Quella volta celeste era spettacolare, le stelle con il loro sfolgorio ammaliavano chi stava ad osservarle, una visione incantevole che mostrava in tutto il suo splendore l'immensità della natura.

Come poteva tutto quello non catturare l'attenzione di Leo? Non suscitargli alcuna emozione, nessun sentimento, nessun espressione del volto che desse un segno di speranza ad Anna, il cui infinito amore materno non conosceva ostacoli. Anche in quell’occasione, aveva organizzato tutto alla perfezione: non c'erano altre presenze che potessero turbare il figlio. L'unico ad accompagnarli in quella visita all'osservatorio astronomico fu il direttore, caro amico di famiglia che aveva reso possibile il tutto.

Anna sperava in un coinvolgimento emotivo di Leo ma... anche quell’ esperienza si era rivelata decisamente  fallimentare. Ne aveva provate  tante: delusioni su delusioni, amarezze su amarezze. Nonostante tutto, non  si arrendeva alla realtà, all'evidenza: “Disturbo dello spettro autistico”, questo le  era stato comunicato. Eppure... nessun esame l'aveva diagnosticato… quindi... forse ci si sbagliava.

Quelle parole, freddamente pronunciate, le riecheggiavano continuamente nel cervello senza darle un attimo di pace. La prognosi altro non era che una deduzione basata su dei  criteri puramente comportamentali. In fondo, quanti bambini non riescono a socializzare, a interagire, eppure non sono autistici. Forse... anche Leo era come loro, forse era il mondo intero a non riuscire a rapportarsi col figlio, forse… anche lei sbagliava. Quante volte si era messa in discussione, quante volte aveva dibattuto animatamente col marito, che con più lucidità cercava di convincerla ad accettare la realtà.

Era difficile. Molto difficile accettarla. Come difficile era tollerare l'atteggiamento degli altri nei confronti del figlio. Sguardi inquisitori, ammiccamenti ai figli affinché non avvicinassero Leo, quasi fosse affetto da chissà quale malattia contagiosa, parlate a vanvera senza cognizione di causa. Solo perché era diverso, una diversità che faceva paura, ma la paura era legata alla percezione di un pericolo e di sicuro Leo non rappresentava assolutamente una minaccia. Che bello se ci si arricchisse delle diversità altrui, pensava Anna (lo aveva sempre pensato).

Malgrado tutto: le ostilità , i dispiaceri... si ostinava a cercare il canale giusto per comunicare col suo bambino. La piccola Nadia ci era riuscita. La sua esile figura aveva toccato le corde emotive di Leo, in perfetta sintonia con le sue. Una silente melodia la loro senza alcuna dissonanza: vibrante all’unisono. Leo riusciva a sostenere il suo sguardo, lo sguardo di quella bambina che con la sua dolcezza e sensibilità era riuscita a suscitargli una reazione entrando in empatia con lui con una spontaneità disarmante.

Era stata la sua compagna di classe ed era riuscita ad avvicinarlo senza turbarlo fino a diventarne la compagna di banco. Che bello! Ad Anna, sorrideva il cuore quando li vedeva uscire da scuola tenendosi per mano. Che peccato! Che peccato che quel momento durò poco, troppo poco. Nadia si era trasferita all'estero, oltre oceano coi  genitori. Leo si ritrovò nuovamente da solo, circondato da una profonda superficialità umana. Proprio l'incontro di Leo con Nadia che aveva creato un precedente, le dava la forza di perseverare.

Un giorno, mentre faceva la spesa in compagnia del figlio, con la mente che continuamente elaborava progetti, lo perse di vista. Appena se ne rese conto fu sopraffatta dal terrore, in un attimo i pensieri più inquietanti affollarono la sua mente spazzando via i suoi programmi. Come era potuto succedere, come aveva fatto a distrarsi? Da quanto tempo Leo non stava più al suo fianco? Forse erano passati pochi minuti o forse quarti d’ora. Suo figlio… dov'era suo figlio? Il suo amato e indifeso figlio?

Lasciò cadere le buste pesantemente a terra, delle bottiglie andarono in frantumi, schegge di vetro le colpirono le gambe e rivoli di sangue le scorsero sulle scarpe, neanche se ne accorse. Per un istante eterno rimase immobile, impietrita, urlava silenziosamente la sua disperazione, con lo sguardo sgomento si guardava intorno.

Poco distante una folla accerchiata attirò la sua attenzione. Presagiva si fosse formata intorno al corpo inerme del figlio, tremando si avvicinava sempre più, facendosi spazio fra le gente col cuore in gola che batteva, batteva, batteva sempre più forte quanto più si avvicina, sembrava volesse esplodere, scoppiare, battiti silenziosi le opprimevano il petto.

Leo era lì, proprio lì. Attorniato da una folla che lo ammirava stupito, aveva con veemenza sottratto letteralmente tutto ad un artista di strada. Impadronitosi dei suoi colori, mentre continuava a dondolarsi, aveva dato vita ad un murales spettacolare raffigurante un mare che si infrangeva contro una scogliera scolpita che rappresentava il volto di una ragazzina eroso dalle onde. Anna a quella vista rimase attonita,  se non avesse visto che era proprio Leo a dipingere ne avrebbe dubitato.

Piangeva, piangeva ininterrottamente per la gioia di aver ritrovato Leo illeso e per l'immenso stupore. Leo aveva dato voce, attraverso la pittura, al suo pensiero. Lì, su quel muro era raffigurata Nadia che si sgretolava sotto l' azione del mare, quello stesso mare che se l’era portata via. In quell'immagine, tutto il dolore per quell'abbandono, tutto il suo tacito tumulto interiore veniva esternato.

