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Corro. Tutto l’anno a correre ed a rincorrere il tempo. Seguire le lancette dell’orologio o gli impulsi elettronici della sveglia … tic tac, driin driiiiin… per poi ritrovarsi affannato, stanco, deluso per non essere arrivato in tempo, per esser stato rimproverato dal capufficio, per essere arrivato in ritardo. Correre per tutto il tempo, non riuscendo a vedere cosa c’è ai margini del percorsi, lungo i paracarri delle autostrade dei nostri itinerari. Correre come una gazzella per sfuggire alla nostra sorte che ci siamo scelti, per non restare indietro mentre tutti riescono a prendere la metro all’orario prefissato, per non sentirsi abbandonato nella fermata solitaria mentre il silenzio piomba dopo che la vettura ha ripreso il volo verso l’infinito. Tutta la giornata a correre per dove, per chissà dove. Ma un bel giorno il capufficio ti guarda con sorriso di convenienza, ipocrita perché sa che deve concedere il meritato riposo al suo dipendente. E ti guarda nell’esercizio delle tue funzioni, mentre cerca le parole di circostanza, anche lui affannato per l’eterna corsa quotidiana. Ti rende allegro tutto questo. Da domani in ferie, per le tue meritate ferie. Ed il mondo sembra crollarmi addosso. Il mio ritmo scompigliato mi sembra esser entrato in crisi. Da domani a casa, per le vacanze. Dove devo andare? Devo continuare a correre altrimenti qualcuno mi frega lungo il tragitto. Ma le parole del capufficio sono categoriche. Devi fermarti per un poco per essere più competitivo in futuro, per riossigenare le cellule cerebrali, per ritemprare il corpo, ogni anno sempre più diverso. Apatia. Leggo il giornale dalla prima all’ultima pagina. Non ci sono mai riuscito prima. Ora leggo anche gli articoli oltre che i titoli. Faccio colazione e gusto finalmente quel cornetto che ho sempre consumato in fretta. Mi accorgo che l’ho sempre preso ai frutti di bosco ma non ne ricordo il sapore. E quella brodaglia nera che mi ingurgitavo ora mi sembra miscela orientale dal profumo e dalla fragranza sublimi. La mattinata a letto mentre mia moglie esce. Ma dove va? Non so dove va. Mi dice che esce per andare a fare la spesa. Mah, l’ultima volta siamo andati al supermarket ed abbiamo speso un capitale per avere tutto a casa, a portata di mano. Va a fare la spesa. Mi giro e rigiro nel etto. Sono in ferie. Ma non dovevo programmare qualche partenza? Ma non dovevo scegliere uno dei numerosi itinerari per rinfrancare l’animo. Ora mi ritrovo a casa solo perché mia moglie deve andare a fare la spesa. E non ha tempo di navigare su internet per cercare viaggi che non faremo mai. Me ne devo scusare. Ma con tutti i nostri debiti possiamo solo portarci un panino coni salumi da casa e gustarcelo lungo il litorale. Intanto mi alzo e faccio tutto quello che ho sempre fatto con una lentezza da tartaruga. Accendo la tv. Niente di niente. I soliti programmi da casalinghe. Ma ancora non arriva mia moglie? Eccola… suonano il campanello. Ah, il postino. Altra bolletta, altro debito da pagare. Altro che panino con i salumi. Manco quello, dopo questa ultima batosta. A mezzogiorno arriva mia moglie. Sembra euforica. Ha qualche sacchetto della spesa. Insalata, pomodori cipolle. Altro che panino. Mi sarebbe piaciuto, ma sembra che a casa mia si sia diventati vegetariani. Tutto il pomeriggio passa tra una noia e l’altra. Mia moglie accede freneticamente e a ripetizione la lavabiancheria, che rischia di far saltare l’impianto elettrico della casa. Ma si lava di pomeriggio in orario di punta? Ed il risparmio energetico, tutte quelle belle parole sul risparmio di luce ed acqua! Ed i nostri pomeriggi romantici di un tempo? Non c’ è più tempo. Ora con una famiglia sulle spalle… altro che romanticherie, E perché ci siamo sposati allora per guardarci da lontano, per convivere da buoni amici ? Io qua non sono solo presente per farti la sguattera? Ma mia moglie non mi ha mai parlato così … esco e vado al bar a bere un drink. Ritorno e la ritrovo a letto. La cena sul tavolo. Non mangio e mi immergo nella televisione mentre Morfeo mi abbraccia con la sua forza ingannevole. Mi ritrovo sul divano l’indomani mattina. Ah ti sei ubriacato? Io?… ma quale ubriachezza. Mi sento stanco. Beh vado a fare la spesa … esce di nuovo mia moglie. Ma io non sapevo che ogni giorno bisognava andare la spesa e che mia moglie si sacrificava quotidianamente. Mi alzo, mi sciacquo la faccia e decido di raggiungerla. Mah, chissà dove sarà giunta ora. Mi affretto, giro per le stradine quando la vedo. Non è sola. E chi è quello lì? S’incontra con un uomo, si baciano, si danno la mano, lei lo stringe al collo, lo ribacia. Mi scoppia il cuore. Ah ecco la spesa. Ed io che sono rimasto tutto il tempo in ufficio nel freddo e nel gelo tutto l’anno… e lei a riscaldarsi tra le braccia di un altro. Ritorno a casa. Vorrei fare la solita filmografica sceneggiata al suo ritorno. Ma che senso avrebbe? Mica si può comprare l’amore! Mica si pu ò scatenare una passione spenta! Vado a casa e mi offro un cocktail di liquori. Lei ritorna e mi trova seduto sul divano distrutto. Dovresti farti visitare per questa tua debolezza, fa. Eh si, hai ragione, la mia debolezza… Trascorro questa giornata congelandomi il cuore e vedendo un film. L’indomani mattina mi reco in ufficio. Ma lei non deve essere in ferie?- fa il capufficio con occhi indagatore. Ebbene si, ma vorrei rientrare. Rinuncio alle mie ferie. Sappia comunque che io non posso retribuirla oltre, si avventura il datore di lavoro nell’esercizio delle sue funzioni. Mi accontento di passare la mattinata in ufficio , rispondo,e ritornare a casa come sempre per riprendere il mio ritmo quotidiano. Maledette ferie, stramaledette ferie che per tutto l’anno mi hanno fatto sognare e che invece fanno scoprire altarini umani da suicidio.
