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Semper virens" è l'abete, albero dal fogliame in tutte le stagioni e per questo stupefacente per le popolazioni del Nord Europa, che in inverno, cariche di neve e di gelo, avevano eletto la specie come un prodigio della natura e per questo degno delle celebrazioni religiose- pagane della tradizione. Anche la Sicilia ha reso sempre omaggio alla preziosità naturalistica, anzi nel 1957, durante un sopralluogo nel territorio di Polizzi Generosa, alcuni studiosi di botanica scoprirono esemplari di un albero che fino ad allora era ritenuto estinto.Fino a qualche tempo fa l’Abies nebrodensis era presente in natura con una ventina di esemplari, tutti racchiusi in un fazzoletto di terra a circa 1500 metri di quota nel Vallone Madonna degli Angeli, sulle Madonie. A lungo considerato una sottospecie del più comune Abete bianco (Abies alba), l’Abete delle Madonie è in realtà un’entità tassonomica differente. Presente in Sicilia almeno dal Terziario, un tempo era abbastanza diffuso su tutte le montagne della nostra isola, tanto che la colonia greca di Halaesa (nei pressi dell’odierna Tusa) coniava delle monete su cui era impressa la sagoma inconfondibile dell’abete siciliano.Il suo legname inoltre è stato impiegato nei secoli scorsi nel campo dell’ingegneria navale, nell’edilizia e come legna da ardere. Uno sfruttamento eccessivo che ha ridotto la popolazione esistente a quella ventina di piante scoperte alla fine degli anni Cinquanta, oggi protette dalle severe leggi che vigono nella zona a massima protezione del Parco Regionale delle Madonie. Quell'albero dal portamento eretto o leggermente incurvato, alto tra i 15 e i 25 metri negli esemplari maturi con la chioma larga, piramidale e di colore verde scuro se ne stava solitario a contemplare il paesaggio. Con i suoi rametti, ricoperti da aghi, corti, rigidi e appuntiti, con pagina superiore verde lucido e pagina inferiore bianco/verdognola dalla struttura a croce, viene indicato dagli abitanti del luogo come l' "arvulu cruci cruci". L'Abies nebrodensies rendeva quei luoghi di una bellezza indescrivibile, ma i boscaioli non attenti alla natura ma desiderosi di fare legna per l'inverno avevano deciso di tagliarli. Ed uno e due e tre a poco a poco la delizia arboricola cominciava ad estinguersi per mano dell'uomo distratto e senza scrupoli. Ma i botanici, scoperto il misfatto cominciarono a dare lotte per cercare di salvare questo originale figlio della natura dei Nebrodi fin quando tra il 2000 ed il 2005 si avviò un progetto di salvaguardia dell'Ente Parco delle Madonie e la specie fu considerata dallo IUCN in pericolo critico di estinzione, ed inserito nella lista delle cinquanta specie botaniche più minacciate dell’area mediterranea. Furono piantumati alcuni esemplari giovani circa 155 che si aggiunsero ai 32 preesistenti. In seguito tanti progetti hanno previsto la piantumazione di abeti al di fuori dell’areale naturale di vegetazione: tramite la produzione di strobili e semi fertili di alcune piante, l’Azienda Foreste Demaniali ha potuto ottenere inoltre circa 3mila piante che rafforzano ulteriormente la popolazione esistente e le speranze di sopravvivenza della specie intera. A questo progetto ne è seguito un altro, finanziato dal CIPE (Conservazione dell’Abies nebrodensis e ripristino delle torbiere di Geraci Siculo), con l’obiettivo di continuare l’ampliamento dell’areale di distribuzione del prezioso abete, cercando di marcarne anche le caratteristiche genetiche tramite la raccolta dei pollini presenti nelle torbiere di Geraci Siculo (i margi) e risalenti a circa 10mila anni fa. Francesco, amante della natura e spericolato esploratore botanico, armato di scarponi, colazione a sacco ogni domenica si avventura fra questi territori nella stazione di Polizzi Generosa per ammirare il nostro rarissimo "albero di Natale", rigorosamente senza addobbi e rigorosamente libero di vegetare nel suo habitat naturale e nelle ville Casale di Polizzi e Lanza di Gibilmanna dove s'innalzano due vetusti esemplari scampati alla furia disboscatrice dei nostri predecessori.
Piccola stella, 13 March 2024
DOVE ANDARE?
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Ho eletto dimora sul bordo di un pozzo per attingere acqua quando si specchia la luna.
Lawrence Dryvalley, 15 March 2024
La Fine
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«Osserva. La stella più vicina a noi, esplosa tempo fa, ha ormai totalmente incenerito il suo sistema interno!» «Che spaventosa meraviglia il cosmo.» «Già. In pochi anni ne sortiremo gli effetti. [...]
