Ho bisogno di uno psicologo. Tutti noi abbiamo bisogno di uno psicologo. Io in modo particolare.
Ho ritrovato quel vecchio diario, quello in cui scrivevo tutto ciò che mi passava nella testa, nello stomaco, nel
cuore. 23 febbraio 2002:
“Ti amo, ti amo, ti amo….non mi stancherò mai di dirtelo!!!”.
E invece mi sono stancata, ma guarda un po’! Sarà che avevo 20 anni. Sarà che tutto è cambiato. Sarà
semplicemente che prima o poi ci si stanca di dire
Ti amo.
Sta di fatto che l’altro giorno ti ho incontrato al supermercato. Erano anni che immaginavo questo incontro:
noi due soli, senza nessuno accanto. Io e te, liberi di parlare, liberi di farci domande e liberi di rispondere
soppesando ogni respiro.
Sarei partita con un “Ciao! Ma che bello vederti. Come stai? E i tuoi? Il lavoro come va? Sei felice con lei? Ti ricordi quando mi chiamavi ubriaco di notte ed io mi rifugiavo in bagno per paura che lui se ne accorgesse e venisse a cercarti per prenderti a pugni?”.
Poi ti avrei offerto un caffè e ti avrei detto che la mia vita va bene, che faccio il lavoro dei miei sogni, quello
di cui ti parlavo quando ci nascondevamo dietro la cabina dei parcheggi dell’università per non farci beccare
da occhi indiscreti e bocche chiacchierone.
Ti avrei spiegato perché alla fine ho scelto lui e non te: eri uno scapestrato, ti piaceva uscire con gli amici tutte le sere e rimorchiare le ragazze al bar. Tu avresti riso, e mi avresti dato ragione.
“Ero un ragazzo, non capivo cosa mi stavo perdendo” mi avresti detto sfiorandomi la mano.
Il mio cuore avrebbe sussultato.
Impaurita dalle mie emozioni ti avrei detto: “Devo andare, Tornare a casa. Lui mi aspetta per la cena”.
Ci saremmo salutati con un bacio sulla guancia, poi ti avrei sognato per tutta la settimana seguente.
Con il passare dei giorni quell’incontro sarebbe rimasto solo un altro bel ricordo legato a te.
Non è andata così.
Ci siamo incontrati, ci siamo scambiati un timido sorriso davanti il bancone dei salumi ed ognuno ha proseguito come se nulla fosse, come se ad incontrarsi fossero stati due individui qualsiasi, come se fra noi non ci fosse mai stato niente di grande e immenso, nulla di potente.
Almeno questo è quello che è apparso fuori.
Dentro, quell’incontro mi ha dato tutte quelle emozioni che ho tanto sognato e immaginato.
Continuerò a sognarti per tutta la prossima settimana, dopo di che quest’incontro rimarrà un altro bel ricordo legato a te.
Mi piace pensare che tu, in quel supermercato, sia entrato solo per me, solo perché mi hai visto.
Mi piace pensare che tu, da quel supermercato, sia uscito senza aver comprato nulla, ma che ti sia portato a casa un altro bel ricordo legato a me.