Da quel momento Leo non aveva più smesso di "parlare". Le sue tele erano un susseguirsi di emozioni: tristezza, allegria, paura, spensieratezza e... amore,  si, amore, tanto amore evidente agli occhi di chi le ammirava.

Per Anna finalmente un fascio di luce aveva illuminato il percorso di vita del figlio, una luce che, sperava  con tutto il cuore, potesse diventare sempre più intensa, più luminosa, più forte, affinché come un faro lo guidasse lungo il tragitto impervio di quella vita per lui inesorabilmente in salita, soprattutto quando per lei la luce si sarebbe definitivamente spenta.

 

Annunziata Zinardi 

 

Tutti i racconti

1
1
12

Haiku

20 April 2024

tra i primi freddi quei rossi gigli ragno - tributo al cielo Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
16

Che poi mia moglie vuole anche lei

Vita fantozziana - contiene riferimenti al sito Letture da Metropolitana su cui scriviamo

20 April 2024

Tizia è una casalinga. Madre di tre figli piccoli. Sposata con un operaio. Quando ha del tempo libero dalle sue mansioni e dal doversi curare dei figli, si diletta nella sua passione preferita: la lettura. Un giorno, navigando su internet, scopre il sito “Letture da Metropolitana”. Essendo una [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Zio Rubone: Personalmente credo che gli utenti debbano sentirli liberi di commentare anche [...]

  • Patapump: il termine perentorio della moglie mi ricorda qualcosa.. 😅
    ma cari uomini, [...]

3
8
19

Un calcio e via

Potere alla fantasia

20 April 2024

Un calcio al pallone poi di testa la prendo Provo un tacchetto faccio una finta chiedo un passaggio tutto sommato non sono malaccio stanno al gioco i ragazzini e con la fantasia godo e mi inebrio ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti. N'carcio ar pallone poi la [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
3
10

lacci

20 April 2024

lacci sciolti danzano al soffio della vita, nell'inceder dell'essenza sullo srotolante sentiero ignoto..

Tempo di lettura: 30 secondi

5
10
22

CERCANDO

Ispirazione

19 April 2024

Furtiva tengo a bada un'anima persa su nuvole di passaggio. Abissi profondi sondati da occhi curiosi. Parole appaiono esigenti, spunti di bellezza.

Tempo di lettura: 30 secondi

2
7
26

Volevo solo fare due passi

Un racconto tergiversato

19 April 2024

Mi viene voglia di fare due passi all’aperto. Quando, arrivato al parco di un paesino confinante al mio, incontro un amico con un pallone da calcio. Due tennisti di passaggio ci interpellano su un possibile due contro due al tavolo da ping-pong. - Non questa volta - rispondiamo - al massimo giochiamo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
28

Psyco

19 April 2024

Psyco [Mamma] Ho finito di rassettare in cucina e sono stanca. Mia figlia ha detto che c’è un bel film in TV. Mannaggia che mal di schiena! Sono proprio invecchiata. Ma ora mi seggo sulla mia poltrona preferita. Davanti a me, sul tavolo basso, c’è il televisore, proprio sotto la finestra. Di [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: A proposito del buon vecchio Hitch, a me è venuto in mente anche "La [...]

  • Zio Rubone: Grazie, @Adribel e @Pata, l'atteggiamento protettivo del figlio è [...]

5
7
27

Guscio

18 April 2024

Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino di un castello. Il castello ha alte mura e torri e un fossato e un ponte levatoio chiuso, ormai [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
2
11

Haiku

18 April 2024

acheni al vento sfioriti verso il viaggio - flusso di vita Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

4
8
14

L'uomo nasce libero ma ovunque è in catene

La società annienta l'uomo.

18 April 2024

Alterne, dure e drammatiche vicende, avevano portato il nostro protagonista Vincenzo Capperi ad adottare una definitiva e drastica soluzione. Da tempo si sentiva prigioniero nell'ambiente familiare. Prigioniero del suo lavoro, schiavo dei suoi clienti, dei suoi fornitori. Di obblighi da rispettare. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Gennarino: Stapelia, sinceramente grazie per la tua stima e fiducia.

  • L’esilioDiRumba: Io non ho ancora la quantità di esperienza di vita di stapelia, ma condivido [...]

5
7
25

La paura non è niente

17 April 2024

La paura non è niente La paura non è niente Dammi la tua mano Un altro inverno passerà sai Ed arriverà il profumo dei fiori Stringi le tue braccia intorno a te Ma devi stare tranquilla La paura non è niente Veste solo male Forse non ha neanche un buon odore Attraversa con me il fiume Ha lente [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
3
15

Rugiada motivazionale

Poesia concettuale ispirata da “T con 0” di Italo Calvino e “Un infinito numero” di Sebastiano Vassalli

17 April 2024

Un elevatissimo numero di volte la nostra realtà si ripete. Se potessimo vedere ognuna di esse con occhi umani non le distingueremmo. Ogni risultato individuale originale, trovata esclusiva del proprio gusto e ingegno, è ripetuto identico ogni volta da perfetti sconosciuti, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Patapump: hai dato molte possibilità e riflessioni
    opto nel cercare di non [...]

  • stapelia: Appare più una riflessione filosofica piuttosto che una poesia,Molto [...]

Torna su