Walter Fest, 09 March 2024
E' successo a via Ettore Rolli
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Tutto è successo all'improvviso, cjavete presente via Ettore Rolli? Io n'machina stavo pè stà strada n'direzzione Porta Portese e all'artezza dè la piazzetta n'dò fanno er mercato, cè stà pure n'rudere [...]
SabrinaMilana, 23 March 2024
INGANNI DEL PASSATO
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Non è te che cerco, è assenza di parole che traboccano possibilità di braccia che cullano sogni acerbi Non è te che desidero, è nostalgia di sguardi che bucano la pelle di carezze che premono [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
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Il CIELO AL TRAMONTO NARR 1: “Il pittore, il pittore è scomparso, non c’è più. Come faremo? Lui non c'è più e noi non sappiamo cosa fare. Il quadro s’ha da finire, è indispensabile! Doveva essere un masterpiece, il suo ultimo masterpiece. Ma lui se n’è andato, non so come, è scomparso, [...]
Attenzione: In questo racconto contiene passi della Sacra Bibbia. Coloro che vogliano evitarli possono leggere qualche altro mio racconto invece di questo. Buona lettura. ————————————————————————————————— Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo II (finale) Selafiele [...]
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Piccola stella:@LdR. a dirti la verità io mi sono divertita a leggere il tuo racconto. [...]
L’esilioDiRumba:Apprezzo molto sia i commenti costruttivi che il supporto. Un abbraccio
Autunno Verrà e porterà profumo di caldarroste di mosto che ribolle di funghi e mais da sfogliare e fagioli da mettere a seccare. Verranno le nebbie intrise degli umori della terra e alberi che lasceranno andare le foglie per il loro atteso, unico e solitario viaggio d’addio. Verrà il tempo [...]
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Antonellina:Bellissima poesia! Hai descritto la magia di una stagione che appartiene [...]
Patapump:bravo Lorenzo sai sempre descrivere in maniera egregia 🤗 le immagini? [...]
Nella tua mente non portare chiunque. Rischierebbe di perdersi nei vicoli stretti dei tuoi dinieghi,scivolando nelle curve delle tue incomprensibili contraddizioni. Negli anfratti dei tuoi euforici eccessi. Dei tuoi snervanti silenzi. Lascia entrare solo chi ama passeggiare sotto i temporali. Sotto [...]
Incipit: poco dopo la visita di Belzebù e Brace in Paradiso (vedi “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”- Capitolo III), tutto il Paradiso si indigna. Il motivo è che a parer loro ai giovani diavoli non viene data la possibilità di accedere a un’istruzione completa, come avviene [...]
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stapelia:Capitolo primo? I precedenti fanno parte di questo? Hai creato un mondo. Un [...]
L’esilioDiRumba:Certamente, mi fa piacere interessi. I due racconti sono correlati e sono [...]
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stapelia:Carola scrivi sempre in modo egregio. Sei in grado di fornire le storie di [...]
L’esilioDiRumba:Per quello che vale, ho letto che per un suicidio di un giovane influencer [...]
Gino non poteva credere che stesse succedendo proprio a lui. «Sono stanca di uomini vuoti, G» gli aveva ripetuto più volte prima di chiedergli – chiedergli? Dio mio l'aveva quasi implorato – di salire e quel “G.” lo faceva impazzire, gli dava l'illusione di non essere “Gino” (che razza di nome, [...]
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Rubrus:Intendiamoci, trovo il racconto "carino", altrimenti non l'avrei [...]
L’esilioDiRumba:@Rubrus anche questa tua ultima battuta alla Leo Ortolani (per chi non lo conosccesse [...]
Da bambino qualche volta mi avventuravo nell'officina di mio padre, che per me era una specie di parco giochi, pieno di cose affascinanti e misteriose. Ricordo soprattutto l'odore di “morchia”, un impasto di olio motore esausto e polvere che avvolgeva gran parte dei motori del tempo e necessariamente [...]
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Patapump:a me capitava nella falegnameria paterna.. li odoravo colla e ammiravo [...]
Vaccini per cattivi comportamenti. -Ciao! Ho un altro incidente dovuto a un cattivo comportamento nella mia classe. - Va bene. Per favore, dammi un minuto. Devo preparare le siringhe. Che tipo di comportamento è quello? - Un alunno cammina in classe e disturba gli altri. E il secondo sta urlando. [...]
Signori miei, è inutile girarci attorno: quando sei nato non puoi più nasconderti. Ragione per la quale, sto qui a osservare, da una ventina di giorni dalla data della mia nascita, un misto di volti che mi sorridono e che si esprimono mediante l’uso di vocine eccessivamente acute. E’ probabile [...]
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stapelia:Ben trovata ! Devo essere sincera e lo sarò. Il tuo testo, questo, [...]
stapelia:Sono stata influenzata dall'incipit? "Quando sei nato non puoi più [...]