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Federico viveva solo con i suoi genitori. Era un ragazzo, che aveva tutto ma non sembrava felice. Coccolato fin dalla sua nascita, qualsiasi suo desiderio era stato sempre esaudito. Era come se avesse avuto la fata turchina a sua disposizione. Toc… il desiderio nato, toc… il desiderio esaudito. Ma questa sua vita da principe non gli permetteva di penare, di affaticarsi, di provare ansia e preoccupazione per realizzare ciò, che era nella sua mente. Ed era diventato irascibile, scontroso, tanto da farsi male lui stesso, senza averne piena consapevolezza, cominciando ad ingurgitare qualsiasi cosa, a qualunque ora. Era una tristezza tragica. I genitori cominciarono a preoccuparsi del suo comportamento scorretto, che lo aveva portato in poco tempo ad assumere peso e a cambiare il suo metabolismo. Man mano cresceva le sue taglie crescevano e diventò quasi impossibile trovare vestiti del suo calibro tanto che fu coinvolto un sarto personale per confezionargli su misura il vestiario. Cominciarono ad esser interpellati anche i psicologi. Ma nulla poteva distogliere il ragazzo dal suo progetto. Ingrassare per poi un giorno scoppiare. I chirurghi prospettarono la riduzione dello stomaco con un intervento. Ma nulla poté essere fatto, in quanto Federico aveva raggiunto la maggiore età e non si poteva andare contro la sua volontà. La sua visione della vita era davvero tragica. C’era davanti la sua casa un albero d’ulivo, uno di quelli saraceni che sono giganteschi nei loro tronchi. I suoi rami facevano ombra alla casa ed erano arrivati quasi a bussare alla finestra di Federico, che se ne stava nella sua stanza a sentire musica e a vedere video di dimostrazione per videogiochi. Una mattina un ramo sembrò entrare nella sua stanza e spazzare via una colazione abbondante che era stata preparata su un tavolino. Federico si spaventò ed il ramo si fermò, quando entrò una colomba che cominciò a guardarlo e a muovere la sua testolina in senso di disapprovazione. Parlò così. “No, non puoi comportarti così, caro Federico. Non puoi disdegnare la vita che ti è stata concessa da Dio. Devi solo preservarla e custodirla e fare il bene non solo tuo ma anche di quello degli altri, che ti circondano. Non puoi pensare di essere anticonformista, facendoti del male e facendolo a chi ti vuole bene”. Federico era come immobilizzato dall’evento. Non riusciva a proferire alcuna parola. E la colomba riprese. “Bisogna ricercare sempre un equilibrio per poter essere felice. Non si può essere disarmonici e sperare nella felicità. Anche nel cibo bisogna essere parsimoniosi per rispondere alle esigenze del nostro corpo e mantenerlo in salute. Non è abbuffandoti che puoi conquistare il mondo”. Federico si sedette e si mise a piangere. Disse che non aveva capito niente della sua vita, che non aveva compreso quanto i suoi genitori lo volevano bene, quanto era felice e non lo aveva capito. Allora promise alla colomba che avrebbe cambiato la sua vita perché c’è sempre tempo per comprendere i propri errori, correggerli e cominciare da capo. A tale promessa la colomba volò e gli posò sul capo prima di volare via in alto nel cielo e perdersi fra le nuvole. Il ramo dell’albero lo accolse e Federico dormì per un’ora su quell’albero, tranquillo e sereno, con tutta quella tranquillità che non aveva mai avuto finora. Poi alle sette di mattina, il ramo lo adagiò sul suo letto, prima che la mamma venisse a svegliarlo. Quando le fu davanti, Federico la abbracciò così forte come non aveva fatto da tanto tempo, da quando era diventato adolescente e credeva che tutto ruotasse intorno a lui. Poi si alzò e andò a dare un bacio a suo padre, che lo strinse a sé. Da qual giorno Federico fu padrone della sua vita, perse il suo peso e raggiunse quello definito peso- forma. E fu felice perché aveva capito quanto fosse ricco in quella sua famiglia e che i suoi genitori lo avevano sempre amato e lo amavano. E nei loro quotidiani consigli volevano sempre il suo bene. Ricordò solo che un giorno aveva dormito sul ramo dell’ulivo, che nelle giornate di vento, sembrava salutarlo, forte della sua presenza saracena.
Piccola stella, 13 March 2024
DOVE ANDARE?
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Ho eletto dimora sul bordo di un pozzo per attingere acqua quando si specchia la luna.
Lawrence Dryvalley, 15 March 2024
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«Osserva. La stella più vicina a noi, esplosa tempo fa, ha ormai totalmente incenerito il suo sistema interno!» «Che spaventosa meraviglia il cosmo.» «Già. In pochi anni ne sortiremo gli effetti. [...]
