Utilizziamo i cookie strettamente necessari per il funzionamento del nostro sito.
Opzionalmente si possono abilitare i cookie usati da Google per offrire annunci pubblicitari personalizzati.
Per informazioni più dettagliate sui cookie che utilizziamo, e per cambiare in futuro la tua scelta, puoi consultare la nostra pagina Privacy
I cookie strettamente necessari abilitano le funzionalità principali del nostro sito web e
consentono statistiche anonime. È possibile
disabilitarli solo modificando le impostazioni del browser, ma ciò potrebbe influire sul corretto funzionamento
del sito stesso.
Imposta cookie di terze parti per ricevere una pubblicità
mirata ai tuoi interessi. Se questa impostazione è spenta, riceverai pubblicità generica.
Non pensò mai John di oscurare i suoi ricordi perché facevano parte della sua vita. Era come se tutto ad un tratto, egli potesse decidere di cancellare la Ram e di resettare tutto l'impianto cerebrale. Preferiva soffrire per le esperienze vissute, preferiva rivedersi i suoi ricordi penzolare dal soffitto come ragnatele in agguato che ritrovarsi senza storia con un rotolo di carta tutto da riscrivere, passo per passo. La sua storia era stata un continuo avvicendarsi di eventi e contro-eventi, come se ogni giorno fosse un tassello sempre diverso da suonare con passione e meticoloso ardimento. La storia che noi produciamo non è mai senza senso perché racchiude ansie, preoccupazioni, gioie e dolori, insuccessi e successi e bisogna viverla e scriverla tutta per non lasciare al tempo di annebbiare prima e poi cancellare,come onda sulla sabbia, tutte le scritte fatte nel tempo delle effusioni sentimentali. E cosa sarebbe rimasto se non la sabbia lisciata ed in attesa di essere riscritta da antichi o nuovi attori della scena sentimentale. La memoria era la sua libertà, il varco fra le nebbie per continuare a sognare, per continuare ad immaginarsi in modo diverso, dove gli alberi sono mazzi di rose lanciate alla bellezza del cielo e le case sacri altari dove ogni giorno si consuma la nostra vita, vista come preghiera mista alle nostre emozioni da innalzare al profumo di incenso, reso all'Eterno per la nostra salvezza, John amava ripassare i suoi ricordi. E c'erano foto ingiallite dal tempo, che lo ritraevano assieme ad una bella donna, vestita come una principessa e con gli occhi belli. Ripassava l'album ora quasi ogni sera e si percepiva sempre un'emozione diversa a vedere scene di un tempo che era trascorso inesorabilmente. Pensava a come era passata così velocemente la sua vita, a come era scivolata come olio su marmo e alle emozioni provate, ai piaceri goduti, ai dispiaceri subiti. Eppure non aveva mai imprecato su di essa. Anche quando quella bella donna che poi diventò sua moglie lo lasciò solo per una grave malattia. L'aveva vissuta sempre intensamente, lasciandosi coinvolgere totalmente. John,a poco a poco, cominciava a dimenticare alcuni fotogrammi del suo tempo e ripassava, ripassava animosamente le foto, le lettere, i filmati perché era pienamente soddisfatto. E avrebbe voluto gridare a tutti la sua piacevole emozione, avrebbe voluto incoraggiare tutti a vivere pienamente la vita perché a poco a poco si era accorto che tutto era dono e che bisognava ringraziare il Creatore per tanta misericordia. John pregava spesso perché era come lodare quotidianamente e cantava perché era come pregare alla massima potenza. E si era affezionato ad un cagnolino che aveva trovato per strada, maltrattato, pieno di zecche, abbandonato. Si era affezionato tanto che lo aveva fatto ripulire, lo aveva nutrito e l'animale gli era riconoscente. Ma abbaiava spesso da dentro il giardino di casa sua e i vicini di casa si lamentavano. Come puoi lamentarti di un debole cagnolino, aveva fatto a chi gli aveva fatto recapitare le lamentele. E nonostante tutto aveva deciso di tenerselo per sé perché era fermamente convinto che tutti hanno diritto alla vita. Ma una mattina glielo fecero trovare morto davanti alla cuccia. Qualcuno lo aveva avvelenato. John pianse tutto il giorno e la notte successiva. Ma le tenebre non riuscirono a scalfirgli la convinzione che la vita è bella. E continuò a guardarsi le foto della sua vita ed anche quella che lo ritraeva con il cagnolino. Pensò all'insegnamento cristiano di perdonare costoro perché non sapevano quello che avevano fatto. E perdonò. Nel volto era apparsa una luce ancora più luminosa ed il suo cuore scoppiò di gioia quando da dentro la sua coscienza sentì una voce ed un abbaiare lontani. Grazie, grazie. E la luce rimase con lui per tutti i ritagli della sua vita, mentre la sua memoria si spense come una candela consumata.
