Da quando suo padre in una giornata di primavera lo aveva portato a veder il mare, Odisseo era rimasto colpito dall'infinita memoria storica che si apriva davanti ai suoi occhi. È già vedeva concretizzarsi tutte quelle storie che aveva sentito raccontare dai poeti in piazza a sera quando Morfeo era solito accogliere nelle sue braccia gli uomini. Immaginava i grandi eroi del passato che conquistavano terre, che assalivano navi e l'immenso bottino di oro e di schiavi e schiave che erano soliti spartirsi dopo la razzia. Quel mare sembrava una fetta di cielo caduto sulla terra ed egli spesso si domandò che fine avessero fatto gli dei, come avrebbero potuto salvarsi se non trasformandosi in pesci e respirando sotto le acque. Il mare. Una massa vivente che se non sapevi prendere con le opportune cautele avrebbe trasformato la sua infinita bellezza in trappola di morte. Il mare. Infinito, irraggiungibile. Misterioso. Come tutto quello che c'era oltre le colonne d'Ercole, oltre l'orizzonte lontano. Ed egli cominciò da allora a sentire il suo desiderio di conoscenza ardergli dentro come braciere votato a Zeus, eternamente acceso. Uno spasmodico desiderio di conoscenza oltre l'immaginabile, dove si custodiva il senso della vita.

Odisseo da allora cominciò a cercare la verità nelle sue cose, attraverso le sue esperienze. Era solito rinchiudersi in casa ed entrare nell'armadio scavato in un tronco di ulivo saraceno. Lì sognava il suo amato mare. E viveva questa sua passione con infinito ardore. Come fosse una stupenda storia d'amore. Quando  si calava nel suo sogno sembrava annullarsi in questa realtà e trasformarsi in eroe primitivo, ricco di coraggio e forza. Ma quando andava a scuola c'erano sempre i soliti bulli che lo disturbavano, che pretendevano da lui le figurine dei calciatori e poi la merendina e qualche spicciolo. Dentro l'armadio era il valoroso eroe greco ma dentro la realtà un ragazzo come tanti, debole e timoroso tanto che un giorno a chi gli aveva domandato chi fosse in realtà  avrebbe risposto: " Nessuno". Il suo spasmodico desiderio di conoscenza si concluse una mattina quando con coraggio affrontò i bulli suoi persecutori quotidiani e si rifiutò di consegnare loro le figurine richieste. Con sofferente baldanza affrontò  quei ragazzacci e se ne uscì con un occhio nero ma con la soddisfazione di essersi ribellato al sopruso. Da allora i suoi compagni di scuola lo chiamarono Odisseo, cavallo purosangue, senza sapere che avrebbe preferito essere chiamato cavallo di legno.

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La madre di Sara

24 April 2024

Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven seconda parte

Il Titano della musica

24 April 2024

Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]

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haiku

24 April 2024

quel picco bianco di mite maggio spicca - resta la neve Laura Lapietra ©

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven prima parte

Il Titano della musica

23 April 2024

Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]

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  • stapelia: C'è una seconda parte? La aspetto, allora.

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Tu quoque

23 April 2024

“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]

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  • Patapump: non ho piante d appartamento
    ma sono fiero del mio melo "Carmelo"
    anche [...]

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Il narratore

22 April 2024

Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]

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  • Rubrus: Oh, se ho qualcosa da dire, e il tempo per dirla, la dico. Se non capisco, [...]

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Un Tram Chiamato Desiderio

22 April 2024

UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]

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morte di un amico

22 April 2024

Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]

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L'ultimo ballo

21 April 2024

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Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te

Seguito della mia precedente poesia “La farfalla e l’elefante”

21 April 2024

Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te Ci siamo trovati in una vita precedente siamo stati bene assieme. Così tanto bene che lei mi ha riconosciuto e vorrebbe ricongiungersi a me anche in questa vita così come nelle prossime fino al limite. Ma ogni vita dovrebbe [...]

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Sedoka - 3

21 April 2024

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Altrove

21 April 2024

Il mondo non ha bisogno delle mie parole, io non ho bisogno delle parole del mondo, altrove è la realtà che non parla, selciato che si cammina scalzi, le finestre spalancate, i vetri rotti tra le rovine di una casa diruta, è bellezza che si spoglia del tetto, delle mura, degli orpelli, che non [...]

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