Piccola stella, 13 March 2024
DOVE ANDARE?
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Lawrence Dryvalley, 15 March 2024
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SabrinaMilana, 23 March 2024
INGANNI DEL PASSATO
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Non è te che cerco, è assenza di parole che traboccano possibilità di braccia che cullano sogni acerbi Non è te che desidero, è nostalgia di sguardi che bucano la pelle di carezze che premono [...]
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Utente Anonimo
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Il mistero del gemello scomparso Sono disperato, mi trovo in una situazione di estremo disagio e non so come uscirne. Ho perso di vista mio fratello gemello. Noi abbiamo una vita in comune da sempre. Non facciamo nulla da soli, sempre insieme in tutte le occasioni. Ora sono solo, lui dov’è! [...]
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Il CIELO AL TRAMONTO NARR 1: “Il pittore, il pittore è scomparso, non c’è più. Come faremo? Lui non c'è più e noi non sappiamo cosa fare. Il quadro s’ha da finire, è indispensabile! Doveva essere un masterpiece, il suo ultimo masterpiece. Ma lui se n’è andato, non so come, è scomparso, [...]
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stapelia:Grazie! La tua spiegazione è sta, per me, esauriente. Buona scrittura!
Attenzione: In questo racconto contiene passi della Sacra Bibbia. Coloro che vogliano evitarli possono leggere qualche altro mio racconto invece di questo. Buona lettura. ————————————————————————————————— Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo II (finale) Selafiele [...]
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Piccola stella:@LdR. a dirti la verità io mi sono divertita a leggere il tuo racconto. [...]
L’esilioDiRumba:Apprezzo molto sia i commenti costruttivi che il supporto. Un abbraccio
Autunno Verrà e porterà profumo di caldarroste di mosto che ribolle di funghi e mais da sfogliare e fagioli da mettere a seccare. Verranno le nebbie intrise degli umori della terra e alberi che lasceranno andare le foglie per il loro atteso, unico e solitario viaggio d’addio. Verrà il tempo [...]
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Antonellina:Bellissima poesia! Hai descritto la magia di una stagione che appartiene [...]
Patapump:bravo Lorenzo sai sempre descrivere in maniera egregia 🤗 le immagini? [...]
Nella tua mente non portare chiunque. Rischierebbe di perdersi nei vicoli stretti dei tuoi dinieghi,scivolando nelle curve delle tue incomprensibili contraddizioni. Negli anfratti dei tuoi euforici eccessi. Dei tuoi snervanti silenzi. Lascia entrare solo chi ama passeggiare sotto i temporali. Sotto [...]
Incipit: poco dopo la visita di Belzebù e Brace in Paradiso (vedi “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”- Capitolo III), tutto il Paradiso si indigna. Il motivo è che a parer loro ai giovani diavoli non viene data la possibilità di accedere a un’istruzione completa, come avviene [...]
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stapelia:Capitolo primo? I precedenti fanno parte di questo? Hai creato un mondo. Un [...]
L’esilioDiRumba:Certamente, mi fa piacere interessi. I due racconti sono correlati e sono [...]
F.C. non aveva mai prestato attenzione alla musica leggera. Non sapeva chi fosse Luigi Tenco e non aveva nemmeno seguito il Festival di Sanremo, ma il suicidio del giovane cantautore l'aveva colpita profondamente. Ogni notte, F.C. lo sognava e raccontava al marito, un operaio che la sera rincasava [...]
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stapelia:Carola scrivi sempre in modo egregio. Sei in grado di fornire le storie di [...]
L’esilioDiRumba:Per quello che vale, ho letto che per un suicidio di un giovane influencer [...]
Gino non poteva credere che stesse succedendo proprio a lui. «Sono stanca di uomini vuoti, G» gli aveva ripetuto più volte prima di chiedergli – chiedergli? Dio mio l'aveva quasi implorato – di salire e quel “G.” lo faceva impazzire, gli dava l'illusione di non essere “Gino” (che razza di nome, [...]
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Rubrus:Intendiamoci, trovo il racconto "carino", altrimenti non l'avrei [...]
L’esilioDiRumba:@Rubrus anche questa tua ultima battuta alla Leo Ortolani (per chi non lo conosccesse [...]