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
Tempo di lettura: 30 secondi
Nell'officina del cuore ho percorso sentieri incerti e tortuosi, scalato picchi annevati di sangue, disceso valli assetate di tempeste d'amore. Ho visto grande bellezza in un lago di lacrime, [...]
La spettatrice, 18 April 2024
Guscio
Tempo di lettura: 30 secondi
Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
Lawrence Dryvalley, 15 April 2024
Fiaba
Tempo di lettura: 1 minuto
Secoli fa, nei recessi della Foresta Nera, fu evocato un aiuto demoniaco per osteggiare un’orda di famelici troll. Dämon li sterminò tutti, mettendo fine di fatto alla loro specie. Sopravvivono nel [...]
Rubrus, 11 April 2024
Il soverchio
Tempo di lettura: 30 secondi
Creava violini. Non li fabbricava perché – diceva – la forma era già dentro gli alberi e bastava tirarla fuori dal legno. Smussando, limando, lisciando, piallando. Togliendo il soverchio, come altri [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
Per utilizzare questa funzione è necessario effettuare il login. Accedi oppure
registrati per avere la password
Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]
Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]
Ciao piccolo mio, siamo tornati adesso dall’ospedale dove ci hanno detto che il sesso del nascituro è maschile. Tu non puoi saperlo che padre avrai e che madre, mentre noi già sappiamo molto di te. Sarai un maschietto, che al momento gode ottima salute e che, da come si muove, sembra voler uscire [...]
Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
stapelia:Oggi sono particolarmente tagliente o è la mia, di sensibilità, [...]
Patapump:a me piace l inserimento dei girasoli che conoscendo un po Scili ha voluto [...]
Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]
Tempo di lettura: 4 minuti
Antonellina:Che bella Gennarino! La tua descrizione della figura di Beethoven è [...]
stapelia:Hai ritratto una figura non facile! Sul musicista si è detto e analizzato [...]
Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]
Tempo di lettura: 4 minuti
stapelia:C'è una seconda parte? La aspetto, allora.
Patapump:può essere utile Gennarino che segni cosi parte 1di3 1di2 in [...]
“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
Adribel:Eh, l'azione dell'uomo è deleteria per la Natura. I bonsai poi, [...]
stapelia:Grazie Adribel. Tutti devono esprimere la propria opinione. Non hai necessità [...]
Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
NomadLantern:Ho letteralmente adorato questo racconto. Senza esitazione, senza esagerazione [...]
Rubrus:Grazie, Solitamente però i miei racconti hanno un registro diverso.
UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]
Tempo di lettura: 5 minuti
Zio Rubone:Ciao, Antonellina. Premetto che la storia mi è piaciuta, al netto delle [...]
Antonellina:Ciao Zio Rubone, conosco molto bene sia il film di Elia Kazan che l''opera [...]
Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]
Tempo di lettura: 4 minuti
stapelia:Mi sono commossa questa volta ma, nel leggere, vedo la rassegnazione! Impotenza [...]
Patapump:caro Lorenzo qui hai toccato le corde giuste hai saputo raccontare [...]
«Sei ebrea?» Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza scarsamente arredata. Uno strano silenzio regnò incontrastato per alcuni istanti poi spezzato dai bombardamenti sempre più vicini. Horst Kleine, capitano [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
L’esilioDiRumba:Una bomba è esplosa nel racconto e una specie di bomba è il racconto [...]
Giuseppe Scilipoti:x Rubrus: vedo che sul tema "nazismo" sei molto ferrato. Non conoscevo [...]