Utilizziamo i cookie strettamente necessari per il funzionamento del nostro sito.
Opzionalmente si possono abilitare i cookie usati da Google per offrire annunci pubblicitari personalizzati.
Per informazioni più dettagliate sui cookie che utilizziamo, e per cambiare in futuro la tua scelta, puoi consultare la nostra pagina Privacy
I cookie strettamente necessari abilitano le funzionalità principali del nostro sito web e
consentono statistiche anonime. È possibile
disabilitarli solo modificando le impostazioni del browser, ma ciò potrebbe influire sul corretto funzionamento
del sito stesso.
Imposta cookie di terze parti per ricevere una pubblicità
mirata ai tuoi interessi. Se questa impostazione è spenta, riceverai pubblicità generica.
Non si era mai allontanato dalla piazza e continuava a stare lì, seduto sulla panchina, vicino ad un bar, appoggiato alla fontana, cercando di ricevere gli spruzzi freschi dell'acqua sulla faccia, con gli occhi sgranati per vedere la gente e la vita. Provava un senso di emozione quando la gente gli offriva un sorriso. E questo lo faceva sentire ricco, il più ricco degli uomini, anche se la sua tazza rimaneva vuota di spiccioli. Che importava se la giornata passava senza grandi guadagni. Egli si sentiva ricco per tutta quella gente che aveva visto, con cui aveva scambiato qualche parola, che era passata muta e distratta, che si era fermata per un attimo per aggiustarsi il laccio della scarpa o per bere alla fontana della piazza. E poi quanto ci vuole per comprare un panino? Pochi centesimi. E quelli, li aveva sempre trovati dentro la tazza. A volte si addormentava sulla panchina ed era come se volasse, come se perlustrasse la sua piazza alla ricerca di qualcosa che solo qui avrebbe trovato. Quando scendeva la sera era come se il buio lo accogliesse fra le sue braccia, mentre la luna lo riscaldava con la luce, presa in prestito dal sole e le stelle cantassero una ninna nanna, come quando era bambino e sua madre lo accudiva, sperando che questo figlio un giorno potesse realizzare la sua felicità. La piazza diventava la sua camera di letto, dove sognava tutto quello che nella sua storia non aveva mai avuto. Lì aveva sorriso ed aveva pianto, aveva provato a ritrovare sé stesso e ci era riuscito, aveva sentito freddo ed aveva sudato. Ma la cosa bella era che nessuno lo trovava fastidioso; anzi la mattina i negozianti prima di aprire le loro saracinesche si accertavano che avesse tutto per fare una buona colazione e versavano i loro spiccioli in quella tazza, che era diventata il borsellino di Felice, il sognatore. La piazza sembrava respirare e alle prime luci dell'alba si preparava a diventare lo scenario per una nuova giornata con tutti quelli che la rendevano unica ed irripetibile, compreso Felice. Ma il progresso, a volte, riesce a distruggere armonie che non vengono comprese se non si fa parte di esse. Il progresso, che è necessario, porta tante belle novità nella vita degli uomini, aiuta a vivere in maniera più coinvolgente; però a volte spegne le passioni ed i genuini respiri per creare sofferenza nel cambiamento che propone. Un'ordinanza del nuovo sindaco prevedeva lo smantellamento della piazza per risistemare lo spazio a disposizione in un nuovo parcheggio per le automobili, che, a poco a poco, avevano invaso il paese. "Era meglio un tempo, quando passavano i carretti, che non oggi con tutte queste auto inquinanti", commentavano gli anziani, seduti a giocare a carte al circolo che guardava la piazza. "E Felice dove sarebbe andato?", si chiedevano tutti. Ma al clochard tutto questo sembrava non interessare e conduceva la sua vita di sempre, quando un giorno iniziarono i lavori e lo spazio della piazza fu invaso da camion, ruspe, operai con il martello pneumatico. Fu così che Felice capì che avrebbe dovuto lasciare quella che considerava la sua casa. Prese i suoi sacchetti e partì alla ricerca di un nuovo posto, chissà dove, chissà dove. Mentre i lavori proseguirono la piazza cambiava aspetto e si dimenticò di Felice. Di lui non si seppe più niente. In seguito alcuni favoleggiarono che Felice avesse preso le vie del cielo e che avesse trovato ospitalità fra le nuvole, dopo che era stato costretto ad andare via dagli uomini; altri pensarono che si fosse trasferito in qualche paese dove continuasse ad esserci una piazza ed una panchina. Sta di fatto che dopo che sorse il parcheggio, quello spazio non fu più lo stesso, anche se il sindaco tutto emozionato si prodigò a battezzare il luogo "Parcheggio della Piazza Felice" . Ormai di Felice non c'era più niente. Solamente dopo qualche anno della sua inaugurazione, qualche automobilista raccontò di avere dato passaggio ad un anziano, che voleva essere sempre lasciato in quel posteggio. Ma di lui si perdevano sempre le tracce. E così si credette che quell'anziano, che di tanto in tanto chiedeva passaggio agli automobilisti, fosse Felice il compaesano, che dopo tanto peregrinare era ritornato nella piazza a sedersi sulla sua solita panchina perché non aveva mai dimenticato la sua piazza.
Piccola stella, 13 March 2024
DOVE ANDARE?
Tempo di lettura: 30 secondi
Ho eletto dimora sul bordo di un pozzo per attingere acqua quando si specchia la luna.
Lawrence Dryvalley, 15 March 2024
La Fine
Tempo di lettura: 30 secondi
«Osserva. La stella più vicina a noi, esplosa tempo fa, ha ormai totalmente incenerito il suo sistema interno!» «Che spaventosa meraviglia il cosmo.» «Già. In pochi anni ne sortiremo gli effetti. [...]
