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Aveva sempre avuto il pallino della foresta. Eppure viveva in una periferia di un'anonima città fra fumi e nebbie, immerso in quello smog assassino, dentro ad uno scatolone di case tutte uguali, tutte realizzate in cemento armato come se avessero utilizzato uno stampo industriale per creare la fotocopia di un prototipo di casa funzionale ma non esageratamente ingombrante. Cucina, bagno, soggiorno, camera da letto. Ed un balcone, protuberanza della palazzina, che dava sulla strada dove potevi vedere solo macchine, confusione e nulla più. E qui scorreva il tempo, in mezzo alla ripetitiva scansione del lavoro e del riposo, quasi in un ottica di attesa per giungere chissà dove. Una vita grigia, senza troppe effusion, senza poesia. Al centro della città avevano realizzato un giardinetto pieno di alberi necessari allo smaltimento della quantità di anidride carbonica presente nell'aria. E negli anni la vegetazione era diventata lussureggiante. Tarzan ci andava quando riusciva a trovare un momento libero perché nel suo arredo c'erano delle panchine che permettevano il riposo e la meditazione in mezzo a quella porzione di natura. Qui si sentiva felice perché fra quei rami ricordava quando suo padre gli raccontava le storie del mitico Tarzan, il re della foresta, le sue imprese e la fidata Cita, uno scimpanzé che lo aveva trovato nella foresta e lo aveva adottato. Qui si sentiva felice. Gli veniva voglia di arrampicarsi fra quelle fronde ed aggrapparsi alle liane per buttarsi in un fiume a lottare contro i coccodrilli. Ma all'improvviso il sogno allucinato svaniva e si ritrovava in ritardo perché la pausa pranzo era finita o il supermercato stava per chiudere e rischiava di ritrovarsi solo ed affamato senza cena. La frequenza di quel luogo era diventata una necessità. Qui viaggiava con la fantasia e viveva le avventure che nella sua vita non aveva mai conosciute. Addirittura aveva conosciuto la sua Jane e tutti e due si librava nell'aria come scimmie esperte e salvavano l'animale ferito, aiutavano chi era caduto in trappola e si amavano. Un giorno lo videro salito sulla panchina che gridava il suo "Oooooooooooooooooo" come il richiamo nella foresta ed una tata che aveva portato i suoi bambini per farli giocare, spaventata del comportamento di quell'uomo anziano, avvertì la guardia. Tarzan si vide preso da due infermieri con camice bianco ed infilato in un autoambulanza. Direzione: ospedale psichiatrico. Mentre lo afferravano, non ancora desto dal suo sogno, pregò i suoi infermieri che bisognava salvare Cita che era rimasta intrappolata dentro la città morta. E svenne fra le braccia del dottore che lo sedava.
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
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Nell'officina del cuore ho percorso sentieri incerti e tortuosi, scalato picchi annevati di sangue, disceso valli assetate di tempeste d'amore. Ho visto grande bellezza in un lago di lacrime, [...]
Lawrence Dryvalley, 15 April 2024
Fiaba
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Secoli fa, nei recessi della Foresta Nera, fu evocato un aiuto demoniaco per osteggiare un’orda di famelici troll. Dämon li sterminò tutti, mettendo fine di fatto alla loro specie. Sopravvivono nel [...]
Rubrus, 11 April 2024
Il soverchio
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Creava violini. Non li fabbricava perché – diceva – la forma era già dentro gli alberi e bastava tirarla fuori dal legno. Smussando, limando, lisciando, piallando. Togliendo il soverchio, come altri [...]
Patapump, 11 April 2024
Fa freddo qui
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Fa freddo qui Fa freddo tra le stelle Non so nemmeno come abbia fatto ad arrivarci Che ci faccio qui Vedo la Terra Davvero imponente Ma ho freddo Devo essere partito di corsa Non ho neanche una [...]
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Utente Anonimo
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Tizia è una casalinga. Madre di tre figli piccoli. Sposata con un operaio. Quando ha del tempo libero dalle sue mansioni e dal doversi curare dei figli, si diletta nella sua passione preferita: la lettura. Un giorno, navigando su internet, scopre il sito “Letture da Metropolitana”. Essendo una [...]
Un calcio al pallone poi di testa la prendo Provo un tacchetto faccio una finta chiedo un passaggio tutto sommato non sono malaccio stanno al gioco i ragazzini e con la fantasia godo e mi inebrio ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti. N'carcio ar pallone poi la [...]
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Walter Fest:Messaggio per tutti coloro che entreranno nei commenti....oltre Piccola Stella [...]
Mi viene voglia di fare due passi all’aperto. Quando, arrivato al parco di un paesino confinante al mio, incontro un amico con un pallone da calcio. Due tennisti di passaggio ci interpellano su un possibile due contro due al tavolo da ping-pong. - Non questa volta - rispondiamo - al massimo giochiamo [...]
Psyco [Mamma] Ho finito di rassettare in cucina e sono stanca. Mia figlia ha detto che c’è un bel film in TV. Mannaggia che mal di schiena! Sono proprio invecchiata. Ma ora mi seggo sulla mia poltrona preferita. Davanti a me, sul tavolo basso, c’è il televisore, proprio sotto la finestra. Di [...]
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stapelia:Grazie Zio Rubone! Inutile dire che il testo, a me. arriva, Ci ho trovato altro [...]
Patapump:piaciuto Ezio molto toccante il finale del voler proteggere 💯
Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino di un castello. Il castello ha alte mura e torri e un fossato e un ponte levatoio chiuso, ormai [...]
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La spettatrice:Grazie a tutti. È vero che ognuno percepisce secondo il suo sentire, [...]
Alterne, dure e drammatiche vicende, avevano portato il nostro protagonista Vincenzo Capperi ad adottare una definitiva e drastica soluzione. Da tempo si sentiva prigioniero nell'ambiente familiare. Prigioniero del suo lavoro, schiavo dei suoi clienti, dei suoi fornitori. Di obblighi da rispettare. [...]
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Gennarino:Stapelia, sinceramente grazie per la tua stima e fiducia.
L’esilioDiRumba:Io non ho ancora la quantità di esperienza di vita di stapelia, ma condivido [...]
La paura non è niente La paura non è niente Dammi la tua mano Un altro inverno passerà sai Ed arriverà il profumo dei fiori Stringi le tue braccia intorno a te Ma devi stare tranquilla La paura non è niente Veste solo male Forse non ha neanche un buon odore Attraversa con me il fiume Ha lente [...]
Un elevatissimo numero di volte la nostra realtà si ripete. Se potessimo vedere ognuna di esse con occhi umani non le distingueremmo. Ogni risultato individuale originale, trovata esclusiva del proprio gusto e ingegno, è ripetuto identico ogni volta da perfetti sconosciuti, [...]
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stapelia:Appare più una riflessione filosofica piuttosto che una poesia,Molto [...]