Completata l'operazione rimisi ai piedi i due disastri e raggiunsi gli altri.

Per raccogliere le castagne era necessaria una certa abilità nonché esperienza che a noi non mancava. I ricci maturi cadevano da soli dall'albero, a volte si aprivano da soli e a volte bisognava aiutarsi tenendo fermo fra i piedi il riccio ed estraendo delicatamente i frutti umidi e lucenti, di conseguenza le bucce venivano via facilmente e la polpa era tenera come le noci non ancora essiccate.

In breve i nostri sacchi si gonfiarono ma non troppo, non volevamo portare un grosso peso, nessuno voleva diventare Maciste.

Allegro fu il ritorno a casa cantando tutti insieme <<Quindici uomini, quindici uomini sulla cassa del morto... yoh oh, yoh oho>>

Posammo i sacchi vicino al camino di Wilma, all'aperto fuori casa e ci salutammo dandoci appuntamento per la successiva mezz'ora, pronti per una scorpacciata di caldarroste.

Mammina mi aspettava davanti casa e il suo umore non era dei migliori.

<<Dove sei stata tutto il pomeriggio? Ti sembra l'ora di tornare a casa? Ti ho detto mille volte che non devi andare nel bosco perché ci sono le vipere>> (a novembre le vipere poverette sono tutte in letargo)

Fossi caduta dal tetto o nel fiume, non avrebbe fatto una piega. Ma nella sua testa c'era solo la costante fobia per i rettili, in particolare per le vipere. Aveva sempre paura di tutto, topi o qualsiasi animaletto trovasse sul suo cammino, e le dava fastidio che a me no facesse paura assolutamente nulla.

Non le dissi nulla, sarebbe stato inutile. Quando finì di sbraitare le mostrai le scarpe <<Ecco, lo sapevo! non sai aver cura delle tue cose! Adesso come facciamo a comprarne un altro paio?>>

Capii solo una cosa: Niente scarpe nuove e sarei dovuta rimanere scalza, con un vecchio paio di zoccoli di legno che mi riempivano di vesciche i piedi, per almeno due settimane.

<<Posso andare da Wilma ad arrostire castagne. Ne abbiamo raccolte un bel po' oggi>>

<<Non basta che stai in giro tutto il giorno, adesso anche di sera. Non ti vergogni?>>

Quindi niente scarpe, e nemmeno castagne, a letto con un pezzo di pane secco.

In quel momento entrò in casa mio padre, nemmeno tanto ubriaco, e l'ira materna si rivolse a lui. Papà era abbastanza sobrio da risponderle per le rime e quando gli mostrò le mie scarpe sperando mi gonfiasse di botte, ebbe l'effetto contrario. Papà era una persona buona e non violento, guardò le scarpe tristemente e si avviò verso la camera da letto. Lei appoggiò la testa al tavolo e cominciò a piangere.

In quel momento ho capito tutto.

Avevo due genitori anziani che non facevano nulla per migliorare la loro situazione. Lui sempre ubriaco e lei che dava la colpa a me perché le impedivo di andare a lavorare.

Però era bello raccogliere castagne con i miei amici.

Tutti i racconti

0
2
13

Vi racconto Ludwig Van Beethoven prima parte

Il Titano della musica

23 April 2024

Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • stapelia: C'è una seconda parte? La aspetto, allora.

  • Patapump: può essere utile Gennarino che segni cosi
    parte 1di3
    1di2
    in [...]

1
2
14

Tu quoque

23 April 2024

“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Che poi alcuni asseriscono che Cesare lo abbia detto in greco (io ci credo [...]

  • Patapump: non ho piante d appartamento
    ma sono fiero del mio melo "Carmelo"
    anche [...]

2
6
19

Il narratore

22 April 2024

Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Oh, se ho qualcosa da dire, e il tempo per dirla, la dico. Se non capisco, [...]

  • NomadLantern: Ho letteralmente adorato questo racconto. Senza esitazione, senza esagerazione [...]

0
5
20

Un Tram Chiamato Desiderio

22 April 2024

UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Antonellina: Sì, forse ho ripetuto troppe volte "Mollie", potevo sottintendere [...]

  • Rubrus: Personalmente, non trovo che il termine "droghe" sia fuori contesto: [...]

1
2
17

morte di un amico

22 April 2024

Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • stapelia: Mi sono commossa questa volta ma, nel leggere, vedo la rassegnazione! Impotenza [...]

  • Patapump: caro Lorenzo
    qui hai toccato le corde giuste
    hai saputo raccontare [...]

31
42
194

L'ultimo ballo

21 April 2024

«Sei ebrea?» Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza scarsamente arredata. Uno strano silenzio regnò incontrastato per alcuni istanti poi spezzato dai bombardamenti sempre più vicini. Horst Kleine, capitano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
7
20

Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te

Seguito della mia precedente poesia “La farfalla e l’elefante”

21 April 2024

Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te Ci siamo trovati in una vita precedente siamo stati bene assieme. Così tanto bene che lei mi ha riconosciuto e vorrebbe ricongiungersi a me anche in questa vita così come nelle prossime fino al limite. Ma ogni vita dovrebbe [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: La mia impressione è che sia molto personale e dedicata. La fantasia [...]

  • L’esilioDiRumba: Puramente fantasiosa, non credo nemmeno nella reincarnazione. Mi sono lasciato [...]

3
4
13

Sedoka - 3

21 April 2024

frangie di spume sul mare col grecale scontra quei faraglioni scalda la lana sotto grigiastre nubi le mani infreddolite Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

4
3
17

Altrove

21 April 2024

Il mondo non ha bisogno delle mie parole, io non ho bisogno delle parole del mondo, altrove è la realtà che non parla, selciato che si cammina scalzi, le finestre spalancate, i vetri rotti tra le rovine di una casa diruta, è bellezza che si spoglia del tetto, delle mura, degli orpelli, che non [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Ho letto e riletto il testo per capirlo nel profondo. Non ha importanza quello [...]

  • Rosnik: Diciamo sempre addio a qualcosa ogni giorno che passa, spero che la scrittura [...]

2
4
18

Haiku

20 April 2024

tra i primi freddi quei rossi gigli ragno - tributo al cielo Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

4
9
25

Che poi mia moglie vuole anche lei

Vita fantozziana - contiene riferimenti al sito Letture da Metropolitana su cui scriviamo

20 April 2024

Tizia è una casalinga. Madre di tre figli piccoli. Sposata con un operaio. Quando ha del tempo libero dalle sue mansioni e dal doversi curare dei figli, si diletta nella sua passione preferita: la lettura. Un giorno, navigando su internet, scopre il sito “Letture da Metropolitana”. Essendo una [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • stapelia: ah, ah, ah. Conta il risultato. Stesura e prosa perfetti! Risate!

  • Rubrus: Cominciamo dai fondamentali. Per esempio l'immortale "come ho passato [...]

4
17
51

Un calcio e via

Potere alla fantasia

20 April 2024

Un calcio al pallone poi di testa la prendo Provo un tacchetto faccio una finta chiedo un passaggio tutto sommato non sono malaccio stanno al gioco i ragazzini e con la fantasia godo e mi inebrio ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti. N'carcio ar pallone poi la [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Piccola stella: Visto che mi tiri on ballo, Walter, ci tengo a precisare che :
    Mi sono [...]

  • stapelia: Grazie Walter! Questo è l'unico modo che ho di ringraziarti pubblicamente! [...]

Torna su