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-Voglio quella!- esclamai a Tiziana, la proprietaria. -Solo una, Paolo?- annuii deciso, puntando il dito su una fragola enorme che sembrava finta tanto era bella. -Allora te la regalo, prendila-. La afferrai, ringraziando Tiziana e me ne andai. Il cofanetto della Pupa era già scomparso dai miei pensieri, un'altra idea aveva preso forma. Entrai in cartoleria e spesi quell'unico euro che avrebbe reso il regalo per Luana perfetto. La mattina dopo arrivai in classe come al solito, in puntuale ritardo e mi sorbii la lamentela del prof di italiano. Non mi importava, quella giornata sarebbe stata epica. Guardai mille volte l'orologio in attesa della campanella della ricreazione e quando la sentii suonare corsi in bagno. In tasca avevo tutto l'occorrente. Ci misi poco e quando tornai in corridoio un boato di risate accompagnò la mia presenza. Non mi importava, la mia attenzione era tutta rivolta a Luana, appoggiata come qualche giorno prima al davanzale. Lo schiamazzo la fece voltare nella mia direzione e quando i nostri occhi si incontrarono capii che ero riuscito a farle il regalo che aspettava. -Scemo!- i ragazzi mi stavano canzonando, ma io non mi curavo di loro, la mia meta era solo Luana. Le fui vicino in pochi passi, lei sorridente ed io pervaso da un inizio di imbarazzo. Forse avevo osato troppo. -Naso a fragola- disse, mentre le voci iniziavano a calmarsi. -Si, visto che l'ho trovato- sapevo di essere ridicolo; avevo fissato la grossa fragola in cui avevo ricavato l'incavo per il naso con due elastici che si bloccavano dietro le orecchie. -Sei magnifico- sussurrò. -Quello che cercavo...-. Non la lasciai finire, sapevo che lei dettava regole sue in amore, ma io non volevo essere uno dei tanti. -Tocca a me- mi avvicinai ancora di più. -Ho trovato il regalo perfetto, ti ho stupito, quindi la partita la conduco io- lei si fece rossa in viso, era la prima volta che succedeva. -Vuoi uscire con me?-. -Si- rispose semplicemente, e in quella parola raccolsi tutto il calore di un amore che stava sbocciando, insieme alla certezza di essere riuscito a stupirla. La baciai, schiacciando il mio naso a fragola contro il suo, e ne sentii il sapore, mentre dietro di noi le voci tornavano a salire, ma questa volta per esprimere gioia.
Piccola stella, 16 April 2024
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Utente Anonimo
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Tizia è una casalinga. Madre di tre figli piccoli. Sposata con un operaio. Quando ha del tempo libero dalle sue mansioni e dal doversi curare dei figli, si diletta nella sua passione preferita: la lettura. Un giorno, navigando su internet, scopre il sito “Letture da Metropolitana”. Essendo una [...]
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Zio Rubone:Personalmente credo che gli utenti debbano sentirli liberi di commentare anche [...]
Patapump:il termine perentorio della moglie mi ricorda qualcosa.. 😅 ma cari uomini, [...]
Un calcio al pallone poi di testa la prendo Provo un tacchetto faccio una finta chiedo un passaggio tutto sommato non sono malaccio stanno al gioco i ragazzini e con la fantasia godo e mi inebrio ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti. N'carcio ar pallone poi la [...]
Mi viene voglia di fare due passi all’aperto. Quando, arrivato al parco di un paesino confinante al mio, incontro un amico con un pallone da calcio. Due tennisti di passaggio ci interpellano su un possibile due contro due al tavolo da ping-pong. - Non questa volta - rispondiamo - al massimo giochiamo [...]
Psyco [Mamma] Ho finito di rassettare in cucina e sono stanca. Mia figlia ha detto che c’è un bel film in TV. Mannaggia che mal di schiena! Sono proprio invecchiata. Ma ora mi seggo sulla mia poltrona preferita. Davanti a me, sul tavolo basso, c’è il televisore, proprio sotto la finestra. Di [...]
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Rubrus:A proposito del buon vecchio Hitch, a me è venuto in mente anche "La [...]
Zio Rubone:Grazie, @Adribel e @Pata, l'atteggiamento protettivo del figlio è [...]
Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino di un castello. Il castello ha alte mura e torri e un fossato e un ponte levatoio chiuso, ormai [...]
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La spettatrice:Grazie a tutti. È vero che ognuno percepisce secondo il suo sentire, [...]
Alterne, dure e drammatiche vicende, avevano portato il nostro protagonista Vincenzo Capperi ad adottare una definitiva e drastica soluzione. Da tempo si sentiva prigioniero nell'ambiente familiare. Prigioniero del suo lavoro, schiavo dei suoi clienti, dei suoi fornitori. Di obblighi da rispettare. [...]
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L’esilioDiRumba:Io non ho ancora la quantità di esperienza di vita di stapelia, ma condivido [...]
La paura non è niente La paura non è niente Dammi la tua mano Un altro inverno passerà sai Ed arriverà il profumo dei fiori Stringi le tue braccia intorno a te Ma devi stare tranquilla La paura non è niente Veste solo male Forse non ha neanche un buon odore Attraversa con me il fiume Ha lente [...]
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Patapump:hai dato molte possibilità e riflessioni opto nel cercare di non [...]
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