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Il cadavere fu rinvenuto al centro di un lago di sangue. I poliziotti si mossero veloci sul luogo del crimine e all'arrivo dell'ambulanza tutte le rilevazioni e le foto erano già state effettuate. Il vecchio aveva osservato stando dall'altra parte della strada, senza intralciare. Ma era una stradina stretta, e lui aveva visto bene. Stava tornando a casa dal supermercato quando le macchine della Volante erano arrivate a tutto gas. Si era bloccato di colpo e i sacchetti della spesa gli avevano sbiancato le nocche. Ora, sotto il lampione che si sarebbe acceso tra poco, gli sembrava di essere in un film della televisione. C'era una donna sull'asfalto. Morta. Sentì che il cuore gli saltava un battito, forse anche due. Quando gli infermieri sollevarono il corpo sulla barella, i capelli, scuri di sangue e rappresi in un groviglio di serpenti. ricaddero di lato come una tenda, a scoprirne il volto. Il vecchio la riconobbe in un attimo. Era la ragazza di Nico. Era stata. Non era possibile che i suoi occhi stanchi gli facessero cilecca: era suo quel visino d'angelo e quel corpo un po' ossuto ancora da adolescente. La vedeva ogni mattina, dalla vetrina del bar, quando attraversava la piazzetta e svoltava per via Rossetti. Quanti anni poteva aver compiuto? Vediamo un po'... Non andava più a scuola e neppure all'università, ma chi ce li aveva i soldi per l'università in quel rione? E poi chi mai l'aveva vista, la ragazza, con dei libri sottobraccio? Doveva aver avuto la passione del ballo, quello sì. Montava sulla motocicletta di Nico sollevando la gamba come una ballerina della Scala! “Povero Nico!” pensò il vecchio. “ E adesso chi glielo avrebbe detto ? Non aveva bisogno certo di un'altra batosta così! Con quel delinquente di suo padre sbattuto in galera, e lui, a poco più di vent'anni, che aveva dovuto andare a lavorare nell'officina per far mangiare quella poco di buono di sua madre e il suo fratellino....”. Lo incontrava spesso nei paraggi, a volte portava fuori sulla carrozzina la nonna invalida, accompagnato anche dalla ragazza e dal fratello piccolo. Ma la sera uscivano da soli, i due fidanzatini, si tenevano per mano … Il vecchio si riscosse dai ricordi. Lei era morta. La morte fa paura, quando si invecchia diventa il nemico che giorno dopo giorno ti attanaglia il petto e ti schiaccia il torace svuotandoti il respiro sempre di più...Ma quella ragazza aveva tutta la vita davanti! Cosa era successo? Perché? Era rimasto solo, sul marciapiede della stradina, con le borse della spesa sempre in mano. Si accorse che si era fatto buio. Strascicando i piedi si incamminò, incurvandosi ancora di più. Non vide il coltello. Incastrato in una crepa tra il tombino e il selciato, non l'avevano visto neppure i poliziotti. Non sapeva che il fratellino di Nico era in prima elementare. Che la banda di quelli delle medie lo aveva tormentato dai primi giorni di scuola e che le molestie verbali erano presto state sostituite da calci, spintoni, sputi. Il bambino aveva avuto il coraggio di confidarsi solo con la ragazza di Nico. Lei era sempre stata gentile con lui, lo aveva coccolato, lo aveva aiutato a fare i compiti. Il vecchio non poté mai immaginare come lei si fosse affezionata al piccolo. Era già da un mese che aveva fatto in modo di essere presente all'uscita di scuola, così da corrergli incontro, abbracciarlo e accompagnarlo a casa. Allora aveva sentito gli sguardi di quei bulli, le loro offese e le loro minacce:
“Tanto sarai da solo prima o poi....te la faremo pagare....sei una donnetta...” E quel giorno la ragazza era arrivata in ritardo. Mentre correva lo aveva visto da lontano, lì, fermo sul primo gradino della scalinata, a cercarla con lo sguardo. Aveva visto anche i soliti teppisti avvicinarglisi e circondarlo. Come avrebbe mai potuto sapere il vecchio che allora il più grande di quei disgraziati tirò fuori dal giubbotto un temperino e lo puntò alla pancia del piccolo, dicendogli le più ignobili nefandezze? Fu allora che la ragazza si mosse di scatto, come una molla, e si frappose tra il coltello e il bambino: la lama penetrò nel suo inguine e recise di netto l'arteria femorale.
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
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Nell'officina del cuore ho percorso sentieri incerti e tortuosi, scalato picchi annevati di sangue, disceso valli assetate di tempeste d'amore. Ho visto grande bellezza in un lago di lacrime, [...]
La spettatrice, 18 April 2024
Guscio
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Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
Lawrence Dryvalley, 15 April 2024
Fiaba
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Secoli fa, nei recessi della Foresta Nera, fu evocato un aiuto demoniaco per osteggiare un’orda di famelici troll. Dämon li sterminò tutti, mettendo fine di fatto alla loro specie. Sopravvivono nel [...]
Rubrus, 11 April 2024
Il soverchio
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Creava violini. Non li fabbricava perché – diceva – la forma era già dentro gli alberi e bastava tirarla fuori dal legno. Smussando, limando, lisciando, piallando. Togliendo il soverchio, come altri [...]
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Utente Anonimo
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Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]
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Rubrus:AoL: ma tutti conosciamo qualcuno che conosceva qualcuno che li aveva acquistati. [...]
An Old Luca:Rubrus hai ragone. Un cugino o l'amico di un amico...😁
Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]
Ciao piccolo mio, siamo tornati adesso dall’ospedale dove ci hanno detto che il sesso del nascituro è maschile. Tu non puoi saperlo che padre avrai e che madre, mentre noi già sappiamo molto di te. Sarai un maschietto, che al momento gode ottima salute e che, da come si muove, sembra voler uscire [...]
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Lo Scrittore:Rubrus = contento che sia stato motivo di dissertazione, come da una semplice [...]
Patapump:le aspettative erano davvero molte preso spunto da lettera ad un bambino, [...]
Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]
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stapelia:Oggi sono particolarmente tagliente o è la mia, di sensibilità, [...]
Patapump:a me piace l inserimento dei girasoli che conoscendo un po Scili ha voluto [...]
Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]
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Antonellina:Che bella Gennarino! La tua descrizione della figura di Beethoven è [...]
stapelia:Hai ritratto una figura non facile! Sul musicista si è detto e analizzato [...]
Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]
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stapelia:C'è una seconda parte? La aspetto, allora.
Patapump:può essere utile Gennarino che segni cosi parte 1di3 1di2 in [...]
“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]
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Adribel:Eh, l'azione dell'uomo è deleteria per la Natura. I bonsai poi, [...]
stapelia:Grazie Adribel. Tutti devono esprimere la propria opinione. Non hai necessità [...]
Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]
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Rubrus:Grazie, Solitamente però i miei racconti hanno un registro diverso.
UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]
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Zio Rubone:Ciao, Antonellina. Premetto che la storia mi è piaciuta, al netto delle [...]
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Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]
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stapelia:Mi sono commossa questa volta ma, nel leggere, vedo la rassegnazione! Impotenza [...]
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«Sei ebrea?» Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza scarsamente arredata. Uno strano silenzio regnò incontrastato per alcuni istanti poi spezzato dai bombardamenti sempre più vicini. Horst Kleine, capitano [...]
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L’esilioDiRumba:Una bomba è esplosa nel racconto e una specie di bomba è il racconto [...]
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