Ricorreva il primo anno della sua morte terrena, fisica, e l'Anima, scelse quel giorno per far visita all'"aldiqua".

Decise di aspettare tutti nel cimitero, "sapeva" che i suoi familiari, dopo la messa di suffragio, vi si sarebbero recati con i suoi più cari e intimi amici e colleghi.

Nell'attesa, l'Anima meditava: i primi tempi dopo il suo trapasso, erano stati orribili per lui...aveva lasciato ancora tante cose da fare...

Nell'aldilà aveva ritrovato tutti i suoi cari defunti, ma quando cercò di raccontar loro che persona importante era diventata, loro dissero di sapere già...e sua madre, gli mosse un rimprovero:

- Ormai eri talmente importante da poterti fermare e aver più cura della tua salute e godere i frutti dei tuoi sacrifici!

L'Anima s'imbronciò, non doveva andare cosi, si era fatto da solo, e a poco più di 60 anni...pouf...

Non era tornato prima tra i vivi per timore di non poter reggere lo strazio in cui avrebbe trovato i familiari ed gli amici per il dolore della sua perdita.

In quel mentre arrivò il corteo, moglie e figli in testa. Deposero fiori. Erano seri e compassati, ma tutto sommato, più che rassegnati. Guardò nei loro cuori. Sua moglie era seccata dalla cerimonia che si protraeva troppo, avrebbe perso la sua soap preferita, era sempre stata una snob del cazzo.

I figli, due pensavano alla partita, gli altri due, non pensavano affatto, in tutti loro, il lutto era metabolizzato e superato.

Merito mio, pensò l'anima, li ho lasciati più che ricchi, vivono dei miei sacrifici, dunque, mi "sentono" con loro.

I suoi illustri colleghi, anche quelli avevano beneficato dei suoi sacrifici, e nel cuore di quello che aveva amato come un figlio, lesse:

- Caro amico, a immaginarlo, non avrei chiesto quel trasferimento, e un anno fa, avrei preso il tuo posto.

L'Anima si sentì gelare, ma più in là, in disparte, una folla di gente che lui neanche ricordava viveva sentimenti di sincero cordoglio e stima, e udì il proprietario del bar all'angolo, dire:

- Io non permetto a nessuno di sedere al tavolino dove prendeva il caffè ogni mattina, sul quale metto sempre un fiore e il giornale che lui leggeva...

Da quelle persone  sentì emanare calore ed affetto.

Lei, lei non c'era, la sua amante.  Diceva di amarlo, e anche lui la amava, certo, ma la famiglia prima di tutto. Comunque lei non gli aveva chiesto mai niente, ma chi meno chiede, più vuole. Si sa,le donne sono tutte uguali. Bella delusione avrà avuto alla sua morte improvvisa!

Lo amava, ma al cimitero non c'era. Stizzito, andò a cercarla. Passeggiava lenta, assorta, gli occhi rossi pieni di lacrime, il bel viso sciupato, invecchiato.  Nel cuore di lei, oppresso dal dolore, l'Anima vide se stesso e nella sua mente questi pensieri:

- Ti dicevo sempre di aver cura di te amore mio, e ora? Senza di te non riesco più a vivere, non so più che fare.

L'Anima provò rimorso: a lei, che davvero lo aveva amato disinteressatamente, spesso aveva negato il suo tempo, privilegiando lavoro, colleghi, famiglia.

Ma solo questo, dunque restava, solo l'amore!

Avrebbe voluto abbracciarla, gridarle che l'amava, anche se era stato cieco, stupido.

L'amava e l'aveva sempre amata, anche se aveva pensato che lei stesse con lui solo per il suo prestigio, la sua posizione, e non le aveva dato retta quando lo esortava a risparmiarsi, a evitare tutto quello stress...

Resta solo il vero amore, anche se spesso non è benedetto né dalla legge di Dio, né da quella degli uomini.

Il vero amore, un dono per pochi.

E lui, non aveva saputo riconoscerlo.

 

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