Walter Fest, 09 March 2024
E' successo a via Ettore Rolli
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Tutto è successo all'improvviso, cjavete presente via Ettore Rolli? Io n'machina stavo pè stà strada n'direzzione Porta Portese e all'artezza dè la piazzetta n'dò fanno er mercato, cè stà pure n'rudere [...]
SabrinaMilana, 23 March 2024
INGANNI DEL PASSATO
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Non è te che cerco, è assenza di parole che traboccano possibilità di braccia che cullano sogni acerbi Non è te che desidero, è nostalgia di sguardi che bucano la pelle di carezze che premono [...]
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Utente Anonimo
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Il CIELO AL TRAMONTO NARR 1: “Il pittore, il pittore è scomparso, non c’è più. Come faremo? Lui non c'è più e noi non sappiamo cosa fare. Il quadro s’ha da finire, è indispensabile! Doveva essere un masterpiece, il suo ultimo masterpiece. Ma lui se n’è andato, non so come, è scomparso, [...]
Attenzione: In questo racconto contiene passi della Sacra Bibbia. Coloro che vogliano evitarli possono leggere qualche altro mio racconto invece di questo. Buona lettura. ————————————————————————————————— Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo II (finale) Selafiele [...]
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Piccola stella:@LdR. a dirti la verità io mi sono divertita a leggere il tuo racconto. [...]
L’esilioDiRumba:Apprezzo molto sia i commenti costruttivi che il supporto. Un abbraccio
Autunno Verrà e porterà profumo di caldarroste di mosto che ribolle di funghi e mais da sfogliare e fagioli da mettere a seccare. Verranno le nebbie intrise degli umori della terra e alberi che lasceranno andare le foglie per il loro atteso, unico e solitario viaggio d’addio. Verrà il tempo [...]
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Antonellina:Bellissima poesia! Hai descritto la magia di una stagione che appartiene [...]
Patapump:bravo Lorenzo sai sempre descrivere in maniera egregia 🤗 le immagini? [...]
Nella tua mente non portare chiunque. Rischierebbe di perdersi nei vicoli stretti dei tuoi dinieghi,scivolando nelle curve delle tue incomprensibili contraddizioni. Negli anfratti dei tuoi euforici eccessi. Dei tuoi snervanti silenzi. Lascia entrare solo chi ama passeggiare sotto i temporali. Sotto [...]
Incipit: poco dopo la visita di Belzebù e Brace in Paradiso (vedi “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”- Capitolo III), tutto il Paradiso si indigna. Il motivo è che a parer loro ai giovani diavoli non viene data la possibilità di accedere a un’istruzione completa, come avviene [...]
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stapelia:Capitolo primo? I precedenti fanno parte di questo? Hai creato un mondo. Un [...]
L’esilioDiRumba:Certamente, mi fa piacere interessi. I due racconti sono correlati e sono [...]
F.C. non aveva mai prestato attenzione alla musica leggera. Non sapeva chi fosse Luigi Tenco e non aveva nemmeno seguito il Festival di Sanremo, ma il suicidio del giovane cantautore l'aveva colpita profondamente. Ogni notte, F.C. lo sognava e raccontava al marito, un operaio che la sera rincasava [...]
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stapelia:Carola scrivi sempre in modo egregio. Sei in grado di fornire le storie di [...]
L’esilioDiRumba:Per quello che vale, ho letto che per un suicidio di un giovane influencer [...]
Gino non poteva credere che stesse succedendo proprio a lui. «Sono stanca di uomini vuoti, G» gli aveva ripetuto più volte prima di chiedergli – chiedergli? Dio mio l'aveva quasi implorato – di salire e quel “G.” lo faceva impazzire, gli dava l'illusione di non essere “Gino” (che razza di nome, [...]
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Rubrus:Intendiamoci, trovo il racconto "carino", altrimenti non l'avrei [...]
L’esilioDiRumba:@Rubrus anche questa tua ultima battuta alla Leo Ortolani (per chi non lo conosccesse [...]
Da bambino qualche volta mi avventuravo nell'officina di mio padre, che per me era una specie di parco giochi, pieno di cose affascinanti e misteriose. Ricordo soprattutto l'odore di “morchia”, un impasto di olio motore esausto e polvere che avvolgeva gran parte dei motori del tempo e necessariamente [...]
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Patapump:a me capitava nella falegnameria paterna.. li odoravo colla e ammiravo [...]
Vaccini per cattivi comportamenti. -Ciao! Ho un altro incidente dovuto a un cattivo comportamento nella mia classe. - Va bene. Per favore, dammi un minuto. Devo preparare le siringhe. Che tipo di comportamento è quello? - Un alunno cammina in classe e disturba gli altri. E il secondo sta urlando. [...]
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stapelia:Ben trovata ! Devo essere sincera e lo sarò. Il tuo testo, questo, [...]
stapelia:Sono stata influenzata dall'incipit? "Quando sei nato non puoi più [...]