Walter Fest, 09 March 2024
E' successo a via Ettore Rolli
Tempo di lettura: 1 minuto
Tutto è successo all'improvviso, cjavete presente via Ettore Rolli? Io n'machina stavo pè stà strada n'direzzione Porta Portese e all'artezza dè la piazzetta n'dò fanno er mercato, cè stà pure n'rudere [...]
SabrinaMilana, 23 March 2024
INGANNI DEL PASSATO
Tempo di lettura: 30 secondi
Non è te che cerco, è assenza di parole che traboccano possibilità di braccia che cullano sogni acerbi Non è te che desidero, è nostalgia di sguardi che bucano la pelle di carezze che premono [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
Per utilizzare questa funzione è necessario effettuare il login. Accedi oppure
registrati per avere la password
Il CIELO AL TRAMONTO NARR 1: “Il pittore, il pittore è scomparso, non c’è più. Come faremo? Lui non c'è più e noi non sappiamo cosa fare. Il quadro s’ha da finire, è indispensabile! Doveva essere un masterpiece, il suo ultimo masterpiece. Ma lui se n’è andato, non so come, è scomparso, [...]
Attenzione: In questo racconto contiene passi della Sacra Bibbia. Coloro che vogliano evitarli possono leggere qualche altro mio racconto invece di questo. Buona lettura. ————————————————————————————————— Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo II (finale) Selafiele [...]
Tempo di lettura: 3 minuti
Piccola stella:@LdR. a dirti la verità io mi sono divertita a leggere il tuo racconto. [...]
L’esilioDiRumba:Apprezzo molto sia i commenti costruttivi che il supporto. Un abbraccio
Autunno Verrà e porterà profumo di caldarroste di mosto che ribolle di funghi e mais da sfogliare e fagioli da mettere a seccare. Verranno le nebbie intrise degli umori della terra e alberi che lasceranno andare le foglie per il loro atteso, unico e solitario viaggio d’addio. Verrà il tempo [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
Antonellina:Bellissima poesia! Hai descritto la magia di una stagione che appartiene [...]
Patapump:bravo Lorenzo sai sempre descrivere in maniera egregia 🤗 le immagini? [...]
Nella tua mente non portare chiunque. Rischierebbe di perdersi nei vicoli stretti dei tuoi dinieghi,scivolando nelle curve delle tue incomprensibili contraddizioni. Negli anfratti dei tuoi euforici eccessi. Dei tuoi snervanti silenzi. Lascia entrare solo chi ama passeggiare sotto i temporali. Sotto [...]
Incipit: poco dopo la visita di Belzebù e Brace in Paradiso (vedi “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”- Capitolo III), tutto il Paradiso si indigna. Il motivo è che a parer loro ai giovani diavoli non viene data la possibilità di accedere a un’istruzione completa, come avviene [...]
Tempo di lettura: 4 minuti
stapelia:Capitolo primo? I precedenti fanno parte di questo? Hai creato un mondo. Un [...]
L’esilioDiRumba:Certamente, mi fa piacere interessi. I due racconti sono correlati e sono [...]
F.C. non aveva mai prestato attenzione alla musica leggera. Non sapeva chi fosse Luigi Tenco e non aveva nemmeno seguito il Festival di Sanremo, ma il suicidio del giovane cantautore l'aveva colpita profondamente. Ogni notte, F.C. lo sognava e raccontava al marito, un operaio che la sera rincasava [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
stapelia:Carola scrivi sempre in modo egregio. Sei in grado di fornire le storie di [...]
L’esilioDiRumba:Per quello che vale, ho letto che per un suicidio di un giovane influencer [...]
Gino non poteva credere che stesse succedendo proprio a lui. «Sono stanca di uomini vuoti, G» gli aveva ripetuto più volte prima di chiedergli – chiedergli? Dio mio l'aveva quasi implorato – di salire e quel “G.” lo faceva impazzire, gli dava l'illusione di non essere “Gino” (che razza di nome, [...]
Tempo di lettura: 2 minuti
Rubrus:Intendiamoci, trovo il racconto "carino", altrimenti non l'avrei [...]
L’esilioDiRumba:@Rubrus anche questa tua ultima battuta alla Leo Ortolani (per chi non lo conosccesse [...]
Da bambino qualche volta mi avventuravo nell'officina di mio padre, che per me era una specie di parco giochi, pieno di cose affascinanti e misteriose. Ricordo soprattutto l'odore di “morchia”, un impasto di olio motore esausto e polvere che avvolgeva gran parte dei motori del tempo e necessariamente [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
Patapump:a me capitava nella falegnameria paterna.. li odoravo colla e ammiravo [...]
Vaccini per cattivi comportamenti. -Ciao! Ho un altro incidente dovuto a un cattivo comportamento nella mia classe. - Va bene. Per favore, dammi un minuto. Devo preparare le siringhe. Che tipo di comportamento è quello? - Un alunno cammina in classe e disturba gli altri. E il secondo sta urlando. [...]
Signori miei, è inutile girarci attorno: quando sei nato non puoi più nasconderti. Ragione per la quale, sto qui a osservare, da una ventina di giorni dalla data della mia nascita, un misto di volti che mi sorridono e che si esprimono mediante l’uso di vocine eccessivamente acute. E’ probabile [...]
Tempo di lettura: 5 minuti
stapelia:Ben trovata ! Devo essere sincera e lo sarò. Il tuo testo, questo, [...]
stapelia:Sono stata influenzata dall'incipit? "Quando sei nato non puoi più [...]