo a deboli pugni sulla schiena.

«Lascia stare la mia mamma!»

L'aguzzino si blocca di colpo, il silenzio si impadronisce della gravosa situazione, un silenzio interrotto quasi subito dai lamenti della madre e della sorella stesa a terra.

«Tu non hai una mamma?», chiede la bambina con tono temerario e fissando l'aggressore.

Il bieco individuo digrigna i denti marci, i suoi occhi emettono una tonalità rosso fuoco, eppure sembra leggermente placarsi.

«Tu non hai una mamma?», chiede nuovamente Martina però singhiozzando con due lacrime grosse e gonfie dalla disperazione.

Il tizio molla la presa, abbassa lo sguardo e si allontana lentamente, perdendosi nell'oscurità della sera.

Silvia si alza dall'asfalto e insieme alla sorella corrono verso la madre per abbracciarla.

«Figlie mie, mi avete salvato, Marti, amore...»

«Mamma, rientriamo a casa!», esclama la piccola coraggiosa con l'assenso di Silvia che nel frattempo le recupera la borsa e i tacchi.

Adesso si trovano al sicuro.

Tutti i racconti

0
0
2

Il Mio Nome È Donna

19 March 2024

Il Mio Nome È Donna Sono gemma che sboccia in silenzio al crepuscolo, sotto gli occhi del tenero sole. Sono flebile alito di tempo che intona la mia nuda essenza, tra i meandri dei miei anni. Sono tenace speme tra le mani di chi mi accoglie, come ancora di salvezza. Sono maledizione e benedizione [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
2

Chapeau!

19 March 2024

Chapeau! Ho sciato con gli sci senza sciolina su un pendio scosceso affrontando una discesa dopo una lunga ascesa, scevro da ogni sorta di sciovinismo socio sovietico, come fossi uno sciamano dopo uno sciopero per obiezione di coscienza verso l'uso di uno sciampo di una marca molto chic, creato [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
2

Il cinico, l'infame, il violento

19 March 2024

Erano passati ben tre mesi dall'ultima volta che io e Riccardo, il mio collega avevamo ricevuto lo stipendio da Mario, il titolare del negozio di ferramenta per il quale lavoravamo. Il boss, quasi quotidianamente, si giustificava adducendo i costi di gestione, le tasse e la merce da pagare ai fornitori, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
2

Il silenzio

Parlarsi... è amarsi

19 March 2024

Lucio le aveva dato appuntamento alle 12,30 al bar di piazza Alario. era impaziente di vederla, doveva parlarle, raccontarle la verità, soprattutto in questo momento in cui le cose tra di loro non andavo granché bene. Mentre tormentava con le labbra l'ennesima sigaretta la vide arrivare in lontananza. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
5
27

CONTINUUM

18 March 2024

CONTINUUM Sono corsa dietro alle chimere per così tanto tempo! È un tempo perduto che non posso riacchiappare. Resta un rimpianto, malinconico, struggente Che mi avvolge il cuore! Spero in un infinito che tutto possa riaggiustare. Ricomporre i frammenti di una vita dispersa in mille angoli di [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
4
30

Belinda

18 March 2024

Nei primissimi anni settanta del secolo scorso avevo il mio cavallo. In verità non si trattava di un animale. Avrei voluto anche quello ricordo . Ma vivendo in città mia mamma impiegò una giornata intera e la sua dolce pazienza per farmi comprendere le ragion di quel no che probabilmente [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
8
26

Eiianto

18 March 2024

Di nuovo è arrivato quel momento che aspetto quando inizia settembre. Il momento in cui i fiori invadenti dell’elianto mi distraggono mentre percorro in auto la strada statale da casa al lavoro. Basta che qualche corolla sbocciata faccia la sua apparizione e mi metto in agitazione. C’è chi impazzisce [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: Zio Rubone. Grazie. Il tuo parere è sempre un piacere e i topinambur, [...]

  • L’esilioDiRumba: Nemmeno io lo ho mai provato, un motivo in più per cucinarlo.

2
2
17

Un'Altra Volta Ancora

18 March 2024

Sotto l’immensità del firmamento stellato, le mie iridi colme di percezione cinte dal desiderio di apparire opache come freddo marmo, quando turbati, nel profondo, fissano disincantati con occhi lacrimosi quella sedia a dondolo, ma vuota e in vista nel bersò che una volta allestiva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
0
10

Chiedo scusa se ancora mi racconto

In breve vi spiego gli albori di Gennaro 'o masto d''a pizza seconda ed ultima parte

17 March 2024

Il quotidiano: “Roma” dedicò ampio spazio sia al personaggio che al format grazie a Diego Paura. Grazie a CRC Targato Italia, nella persona di Tommaso Gabriele, concesse adeguato spazio per l’intervista alla vigilia della conferenza stampa da solo pizza via Manzoni. Altre partecipazioni ad eventi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
3
20

Il pianeta Seed

Le città invisibili 2.0

17 March 2024

Oggi vi voglio parlare non di una città, ma addirittura di un intero pianeta. Il pianeta civilizzato Seed, proveniente dal sistema di una delle stelle della galassia Grande Nebulosa di Andromeda. Il periodo successivo a quello in cui terminarono tutte le guerre su Seed, a ogni suo abitante maggiorenne [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: Non sono certa di averlo capito. E non si tratta di una novità! Sono [...]

  • Rubrus: Pour parler. Quello che ci leggo io è un apologo relativo a una forma [...]

1
2
27

QUESTIONE DI POCHI ISTANTI

17 March 2024

Non senza patimento reclinai il mio misero corpo verso quelle acque reflue, che gorgogliavano satolle ed invitanti. Mi bagnai dapprima un polso, poi un gomito, scelti a caso tra le mie molte membra, e considerai che mancava poco più di mezz’ora alla chiusura. Ero felice in quegli istanti, più che [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • stapelia: scrivi in maniera accattivante. Con proprietà di linguaggio attiri i [...]

  • Davide Cibic: Gentilissima,son ben lieto che questo brano ti abbia lasciata un po' in [...]

2
3
17

il campo delle mele

17 March 2024

Il campo delle mele Siamo qui io e te. Nel chiarore della luna andremo verso il campo dove l’autunno sta maturando le mele. I tuoi occhi scintillano sento il tuo cuore battere veloce sei eccitata. Mai hai rubato se non la luce delle stelle imprigionata nei tuoi occhi se non il profumo dei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su